IndyCar | Herta, una seconda parte di stagione su cui costruire il futuro
Un finale di stagione IndyCar in crescendo per Herta, che nel 2025 sarà tra i candidati per la lotta al titolo.
Non è facile catalogare un pilota come Colton Herta all’interno del complesso sistema di valori che governa la IndyCar. Il californiano figlio d’arte fin dal suo esordio è catalogato come una promessa, un talento sul punto di sbocciare. Gli ultimi anni, però, hanno rischiato di aggiungere l’aggettivo “eterna” davanti a quel termine, andando un po’ a sminuirne il valore. Ecco, la seconda parte di stagione 2024 sembra finalmente aver posto le basi per una futura definitiva esplosione del pilota di punta del team Andretti Autosport.
Due vittorie per la piazza d’onore
La seconda posizione in classifica era qualcosa che, dopo la prima parte di stagione, per Herta e il suo team assomigliava in maniera inquietante ai miraggi patiti da coloro che affrontano il Sahara. Invece, il secondo stint del 2024 ha portato in dote una crescita esponenziale del ragazzo californiano. Velocità, consistenza e scarsa propensione all’errore lo hanno portato a scalare la graduatoria fino alla piazza d’onore finale, con un bagaglio di 513 punti, 31 in meno del trionfatore Alex Palou.
Ma, soprattutto, sono arrivate due vittorie che hanno il sapore della liberazione, che possono avere la forza di scacciare dubbi e fantasmi. La finalissima di Nashville, ancora di più rispetto al successo di Toronto, ha mostrato una crescita incredibile sotto diversi aspetti, non ultimo la gestione della gara e delle sue fasi. E occorre fare attenzione a questo, perché la presa di coscienza della propria forza e capacità di lottare per le zone che contano non riguarda solo il pilota, ma tutto il team di Michael Andretti e soprattutto la parte di garage che segue Colton. Lottare (e battere) sugli ovali con le armate McLaren e Penske significa dimostrare di non temere nessuno, e di essere a tutti gli effetti un top team.
Chiaramente, non è mai un pieno successo se non vinci il Titolo o la Indy 500. Ma vincere in Indycar è molto complicato per tutti. Per il 2025, dovremo cercare di essere molto più consistenti nell’arco di tutta la stagione e finire più spesso a podio. Se saremo in grado di fare questo salto in avanti, potremo lottare per il titolo a Nashville.
Una base solida per il 2025
Ora, è chiaro che in un campionato come la IndyCar nulla si può dare per scontato, in particolare nel passaggio da una stagione all’altra. Ma una cosa appare chiara: Colton Herta, nel 2025, deve essere messo per forza tra i contendenti al titolo. Insieme a lui, attenzione anche all’altra giovane leva del team Andretti, Kyle Kirkwood. Insieme, i due formano una coppia quanto mai esplosiva. Ora tocca alla squadra dare ad entrambi i mezzi per poter lottare nell’arco di tutta la stagione, e non solo in una sua porzione. Aver trovato la quadra anche sugli ovali potrebbe essere determinante, dato che sono un po’ il tallone d’Achille di Palou e del team Ganassi. Costruire il futuro su queste basi sarà fondamentale per poter finalmente lottare per un titolo che sarebbe la consacrazione definitiva per piloti e team.
Chiudendo il discorso su Herta, c’è un dato che dopo la gara di Nashville e il finale di stagione 2024 è un po’ passato sottotraccia. Il californiano, infatti, ha finalmente ottenuto i punti che gli servono per ottenere la Superlicenza per la F1. Una conquista, questa, che potrebbe suonare un po’ come una beffa, dopo che per lui le porte sembrano essersi chiuse da un paio d’anni. Ma, si sa, mai dire mai, nel motorsport come nella vita; dovessero ammorbidirsi le posizioni e il progetto Andretti F1 andare in porto, non vediamo il motivo per cui Colton Herta non possa essere una valida scelta. Nel frattempo, però, l’attenzione di pilota e team resta sulla IndyCar, che nel 2025 ci riserverà certamente un altro campionato di livello elevatissimo.
Nicola Saglia