WorldSSP | Phillip Island: la più bella Supersport degli ultimi 10 anni
Triumph e Yamaha si spartiscono le vittorie, ma tutti i costruttori (tranne Honda) sono vicinissimi. Finalmente si è trovata la formula perfetta?
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Una Gara-2 ancora più bella di quella del sabato, quella a cui abbiamo assistito questa notte. Il WorldSSP, la Supersport per i nostalgici, la Next Generation per le nuove leve. Come la si chiami non ha importanza: è sicuramente la più bella classe di mezzo del mondiale SBK vista negli ultimi 10 anni.
EQUILIBRIO QUASI PERFETTO
Ducati abbassa la cilindrata ad 890cc, seguita da Yamaha che infila lo splendido CP3 sotto il telaio della R6 e che va a vincere all'esordio della nuova R9. Triumph prende la Street Triple 765 e la trasforma in moto da corsa, vincendo oggi dopo più di due anni dall’ultima vittoria per la casa inglese. MV Agusta chiude sul podio nonostante una situazione aziendale ancora molto agitata, ed anche la Kawasaki arriva vicino al podio (poi retrocessa per penalità sul tempo di pit stop). Manca all’appello solo Honda, che però non sta brillando in nessuna classe, ma nonostante filosofie molto diverse tra le moto tutti hanno una chance di vittoria. Ducati in questo frangente è stata solo sfortunata, con il caos dei pit stop e la caduta spaventosa di Masia e Debise, oltre a quella di Schrotter. Senza di queste, ci sarebbero state 3 Panigale V2 in lotta insieme agli altri. Una formula quasi perfetta?
LE DIFFERENZE CON GLI ANNI 90
Un po’ come sta accadendo anche in MotoGP, il dominio dei giapponesi visto negli anni 90 e 2000 sta volgendo al termine, con le case Europee che stanno ritornando ai fasti degli anni 70 e 80. L’unica ad aver capito che bisognava evolvere è Yamaha, la prima casa del sol levante ad abbandonare il glorioso 4 cilindri in linea in favore di un più recente tre cilindri. Sono proprio i motori a marcare il passaggio degli anni, con le moto che ora perdono uno o due cilindri e trovano propulsori più gestibili e adatti anche all’uso stradale. I vecchi 600, in particolare l’R6, erano motori che lavoravano solo a regimi talmente alti da renderli stressanti nell’uso stradale.
IL NUOVO CORSO
La Next Generation invece strizza l’occhio al mercato, andando ad abbracciare moto in cui l’utente medio può riconoscersi. Lo rimarca il fatto che tutte le moto a due e tre cilindri che oggi corrono hanno una controparte naked con lo stesso motore equipaggiato. Restano ovviamente moto non necessariamente a buon mercato, con la Ducati che ha un prezzo di listino a partire da più di 16.000€, ma la qualità che rendono è di un altro livello rispetto a ciò che offriva il passato.
MANCA SOLO IL MARKETING
L’unico punto ancora deficitario per una tra le più belle categorie che offre il motociclismo odierno è proprio l’immagine. La Supersport è decisamente sottovalutata a livello di comunicazione, cosa che ha dell’assurdo considerando quanto siano belle ed equilibrate le gare. Le moto sono quelle che si vedono al concessionario, non quelle quasi irraggiungibili della top class, il che rende “tangibile” quello che si vede la domenica in televisione. Se si risolvesse questo problema, la middle class del WorldSBK potrebbe diventare il fiore all’occhiello del campionato. Ora attendiamo anche la Sportbike!
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Alex Dibisceglia
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