Max Verstappen è “il primo degli altri” al termine delle qualifiche del GP di Gran Bretagna, pagando oltre un secondo di distacco dalla pole da record firmata da Hamilton; dall’altro lato del box Red Bull, invece, Alex Albon fatica e non passa il taglio nel Q2. Così vicini, così lontani: cosa si cela dietro a questo incolmabile divario tra i due compagni di squadra?

Un copione già visto

Il curioso caso del secondo pilota Red Bull continua. Siamo alla quarta gara del 2020 e proprio durante il quarto appuntamento in pista del 2019 avevano iniziato a vacillare le certezze di Pierre Gasly, in grande difficoltà da subito e raramente in grado di reggere il confronto con Verstappen. Il resto è storia, con il ripetersi di un copione firmato e promosso da Helmut Marko, inarrestabile e irremovibile quando si tratta di mettere in discussione o ammorbidire il suo metodo poco ortodosso di forgiare le giovani leve.

Per Albon quello di Silverstone è un weekend iniziato in salita a causa dell’incidente nel corso delle FP2, arrivando così a perdere tempo e giri preziosi per mettere a punto la sua RB16 per le FP3 e le qualifiche. Anche nella mattinata di sabato l’anglo-thailandese non è riuscito a scendere in pista prima degli ultimi 15 minuti della sessione di libere, non potendo quindi concretizzare un risultato soddisfacente in qualifica.

Prosegue così il trend negativo innescato dall’occasione mancata di conquistare il primo podio in Austria, la seconda chance perduta per l’incolpevole Albon, oggi 12° alle spalle del suo predecessore Gasly per soli 44 millesimi, mentre il compagno di squadra Verstappen lottava per la terza posizione. Nel Q3 l’olandese ha infatti avuto la meglio su Leclerc in un finale di sessione al cardiopalma, aggiudicandosi la terza casella subito alle spalle delle Mercedes.

Aggiornamenti per la scuderia di Milton Keynes

Gli aggiornamenti introdotti dalla casa di Milton-Keynes a Silverstone sono il risultato di una rapida reazione ai difetti riscontrati in Ungheria, dove la RB16 si era rivelata particolarmente nervosa e con problemi di sovrasterzo. Entrambi i piloti al termine delle libere avevano promosso la monoposto, il cui progetto ha subito cambi piuttosto radicali all’anteriore rispetto al passato. Tuttavia una fatale combinazione di sfortuna e difficoltà con una vettura poco bilanciata ha vanificato lo sforzo di Albon nel Q2, vittima in una lotta serrata a colpi di centesimi di secondo.

L’anglo-thailandese sarà dunque chiamato alla rimonta nella giornata di domani, con la possibilità di scegliere la mescola di partenza e tentare di giocarsi il tutto per tutto. L’obiettivo è duplice: risollevare il proprio morale e lanciare un segnale a Helmut Marko in quella che di base, per ogni secondo pilota Red Bull, figura come una vera e propria impresa titanica contro Max Verstappen.

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Beatrice Zamuner