Will Power, in lotta fino all'ultima gara della stagione 2024
Credits: IndyCar Official website

Il 2024 per il team Penske in IndyCar è stato certamente complicato. È vero che Will Power si è arrivato a giocare la vittoria finale fino all’ultima gara di Nashville, anche se con un ritardo pesante in classifica, ma la squadra del Capitano Roger è sembrata essere abbastanza sotto i propri standard in diverse occasioni. Resta, certamente, il dato di un dominio importante sugli ovali (cinque vittorie su sette gare); d’altro canto, però, Ganassi e nel finale di stagione anche Andretti Global hanno dimostrato una maggiore solidità in termini assoluti. 

Tra Push to Pass e tensioni interne

La vittoria di Newgarden in avvio di stagione a St. Petersburg sembrava lasciare presagire l’inizio di una riscossa dopo il titolo vinto da Palou nel 2023. Alcune settimane più tardi, però, è arrivata la doccia fredda, con la squalifica del pilota del Tennessee a causa di una irregolarità in merito all’utilizzo del sistema Push to Pass in determinate fasi di gara. È qui che la struttura Penske, in qualche modo, ha iniziato a scricchiolare, o perlomeno a mostrare qualche crepa. La rivincita di Josef alla Indy 500 poteva essere un trampolino di rilancio per lui, ma alla fine dei conti è toccato ancora al “vecchio” Power caricarsi la squadra sulle spalle, e tenere aperta la battaglia fino alla fine.

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Josef Newgarden, trionfatore a Indianapolis

Una situazione del genere non poteva non avere ripercussioni. Le tensioni interne al team hanno certamente avuto un ruolo nel determinare il risultato finale, nonostante le tante vittorie messe comunque a referto. L’allontanamento per tre gare (Indy compresa) di Tim Cindric e altre figure apicali è stato un segnale forte, che ha lasciato comunque segni importanti. A ciò si sono aggiunte le tensioni in pista tra gli stessi piloti, sfociate nel contatto tra Power e McLaughlin a Toronto e nel dito medio mostrato da Power a Newgarden a Madison, e che certamente non hanno aiutato l’australiano a trovare la giusta serenità nel finale di stagione. 

Scotty Mac è pronto, gli ovali il punto fermo

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Scott McLaughlin, pronto a lottare per il titolo

Alla fine della stagione, il pilota meglio piazzato tra i tre portabandiera Penske è stato Scott McLaughlin. Al suo arrivo in IndyCar nel 2022, il neozelandese di Christchurch era guardato con un misto di curiosità ed interesse, ma in pochi si aspettavano che riuscisse da subito a portare in pista tanta qualità da ottenere subito un successo alla sua prima stagione. Provenendo dal mondo stock car e dal campionato australiano Supercars, Scotty Mac si è subito adattato alla perfezione, e oggi è sicuramente pronto a lottare per il titolo, come dimostrano i tre successi ottenuti nel 2024. In questo senso, la parola chiave per il 2025 sarà continuità. 

Ma lo stesso discorso dovrà valere certamente per tutta la squadra, che ha mostrato nel corso della stagione appena conclusa di avere un grande punto di forza: le gare su ovale. Se la vittoria ottenuta da Newgarden a Indy è stata certamente frutto anche della bravura del pilota, il dominio in Iowa e i successi di Madison e Milwaukee (nella seconda gara) sono la dimostrazione che Penske rappresenta lo stato dell’arte per quanto riguarda i catini su cui corre la categoria. Una situazione importante, che dura ormai da almeno un paio di stagioni, e che il team guidato da Cindric deve trovare la maniera di portare anche sugli stradali e sui cittadini. Si tratta di un mix perfetto tra sfruttamento degli pneumatici, strategia e studio degli assetti ideali: una combinazione che ha certamente aiutato i piloti nell’ottenimento delle cinque vittorie su sette appuntamenti. 

C’è un dato importante da tenere in considerazione: Ganassi, il team del vincitore Palou, non ha registrato nemmeno un successo su ovale. Una situazione che fa riflettere, e fa capire come la squadra di Roger Penske abbia peccato, più che altro, nella gestione della stagione nel suo complesso, e nella capacità di ottenere il massimo risultato possibile in ogni singolo weekend. Una caratteristica, questa, fondamentale in un campionato complesso e ricco di variabili come la IndyCar, che sembra avviato ad alzare sempre di più il livello della competizione nel corso delle prossime stagioni. Capitalizzare ogni minima possibilità, dunque: questo dovrà essere l’obiettivo principale per il 2025 del team Penske, chiamato a dare battaglia al tre volte campione Alex Palou. 

Nicola Saglia