F1 | Andretti Global mette a segno il colpo Pat Symonds
Il team americano continua a mettere pressione alla Formula 1 soffiando il suo direttore tecnico, che si unirà alla base di Silverstone dopo il gardening leave
Nonostante il rifiuto da parte della FOM e dei team di Formula 1, la Andretti Global continua a lavorare per entrare nel circus e lo fa mettendo a segno un vero “colpo di mercato”: la struttura di Michael Andretti ha infatti ingaggiato Pat Symonds come Executive Engineering Consultant per la loro preparazione al debutto nella massima serie a ruote scoperte.
L'ingegnere britannico, che attualmente ricopre il ruolo di Direttore Tecnico della F1, si unirà al team Andretti presso la neonata base di Silverstone dopo il periodo di gardening leave (che non è ancora stato concordato). Ciò testimonia ancora una volta gli intenti della famiglia Andretti di andare avanti con il progetto di debuttare in Formula 1 per il 2026, e il profilo di Symonds può essere un incentivo ancora più grande dell'appoggio di General Motors.
Gli inizi in Toleman, gli anni con Schumacher e il “Crashgate” in Renault
Classe 1953, Pat può contare su un'esperienza di oltre 40 anni nel circus della F1, avendo cominciato a lavorare ad inizio anni 80 per la Toleman. Poi il team dell'omonimo fondatore Ted è diventata Benetton a metà anni 80 e quest'ultima fu venduta a Renault ad inizio anni 2000, ma Symonds rimase per tutto questo periodo nel “team Enstone”, scalando i ranghi tecnici della squadra.
Symonds iniziò come ingegnere per vari piloti, tra cui Alessandro Nannini, Teo Fabi e soprattutto Michael Schumacher, e con il tedesco assunse anche il comando del dipartimento Ricerca e Sviluppo. Quando il Kaiser passò alla Ferrari nel 1996, portandosi dietro Ross Brawn, Symonds venne promosso a direttore tecnico della Benetton, per poi diventare nel 2001 direttore esecutivo dell'ingegneria nel futuro team Renault.
Pat resterà con la scuderia francese fino al 2009, anno in cui il circus e la Renault furono travolte dal “Crashgate”: al GP Singapore 2008 fu proprio Symonds a impartire a Nelson Piquet Jr. l'ordine di andare a sbattere a muro, così da far uscire la Safety Car e favorire la vittoria del compagno Alonso. Egli fu licenziato dal team e venne inizialmente bannato dalla F1 per 5 anni, con la sentenza che verrà però rovesciata dalla Suprema Corte francese e che porterà ad un accordo alla FIA per un rientro “attivo” nel circus nel 2013.
Il proseguo della sua carriera passerà tra un ruolo di consulenza per il team Virgin/Marussia dal 2011 al 2012, prima di tornare a tempo pieno in F1 l'anno successivo come Chief Technical Officer della Williams, un ruolo che occuperà fino alla scadenza del contratto nel 2016. Dal 2017 in poi, Pat Symonds ha occupato il ruolo di Direttore Tecnico della F1, mettendo la sua mano ai cambiamenti tecnici regolamentari del 2021 (poi posticipati al 2022 causa Covid) e a quelli in arrivo per il 2026.
Il significato e le implicazioni dell'ingaggio di Pat per la Andretti Global
Guardando al suo profilo e alla sua storia che ha fatto in questo sport, uno si chiederebbe (giustamente) il perché sia entrato a far parte di un team che, a seconda del parere di FOM, non dovrebbe neanche riuscire ad entrare nella griglia della Formula 1. Nonostante la bocciatura “formale” della candidatura per le stagioni 2025/2026, il lavoro degli Andretti procede comunque a pieno ritmo, come detto più volte stesso da Mario e Michael, forti anche del sostegno dell'opinione pubblica e della politica americana (con il Congresso che ha chiesto recentemente spiegazioni alla F1 stessa tramite una lettera ufficiale).
Il progetto attuale prevede un debutto del team Andretti per la stagione 2026 come una squadra cliente (la Renault è la più indiziata per la fornitura della PU), in attesa dell'arrivo nel 2028 di Cadillac (GM) come motorista. La Andretti Global, rebrandizzata con questo nome proprio a tale scopo, si sta espandendo nella sua sede a Indianapolis e in quella attuale a Silverstone, costruita appositamente per assumere ingegneri volti a lavorare sul progetto F1. Su questo punto, l'ingaggio recente di Pat Symonds rappresenta un passo in avanti degli Andretti, anche sfacciato degli Andretti, di fronte ad un circus che finora ha fatto di tutto per bloccarli.
Ovviamente la chiave principale di lettura è quella economica: Liberty Media e i 10 attuali team non vogliono dividere la loro “fetta" di introiti o modificare un modello di business a franchigie o “all'americana” che, criticità a parte, funziona per le loro tasche. Però il rischio di lasciare fuori Andretti è quello di far perdere credibilità allo sport, soprattutto se la proprietà (americana) aveva fatto di tutto negli ultimi anni per aumentare la presenza americana nel circus tra piloti (Logan Sargeant e i vari giovani in F2 e F3) e gare negli States (dalla sola tappa di Austin si è passate alle tre degli ultimi anni con l'aggiunta di Las Vegas e Miami).
Insomma, il braccio di ferro tra le parti coinvolte potrebbe prendere una concreta direzione a favore di Andretti, specie se il Congresso e la FIA continueranno a mettere pressione alla FOM sul perché del rifiuto alla loro candidatura. D'altra parte, Liberty Media e i team starebbero lavorando al prossimo Patto della Concordia per abbassare il limite attuale di squadre ammesse da 12 a 10, rendendo in tale scenario impossibile l'ingresso di Andretti nel circus se non tramite l'acquisto di una scuderia già esistente. Non ci resta che aspettare dove ci porteranno le prossime evoluzioni di questa intricata faccenda.
Andrea Mattavelli