F1 | Baku: il Focus sul Gran Premio dell'Azerbaijan
Altra domenica da dimenticare per il team Ferrari. Su quella che doveva essere una pista amica per gli uomini in Rosso, è invece la Mercedes a mettere a segno la quarta doppietta consecutiva, siglando così un nuovo record assoluto nella storia della Formula Uno: mai infatti si era visto un dominio così netto all’apertura di un campionato. Solo terzo Vettel, seguito da Verstappen e da un Leclerc che nel primo stint aveva regalato false speranze.
Semaforo verde: in fase di partenza nulla cambia per i top team. Hamilton cerca invano di attaccare il poleman Bottas in curva 1, 2 e 3, mentre Vettel mantiene la propria posizione senza guizzi. Perde due caselle invece Charles Leclerc, partito ottavo e girando decimo alla prima curva. Tutti bravissimi comunque ad evitare contatti, passando indenni con tutte le monoposto all’imbuto del primo settore.
Leclerc, che ritmo! Complice la mescola gialla diversa dal resto del gruppo, è il monegasco di casa Ferrari a impressionare nelle prime fasi: il suo ritmo è mostruoso, e dopo una partenza non brillantissima inizia a scavalcare uno per uno tutta la compagnia. A un certo punto il suo passo è di oltre due secondi più veloce di chi comanda la gara, e dopo il pit degli altri si ritrova in testa alla corsa con un cospicuo vantaggio. Il momento proficuo però inganna, e al cambio gomme dei competitors Charles si vede pian piano riprendere dal gruppo, dovendo per forza temporeggiare in pista per far scalare un po' i giri rimanenti e non rischiare che poi le mescole rosse più morbide lo possano penalizzare nel proseguo della corsa. Tutto ciò farà ovviamente perdere al numero 16 una vita, relegandolo sul finale alla quinta posizione definitiva. Peccato però per l’errore in qualifica, dato che il giovane rampollo aveva dimostrato per tutto il weekend di avere il potenziale per fare la pole e per giocarsela in gara con i titani argentati.
Applauso a Bottas e a tutta la Mercedes: quattro doppiette consecutive nelle prime quattro gare di un campionato di F1. Mai nella storia si era visto un tale dominio, con gli uomini di Toto Wolff che sembrano non avere punti deboli. Una vettura forte ovunque e con la resistenza meccanica di un panzer tedesco. In aggiunta a questa netta superiorità tecnica, una guida attenta e sempre al top dei due piloti. Entrambi veloci, entrambi senza sbavature. Al contrario dei ferraristi, gli alfieri di Stoccarda portano a casa la monoposto praticamente sempre, con una tendenza all’errore che rasenta lo zero e agguantando sempre tutti i punti possibili. Speciale menzione sull’argomento va fatta a Valtteri Bottas: non ci è dato sapere cosa abbia fatto durante l’inverno scorso e cosa abbia mangiato/bevuto. Ma di qualsiasi cosa si tratti, il finlandese farà bene a continuare a farla. Perché i tempi dell’anno passato conclusi senza nemmeno una vittoria sono passati, e se persino il cannibale Hamilton ha dovuto smezzare le vittorie col compagno, significa che Valtterino sta facendo davvero le cose per bene.
Mondiale compromesso per la Ferrari? Assolutamente no. Sono passate solo 4 gare, e ne mancano altre 17. C’è tutto il tempo dunque per recuperare ed è inutile iniziare a piangersi addosso da ora. Quello che non si può negare però, è che dopo i test invernali a Maranello nessun pensava di arrivare a fine aprile con questo gap. Quattro doppiette dalla concorrenza fanno davvero male, e i distacchi in classifica (specie in quella costruttori) stanno iniziando a diventare talmente pesanti da dover essere misurati col calendario piuttosto che con la calcolatrice. Ci auguriamo che il team si dimostrerà in grado di reagire subito, perché se come negli anni scorsi venisse il momento in cui si iniziano a sentire delle “scuse” (oggi sfortunati, peccato per il problema, non è andata come pensavamo perché…)… beh, significherebbe che come si suol dire “anche per quest’anno si vince l’anno prossimo…!”.
Gli altri: approfittiamo dei focus di oggi per citare innanzitutto l’ottimo lavoro che sta svolgendo Kimi Raikkonen in Alfa Sauber. Dopo essersi levato il fardello di indossare una tuta rossa, il buon vecchio Iceman sembra essere tornato psicologicamente forte, riuscendo fin qui a portare sempre a punti la propria vettura. Gran lavoro anche da parte del team McLaren, a punti con entrambe le macchine e confermando che a Woking hanno forse trovato la strada giusta da seguire.
Chi sale e chi scende? Concludiamo l’articolo con un insolito giudizio riguardo due piloti che in questo weekend hanno fatto molto bene o abbastanza male. Il pilota che ci sentiamo di far “salire” (tralasciando ovviamente Bottas, Leclerc ecc…) è Pierre Gasly. Il francesino sembra finalmente iniziare ad adattarsi alla Red Bull, e nel weekend in Azerbaijan ha spesso dato filo da torcere cronometrico al compagno di casacca. Ottima prestazione anche in gara, e se non avesse avuto noie meccaniche se la sarebbe giocata con Leclerc per il quinto posto. Colui che “scende” invece (e qui tanti non saranno d’accordo), è… Sebastian Vettel: Seb che ti succede? Ok che la Mercedes sta volando, ma se non fosse per Leclerc in Italia staremmo piangendo tutti. In Bahrain infatti Charles avrebbe vinto, e qui senza l’errore in qualifica avrebbe probabilmente fatto lo stesso. Eliminando il monegasco dunque, dato che guida la stessa vettura, perché Vettel non è arrivato sul gradino più alto del podio? In questo momento, spiace dirlo, ma non è più il tedesco il pilota di punta o sicuramente più veloce a Maranello. Questo darà da pensare…
Ci si vede a Barcellona.
Daniel Limardi