Alex Palou, primo nei test post stagionali a Indianapolis
Credits: IndyCar Official website

Dopo il gran finale di Nashville, la carovana della IndyCar ha trasferito armi e bagagli nel catino di Indianapolis, dove giovedì e venerdì scorso si sono tenute due giornate di test collettivi post stagionali. La musica non è certo cambiata rispetto alla stagione regolare, con Alex Palou che ha ottenuto la miglior prestazione globale. Interessante notare come il test sia servito anche per testare il sistema ibrido sull’ovale dell’Indiana, dopo il debutto in pista avvenuto a luglio a Mid-Ohio. 

Palou primo anche nei test, Rossi al debutto con Carpenter

Alex Palou ha vinto tre delle ultime quattro edizioni del campionato IndyCar, ma manca ancora un gioiello da aggiungere alla sua corona. La 500 Miglia, infatti, gli è sempre sfuggita, e chissà che la miglior prestazione nei test post stagionali non sia un buon segno in vista del 2025. Il catalano si è messo in cima alla lista degli undici piloti presenti (uno per team) con la media di 224,342 mph, effettuando 96 tornate nella giornata di venerdì. Giovedì, invece, è stata più che altro una giornata dedicata a Firestone e ai nuovi compound.

È stata una buona giornata di test, in cui abbiamo provato tante cose. Giovedì abbiamo dedicato il lavoro più a Firestone, oggi ci siamo concentrati più su di noi, segnatamente Ganassi e Honda. Siamo felici perché, anche se siamo tutti qua per fare dei test e provare tante cose nuove, vogliamo sempre essere primi. Il test sul sistema ibrido è andato bene, ci sono delle differenze rispetto al passato soprattutto a livello di peso complessivo. È un po’ più difficile essere vicino a chi precede, ma non impossibile: si può superare. Anche perché la componente ibrida ci dà un boost importante, che ci può aiutare molto.

Dietro lo spagnolo di Ganassi ha chiuso il trionfatore 2024, Josef Newgarden, secondo davanti a Rinus Veekay. L’olandese ha girato con Dale-Coyne, mentre da segnalare è stato il debutto di Alexander Rossi con Ed Carpenter Racing. Il californiano ha badato più a prendere confidenza con il mezzo e con il team, chiudendo in settima posizione. Bene anche Rahal, quarto, davanti ad Ericsson e Helio Castroneves, che si è tolto un po’ di (poca) ruggine di dosso. Presente anche Ryan Hunter-Reay, decimo con la #23 di DRR-Cusick Motorsports Chevrolet. Dietro di lui, ha chiuso Christian Lundgaard, che a sua volta ha preso contatto con Arrow McLaren. 

Credits: NTT IndyCar Series

Il mercato: Foster con RLL Racing

Parlando del mercato piloti, nei giorni scorsi Rahal Letterman Racing ha ufficializzato l’ingaggio di Louis Foster. L’inglese si è sicuramente meritato la promozione dopo il successo ottenuto nella stagione appena conclusa della IndyNXT, vincendo otto gare delle quattordici in programma con la vettura di Andretti Global. Il britannico si è detto molto soddisfatto, e non vede l’ora di iniziare il proprio percorso in IndyCar. Il team guidato dalla famiglia Rahal, con questa scelta, continua sicuramente ad essere un punto di riferimento importante per tutti i giovani che puntano ad entrare nella categoria, che si trovano a lavorare in un ambiente ricco di esperienza e con grande voglia di fare bene. Unica preoccupazione, forse, la separazione dalla catena Hy-Vee, che è stato main sponsor per diverso tempo, ma che continuerà ad essere supporter importante delle gare in Iowa. 

Chi ancora non ha la certezza, almeno a livello contrattuale, di essere in pista nel 2025 è Rinus Veekay. L’olandese ha effettuato i test a Indianapolis con Dale-Coyne, ma al momento, in seguito alla separazione da EC Racing, non sono ancora arrivate notizie in merito ad un contratto firmato. Certamente il suo approdo sarebbe fondamentale per una squadra che sta cercando di crescere e trovare il proprio spazio tra i grandi, e porterebbe ad un salto di qualità importante. 

Nicola Saglia