Ferrari, la rivoluzione continua: out Tombazis-Fry
Non sembra voler conoscere la parola fine il tornado che, ormai da qualche mese a questa parte, sta letteralmente rivoltando come un calzino l'organigramma della Scuderia Ferrari. E' infatti notizia di pochi minuti fa il licenziamento di Nikolas Tombazis e Pat Fry (nella foto Colombo) a conferma delle voci che erano andate alimentandosi nelle ultime settimane, con James Allison confermato nel ruolo di Direttore Tecnico che fungerà anche da supervisor degli ingegneri di pista. Al progettista inglese ex-Lotus dovranno rispondere Simone Resta e Mattia Binotto, rispettivamente nel ruolo di Chief Designer e Direttore Power Unit, con quest'ultimo che già da diverse settimane aveva preso in mano le redini del reparto in luogo del già silurato Luca Marmorini. Binotto sarà inoltre coadiuvato nel suo ruolo da Lorenzo Sassi, in qualità di Chief Designer Power Unit.
Ma non è tutto: mentre Luca Baldisserri viene confermato nel suo ruolo al vertice della Ferrari Driver Academy (pur dovendo rispondere direttamente al nuovo Direttore Generale della Gestione Sportiva e Team Principal, Maurizio Arrivabene) grosse novità arrivano per quanto riguarda l'ufficio stampa della scuderia. Mentre Renato Bisignani passa nella Direzione Commerciale nel ruolo di Marketing Manager e Acquisition, al suo posto nell'incarico di responsabile stampa viene ingaggiato Alberto Antonini, giornalista e storico inviato di Autosprint, recentemente impiegato anche nel ruolo di commentatore per Sky, il quale sarà a capo anche di un nuovo gruppo digital dedicato alla Scuderia. Infine, la direzione delle attività sportive relative alla Formula 1 viene affidata a Massimo Rivola, mentre Antonello Coletta sarà il responsabile per quanto concerne la parte GT e Corse Clienti. Nel comunicato si è fatto riferimento alla volontà, manifestata dallo stesso Arrivabene, di varare un'organizzazione "più piatta e con responsabilità chiare", mentre è da sottolineare il freddo riferimento ad Allison e Fry, congedati senza nemmeno un accenno di commiato.
Vedremo se questo sarà l'ultimo atto di un lungo processo di trasformazione, iniziato lo scorso mese di Aprile con le dimissioni "forzate" di Stefano Domenicali, quindi proseguito con il cambio in seno alla presidenza che ha visto Sergio Marchionne subentrare a Luca Cordero di Montezemolo, per poi andare avanti con gli "esoneri" di Marmorini e Mattiacci. Il tutto senza dimenticare l'addio a Fernando Alonso, per certi versi l'uomo simbolo dell'ultima "era" rossa. Un periodo caratterizzato da pochi successi e tanta confusione gestionale, rispetto al quale Arrivabene ha voluto subito dare un taglio netto. In attesa che arrivino anche i risultati.
Marco Privitera
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