Gp Abu Dhabi, libere 3: Rosberg affila le armi
Dopo la prima giornata in cui era stato Lewis Hamilton a primeggiare, nella terza e ultima sessione di prove libere Nico Rosberg sale in cattedra. Il pilota della Mercedes ha infatti staccato il miglior tempo in 1'41"424, staccando il rivale nella corsa al titolo di ben 0"369 e candidandosi autorevolmente alla conquista della pole position. Se da un lato, però, il britannico non è apparso impeccabile durante i propri due tentativi effettuati con gomme Supersoft, dall'altro il tedesco sembra essere riuscito nell'impresa di risolvere i suoi problemi che ieri lo avevano penalizzato nel T3, tanto da riuscire a far segnare il miglior tempo assoluto proprio in quel settore della pista.
Staccatissimi tutti gli altri: Felipe Massa ha ottenuto il terzo tempo a oltre 1", mentre Fernando Alonso ha capeggiato un gruppetto di ben sei piloti racchiusi in poco più di un decimo e mezzo. Il ferrarista ha svolto un programma decisamente anomalo, dopo i problemi elettrici accusati nella giornata di ieri sulla propria F14T che lo avevano costretto a saltare interamente la seconda sessione: dopo un breve run su gomma soft, lo spagnolo è passato subito alla simulazione di qualifica con la mescola più morbida, prima di terminare la propria sessione anzitempo al fine di consentire ai tecnici di Maranello di montare la Power Unit che sarà poi utilizzata per la gara.
L'impressione è comunque che saranno diversi piloti a giocarsi un posto in seconda fila: dal già citato Massa al compagno Bottas, passando per le due Red Bull e le due McLaren. Possibili outsider le Toro Rosso, mentre Kimi Raikkonen è incappato in un'altra sessione difficile al termine della quale non è riuscito ad andare oltre il decimo tempo. Nelle posizioni retrostanti, alle spalle di Force India, Sauber e Lotus, le due Caterham hanno faticato ancora parecchio, con il rookie Will Stevens anche oggi lontano dai tempi del compagno Kobayashi. L'ora della verità alle 14, per il via delle qualifiche: in palio c'è una pole position, ma in realtà ci si gioca una fetta del Mondiale.
Marco Privitera
{jcomments on}