Il bilancio del fine settimana ungherese non può dirsi di certo positivo per la Ferrari. Alla fine è arrivato un quinto posto con Alonso ed un ottavo con Massa, ma rispetto alle ambizioni della vigilia il team del Cavallino esce decisamente ridimensionato dalla gara di Budapest. Le novità tecniche portate sulla F138 ancora una volta non hanno reso come sperato e le ambizioni iridate di Alonso hanno subito un nuovo, pesante colpo. Come se non bastasse, a fine gara è arrivata una multa di 15.000 Euro per il team, il quale non aveva settato in modalità "race" l'ala mobile di Alonso, con lo spagnolo che ha dunque utilizzato per tre volte in gara il dispositivo DRS in maniera irregolare. Una sanzione che almeno non ha influito sul risultato finale di Alonso, altrimenti la beffa sarebbe stata completa. “Oggi arrivando quinti forse abbiamo ottenuto anche più di quello che era alla nostra portata - ha dichiarato il due-volte campione del mondo - perché Mercedes, Lotus e Red Bull erano più veloci di noi, dato già rilevato nelle prove di venerdì. Questa gara conclude un mese in generale difficile per noi, e insieme a Silverstone e Nürburgring forma un ciclo al di sotto del nostro livello, anche se facendo un computo dei risultati ottenuti non abbiamo perso troppo e in più oggi Hamilton e Raikkonen hanno aiutato a non allontanarci troppo dalla leadership di Vettel. Adesso il nostro obiettivo è lavorare sodo per arrivare a Spa e a Monza con una macchina più competitiva. Mancano ancora nove gare e i punti a disposizione sono più che sufficienti, la squadra c’è ed anche il potenziale, non vedo nessun motivo - ha concluso Alonso - per non poter lottare fino alla fine del campionato, come abbiamo sempre fatto”. Gara particolarmente difficile anche per Felipe Massa, il quale ha danneggiato l'ala anteriore al primo giro in un contatto con Rosberg per poi concludere in un'anonima ottava piazza: “Quella di oggi è stata una gara difficile sin dall’inizio - ha confermato il brasiliano - perché subito al primo giro, alla curva 5, a causa di un contatto con Rosberg ho perso la parte sinistra dell’ala anteriore. In quel momento una sosta per la sostituzione del muso ci avrebbe fatto perdere tempo prezioso, così abbiamo deciso di non rientrare, ma da lì in avanti il bilanciamento della macchina non è stato più lo stesso e ho perso molto in termini di performance, sofferto di sottosterzo e sovrasterzo e le mie gomme hanno avuto un degrado maggiore del dovuto. Certamente non posso ritenermi soddisfatto dell’ottavo posto, perché sia in gara che in qualifica ci è mancato il passo per lottare per le posizioni di testa. Per diversi motivi questo tracciato non era favorevole alla nostra macchina, ma proprio perché le cose possono cambiare da pista a pista ora dobbiamo assolutamente rimanere concentrati. Durante la pausa avremo tempo per pensare allo sviluppo e per prepararci ad una seconda parte di campionato che mi auguro molto più competitiva”. A proposito di sviluppi, ecco il parere del d.t. Pat Fry: “Il risultato di questa gara è in linea con quello che è il nostro attuale potenziale: sapevamo che questo ciclo di gare sarebbe stato difficile e come su questo tracciato la lotta per il podio non fosse alla nostra portata. Le prestazioni della vettura su entrambe le mescole non davano margine per attaccare, neanche con una strategia più aggressiva. Per questo motivo abbiamo preferito difendere le nostre posizioni dalle insidie degli avversari che giungevano dalle retrovie e da quelle offerte dal traffico, scegliendo una linea più conservativa. Entrambi i piloti hanno tirato fuori il massimo, soprattutto Felipe, che dal primo giro ha condotto la gara con l’ala anteriore danneggiata. Anche se siamo riusciti a limitare i danni, ora occorre un progresso significativo se vogliamo lottare per il titolo. Le due gare che seguiranno la pausa estiva saranno su circuiti molto diversi rispetto all’Hungaroring e per questo motivo lavoreremo su fronti diversi nella speranza di vedere al più presto i frutti di tutti i nostri sforzi”. Insomma, in Ferrari dovranno seriamente rimboccarsi le maniche per consentire ad Alonso di tentare la rimonta su Vettel nel Mondiale Piloti. Dando per scontato che il Titolo Costruttori, ancora una volta, sia un obiettivo al di fuori della portata del Cavallino. Ma questa è un'altra storia.

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