Credits: Ferrari Media Center
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Spesso si dice che la Formula 1 è sinonimo di Ferrari e viceversa, ma il mito del Cavallino Rampante va oltre le gare del Circus. Ne sono la dimostrazione la gamma di supercar ad edizione limitata, la cui produzione è iniziata nel 1984 con la storica GTO ed è proseguita con vetture altrettanto iconiche quali la F40, la F50, la Enzo e soprattutto LaFerrari. Tale tradizione continua con la F80, l’ultima “ammiraglia” della casa di Maranello che sarà prodotta in 799 esemplari (tutti già venduti al prezzo di 3,6 milioni di euro ciascuno) a partire dal 2025 per poi terminare la sua produzione nel 2027, in occasione degli 80 anni di storia della Ferrari come casa costruttrice.

Il motore

La F80 mira a ritoccare il limite di performance del Cavallino Rampante grazie all’esperienza acquisita nel mondo delle corse. Per farlo, essa scarta il noto V12 per equipaggiare un powertrain ibrido interamente progettato, testato e costruito a Maranello, composto da un motore V6 biturbo con architettura a V di 120° derivato dalla 499P che ha vinto la 24 Ore di Le Mans e che è in grado di raggiungere 900 cavalli e da un sistema elettrico derivato dalla F1 che, con tre motori elettrici (due sull’asse anteriore e uno sull’asse posteriore) e la presenza delle componenti MGU-H e MGU-K per il recupero dell’energia cinetica, fornisce altri 300 cavalli per una potenza totale di ben 1200 cavalli.

Ferrari F80 Motore
Credits: Ferrari Media Center

Questo renderà la F80 la “supercar” più potente mai prodotta dalla Ferrari, grazie anche alla potenza specifica record di 300 cavalli a litro. Il travaso da F1 e WEC tocca soprattutto la parte elettrica, con il sistema ibrido che è stato costruito con il rotore nella configurazione Halbach Array per la massimizzazione del campo magnetico e il ritegno dei magneti con fibra di carbonio. Inoltre, un convertitore DC/DC consente di trasformare la corrente continua e di gestire contemporaneamente tre livelli di tensione (800 V, 48 V, 12 V) con cui si possono alimentare le sospensioni attive e dell’e-turbo, oltre che ad abbassare il baricentro e migliorare il bilanciamento del veicolo senza intaccare l’efficienza.

L’aerodinamica

Un altro punto di forza della nuova supercar del Cavallino sta nella sua efficienza aerodinamica, con un design frutto del lavoro congiunto di tutti i dipartimenti dedicati nella ricerca del compromesso perfetto tra velocità massima e carico aerodinamico. Proprio su quest’ultimo punto, la F80 è in grado di generare alla velocità di 250 km/h, un carico aerodinamico verticale di 1050 kg, di cui solo 460 kg sono sviluppati da un avantreno ispirato da F1 e WEC. Ma il lavoro si vede in tutta la carrozzeria, con l’S-Duct e i flap alari posizionati al centro per una migliore gestione dei flussi e un diffusore che, combinato con l’ala posteriore attiva, permette al retrotreno di gestire i restanti 590 kg di carico aerodinamico.

Ferrari F80 Posteriore
Credits: Ferrari Media Center

Proprio l’ala attiva è l’elemento che cattura di più l’occhio degli appassionati di auto con la sua regolazione dinamica dell’incidenza per la modulazione di carico e resistenza aerodinamica. Due le principali configurazione: la prima, denominata High Downforce, è utilizzata in frenata, ingresso e percorrenza di curva con un angolo di 11° mentre la seconda, chiamata Low Downforce, favorisce ovviamente le velocità sul dritto grazie alla riduzione dell’effetto deportante e all’attivazione di un flap mobile chiamato Active Reverse Gurney, una soluzione simile al DRS che vediamo in F1. 

Tecnologia e interni

Insieme al motore e al profilo aerodinamico, la F80 è provvista anche delle tecnologie più avanzate per la ricerca della performance. A spiccare sono sicuramente le sospensione attive, ridisegnate da zero rispetto alla Purosangue e con quattro corner indipendenti (attuati da altrettanti motori elettrici) per la regolazione dell’altezza da terra e di altri parametri a seconda della situazione. Insieme troviamo anche il nuovo sistema SSC (Side Slip Control) che insieme al FIVE (Ferrari Integrated Vehicle Estimator) permette di regolare angolo di assetto e velocità del centro di massa della vettura in tempo reale per il beneficio anche dei sistemi elettronici presenti.

L’eManettino, presente come da tradizione sulle Ferrari ibride, torna sulla supercar con tre configurazioni di guida disponibili: Hybrid, Performance e Qualify. La prima è l’opzione standard per la strada con il recupero o il mantenimento dell’energia tramite la MGU-K, mentre le ultime due sono più portate alla pista con una nuova funzione, ossia la Boost Optimizzation, che ottimizza la potenza extra in base al tracciato rilevato. Ultimo ma non ultimo, l’innovazione arriva anche nei nuovi freni in fibra di carbonio con la tecnologia CCM-R Plus, sviluppata da Ferrari insieme a Brembo dal mondo delle corse per una maggiore resistenza termica e una migliore stabilità del coefficiente d’attrito.

Ferrari F80 Interni
Credits: Ferrari Media Center

La F80 però non è solo prestazione, ma anche eleganza e stile. A dimostrarlo sono gli interni curati da Flavio Manzoni (del Centro Stile Ferrari) che, rivoluzionando il paradigma progettuale, ha ricercato un ponte tra passato e futuro del design del Cavallino Rampante ispirandosi alle monoposto. Il risultato è una estetica moderna e accattivante, in cui spiccano le porte ad apertura a farfalla e un posteriore a coda tronca che, insieme all’ala mobile, richiama le vetture da corsa. Alla fine, però, il pilota rimane il protagonista, e il cockpit è stato studiato proprio attorno a questa figura, grazie anche alla cabina in configurazione “1+” col sedile passeggero leggermente arretrato che riduce la larghezza complessiva della vettura e migliora ulteriormente l’aerodinamica. 

Per riassume in poche parole, la Ferrari F80 vuole rappresentare il nuovo picco di prestazioni e design del Cavallino Rampante, portandolo verso un futuro sempre più portato dall’anima racing che ha accompagnato e distinto l’iconico marchio nel corso degli anni. La nuova supercar potrà contare su una copertura valida fino ai suoi primi 7 anni di vita per tutti gli interventi di manutenzione con controlli pianificati (ogni 20.000 km oppure una volta all’anno), ricambi originali e personale qualificato da Maranello per garantire e mantenere le performance nel tempo.

Ferrari F80 Anteriore
Credits: Ferrari Media Center

Andrea Mattavelli