Mitch Evans arriva a Città del Messico da leader dopo la clamorosa vittoria a San Paolo.
Mitch Evans arriva a Città del Messico da leader dopo la clamorosa vittoria a San Paolo. Credits: media.jaguarracing.com

A un mese di distanza dal Season Opener di San Paolo, la Formula E torna in azione per il secondo round della Season 11. Un round che offre un’occasione di riscatto per quei piloti usciti delusi dalla gara brasiliana, su tutti Wehrlein, Cassidy e Dennis.

Dove eravamo rimasti: Evans al top, Wehrlein a testa in giù

A San Paolo il Mondiale è stato inaugurato dal successo di Mitch Evans che, scattato dall’ultima posizione dopo un problema tecnico nella fase a gruppi della qualifica, ha approfittato del caos avvenuto in gara (con ben 2 bandiere rosse) per recuperare terreno e chiudere davanti a tutti, guadagnando già un bel vantaggio sui rivali diretti per il titolo. Su tutti, Pascal Wehrlein: il campione del mondo aveva iniziato con una pole position, ma in gara è stato protagonista di un cappottamento dopo un contatto con Nick Cassidy nel corso del 30° giro mentre i due si stavano giocando il podio. Con entrambi i piloti che hanno chiuso a zero in gara (Wehrlein ha conquistato tre punti per la pole position, ndr), da aggiungere al conteggio dei piloti delusi ci sono anche Jake Dennis, out al 21° giro per un problema tecnico, e Oliver Rowland, che mentre era al comando è stato punito con una penalità per overpower, perdendo punti importanti.

Punti importanti invece portati a casa da Antonio Felix da Costa, che per Porsche ha limitato i danni chiudendo secondo, e dalle McLaren, con il primo podio di Taylor Barnard e il quarto posto di Sam Bird giunto a sorpresa grazie ad un grande recupero avvenuto nella concitata fase tra le due bandiere rosse. A gioire c’è anche la Mahindra, con il quinto posto di Mortara e il sesto di De Vries: il miglior risultato di sempre per il costruttore indiano in una gara di apertura del Mondiale di Formula E. In ogni caso, dal Brasile è emerso come Jaguar e Porsche siano ancora i punti di riferimento per il campionato, con Nissan che – se riuscirà a risolvere i problemi di overpower che l’hanno penalizzata – è una seria contendente in gara vista la gestione dell’energia messa in mostra. 

Il circuito di Città del Messico: invariata la configurazione

Come di consueto, il circuito sul quale la Formula E correrà a Città del Messico si sviluppa all’interno del circuito Hermanos Rodriguez. Il layout è lo stesso delle ultime due edizioni disputate e si basa su una versione modificata dell’ovale presente all’interno della struttura dell’Hermanos Rodriguez. Lungo 2,093 km, presenta 19 curve: la prima, poco dopo il traguardo, immette sull’ovale, dal quale si esce con una curva stretta a sinistra dalla quale si percorre un curvilineo che porta a curva 5-6, una doppia curva stretta a destra, che riporta i piloti sul circuito principale (in corrispondenza di curva 10-11). Da curva 6 c’è un tratto curvilineo che porta alla chicane con curva 9-10-11, reintrodotta nel 2023 per interrompere il rettilineo opposto ai box. Usciti dalla chicane si arriva poi nel complesso dello stadio, una sezione lenta dove è presente anche la zona dell’Attack Mode, in curva 15. Usciti dallo stadio con curva 17 e 18, una doppia destra, si entra poi nella sezione finale della Peraltada.

I due piloti più vincenti – con due successi a testa – nelle 8 edizioni disputate della corsa a Città del Messico sono Wehrlein (2022 e 2024) e Di Grassi (2017 e 2019). Il tedesco detiene anche il maggior numero di pole position (3, una con Mahindra nel 2019 e due con Porsche nel 2022 e nel 2024). Lo scorso anno la pole arrivò con un 1.13.298: considerando i tre secondi di differenza tra lo scorso anno e quest’anno, a seguito delle modifiche fatte sulla GEN3, è lecito aspettarsi un abbassamento dei tempi e possibili riferimenti sull’1.10 nella fase dei duelli. 

Come è andata lo scorso anno

Lo scorso anno fu Pascal Wehrlein a vincere la gara inaugurale del campionato, davanti a Sébastien Buemi e a Nick Cassidy. Una gara comandata dal tedesco di Porsche – che conquistò anche la pole position – e che è risultata poi chiave nella sua cavalcata al titolo. Diversamente, per Buemi il risultato del Messico fu un’illusione, visto che quel secondo posto fu il suo miglior risultato dell’anno e solo uno dei due podi – l’altro arrivò nella prima delle due gare di Londra – della stagione.

Fuori dal podio chiusero Gunther – quarto con la Maserati – davanti a Evans e Vergne. Solo nono Dennis, che iniziò con due punti la sua difesa del titolo conquistato qualche mese prima.

Gli orari

Invariati i broadcasters che daranno copertura alla Formula E in Italia. Assieme a Mediaset, che farà vedere il campionato in chiaro, ci sarà Discovery + che sull’omonima OTT e sui canali Eurosport permetterà agli appassionati di seguire tutta la stagione.

Free Practice 1 – sabato 11/01 dalle 0.00 alle 0.40 – su Sportmediaset.it, Discovery +, sulla Formula E App e sul canale YouTube della Formula E
Free Practice 2 – sabato 11/01 dalle 14.30 alle 15.10 – su Sportmediaset.it, Discovery +, sulla Formula E App e sul canale YouTube della Formula E
Qualifiche – sabato 11/01 dalle 16.40 alle 18.03 – su Sportmediaset.it e su Discovery +
Gara – sabato 11/01 dalle 21.05-22.00 – su Sportmediaset.it, su Eurosport 1 e Discovery + (con pregara dalle 20.30); differita dalle 23.12 alle 00.22 sul canale 20 di Mediaset

Mattia Fundarò