In un GP dominato da Max Verstappen e con pochissime emozioni a regalare spettacolo ci hanno pensato Lewis Hamilton e Fernando Alonso. I due ex compagni di squadra ai tempi della Mclaren, fin dalle prime battute di gara hanno dato vita ad un duello in pista protratrosi poi anche in pitlane.

SCINTILLE IN PISTA...E NON SOLO

Che tra i due non scorra buon sangue non è un mistero. A testimoniarlo ancora una volta è stato lo start del GP Canada dove il pilota della Mercedes, che scattava in terza posizione, non ha esitato un attimo nell'approfittare di un non perfetto scatto dell'asturiano e prendersi la P2 momentanea. Un duello che è poi proseguito fino alla seconda neutralizzazione della gara (Russell a muro) dove la contemporanea sosta ai box di entrambi ha, di fatto, riacceso la contesa. La partita si è spostata dalla pista alle rispettive piazzole di sosta; a "vincere" la sfida è stata la Mercedes che, sul filo dei secondi, ha rimesso in pista Hamilton proprio mentre stava sopraggiungendo Alonso. Teatrale è stata la reazione dell'asturiano, così come il suo team radio, arma psicologica molto spesso utilizzata da entrambi per "influenzare" eventuali provvedimenti da parte della Direzione Gara.

STRATEGIA DIFFERENTE

Ma grazie ad una diversa strategia, ad Alonso sono state sufficienti poche tornate per riprendere la seconda piazza e allungare sull'anglo-caraibico. Ma a quest'ultimo, mai domo, sono bastati un lungo del rivale e una serie di giri veloci per mettere nel mirino l'Aston Martin e tentare l'assalto alla piazza d'onore. Come ai vecchi tempi la lotta è stata psicologica, oltre che di prestazione, con Alonso sempre puntuale nel rintuzzare i tentativi di riavvicinamento di Hamilton, conscio del degrado prestazionale del rivale Mercedes puntualmente poi arrivato.

COME NEL 2007

Il duello tra i due ha ricordato molto da vicino quanto accaduto nel 2007 sempre a Montreal. In quell'occasione allo start fu Alonso a tentare l'attacco al giovane Hamilton che partiva dalla pole position, finendo però lungo e spianando la strada alla prima vittoria dell'anglo-caraibico che, con una freddezza da veterano, riuscì a gestire ben tre Safety Car imponendosi davanti a Nick Heidfeld e Alexander Wurz. Il resto è storia nota con quella stagione che finì, tra gli strascichi della Spy Story, con la vittoria di Kimi Raikkonen e della Ferrari e altri episodi (Ungheria) che finirono per acuire notevolmente la diatriba tra i due.

LA SPERANZA DI ALONSO

Amici mai ma stima reciproca tra i due come testimoniano le dichiarazioni di entrambi nel dopo gara, con i due soddisfatti si anche se per motivi differenti: "Oggi speravamo di dare più filo da torcere alla Red Bull, ma abbiamo perso la posizione al via su Lewis e poi da lì è stata una battaglia con la Mercedes. Abbiamo spinto per tutta la gara, non ho mai potuto rilassarmi. Lewis? All’inizio avevo più passo io, alla fine ne aveva più lui. E’ stata una gara veramente dura, abbiamo spinto tantissimo. Sono stati 70 giri da qualifica. Lift and coast? Non so che problema fosse, non mi hanno voluto far preoccupare troppo. Ma a me sembrava che la macchina andasse bene, ho solo voluto seguire le istruzioni. Speriamo che questo significhi avere più passo in tasca. Vorrebbe dire poter mettere più pressione a Max la prossima volta", il commento dell'asturiano.

ONORATO DEL PODIO

Piuttosto lucida la disanima di Hamilton piuttosto sereno dopo il terzo posto ottenuto a Montreal: "Per noi è stato un grande weekend. Stiamo rimontando, piano piano. L’Aston Martin ha fatto qualcosa in più questo weekend, perché hanno portato aggiornamenti. Il pubblico è grandioso qui, atmosfera straordinaria. Dove migliorare? Onestamente è un grande onore essere sul podio con altri due campioni del mondo. Ero felice di essere in lotta con loro, ma oggi non avevamo abbastanza passo purtroppo. Sapevamo che questo weekend non era il migliore per noi. Faticavo nelle curve a bassa velocità, è lì che perdevo tempo da Fernando e Max. Nella trazione fuori da curva 2, in uscita da ogni curva. Dobbiamo aggiungere carico aerodinamico alla macchina e renderla più efficiente. Ma stiamo rosicchiando terreno, presto arriveremo. Max è ancora troppo lontano, ma a livello di passo ci siamo avvicinati un po".

Vincenzo Buonpane