Se il meteo del weekend non lascia molta speranza di un tempo clemente, gli scenari delineati dalla prima gara prospettano comunque cieli tersi per la Ferrari e i suoi tifosi. "E' stata una piccola ricompensa dopo il lungo inverno di duro lavoro, ed è stato bello regalare sensazioni positive a tutti. L'Australia è stata la prima gara dopo un anno difficile per tutto il team, ma ritengo la Mercedes ancora la favorita, anche se noi abbiamo un buon pacchetto per poter lottare per altre vittorie". La macchina, come si è visto dal primo weekend di gara, risponde bene alle regolazioni, è reattiva, veloce e gentile sulle gomme. "E' vero, ogni anno invento un nome alla mia macchina (la ormai famosa "Gina") ma non è che l'accarezzi ogni mattina" ci tiene a precisare Vettel. La gestione della gara e degli pneumatici è inoltre quello che, a precisa domanda, emerge come lo stile di guida del nostro Antonio Giovinazzi, al suo primo weekend di gara completo dopo il debutto australiano un po' inaspettato: "So essere abbastanza calmo, penso di saper gestire bene le situazioni di gara, e qui potrò migliorare molto rispetto a Melbourne". Il tracciato cinese è profondamente diverso da quello di Melbourne, e proprio per queste caratteristiche adatto per aspettarsi una risposta vibrante della Mercedes.

Pista più veloce, esigente per gomme e piloti, ma Vettel conferma: "Molte cose sono cambiate quest'anno e noi ci sentiamo ora molto più a nostro agio". Il tema dello sforzo fisico è stato centrale nelle domande poste ai piloti; Giovinazzi, vuoi per il suo ruolo di debuttante (in conferenza stampa) vuoi per l'interesse che è riuscito a suscitare nella platea di addetti ai lavori dopo il suo esordio, è stato uno dei più coinvolti: "Tutti i piloti si sono allenati duramente durante l'inverno perché le vetture, lo sappiamo, sono molto fisiche; io non ho avuto problemi anche se ho accusato la stanchezza a fine gara. In queste ultime due settimane però mi sono preparato bene, qui sarà una gara molto più difficile". Melbourne non è mai stata una pista molto fisica per i piloti "ma parliamone dopo Singapore" incalza Nico Hulkenberg.

Con pista bagnata uno dei protagonisti più attesi è Max Verstappen; il suo show sotto l'acqua in Brasile ha lasciato il ricordo delle grandi imprese. "L'anno scorso il nostro pacchetto era migliore, quest'anno aspettiamo qualche aggiornamento che ci permetta di colmare il gap di potenza con gli altri, ma il bagnato mi piace!". In attesa però di vedere come si comporteranno queste nuove auto sul bagnato, il tema centrale emerso dalla prima gara è la mancanza di sorpassi. Voci parlano di una Federazione pronta a considerare qualche intervento al riguardo se la situazione non dovesse migliorare entro poche gare. Lo stesso Verstappen vorrebbe "più azione in pista", lui che di azione se ne intende. Lo scorso anno assistemmo a un numero record di sorpassi proprio a Shanghai, ma quest'anno prepariamoci a vederne molti di meno. In ogni caso dipenderà molto dai circuiti; Melbourne non è pista che si presti ai sorpassi, e come ha ricordato un giornalista a Vettel "hai offerto una birra a Max per aver tenuto dietro Hamilton in Australia? No, per lui solo acqua!". Sul tema si è espresso anche Giovinazzi: "Il lungo rettilineo può aiutare, ma io vengo dalla Gp2 con macchine uguali e strategie tutte simili e sorpassare è molto diverso"

Ma fino a che punto bisogna ascoltare il pubblico ed i sondaggi per decidere cosa cambiare in Formula 1? Per Vettel è difficile dirlo: "Io sono un po' all'antica, è sbagliato secondo me cambiare troppo, bisogna cercare stabilità e continuità. E' difficile avere un quadro chiaro dai sondaggi; sono scettico anche rispetto alle varie proposte di cambiare i format di gara, il Gran Premio è sempre stato uno, unico e molto lungo". Secondo Verstappen, invece, è "fondamentale ascoltare i fan; ma quello che mi manca di più è il rumore, oggi le macchine sono più veloci ma meno emozionanti per gli spettatori". Vetture che devono risparmiare anche le gomme e la benzina (tema peraltro dibattuto in questi giorni per i consumi più alti delle attese) come ha ricordato Kimi Raikkonen: "Noi ci divertiamo quando possiamo spingere al massimo, ma in base alle piste possiamo farlo solo poche volte". Il decano del gruppo è uno dei pochi ormai, a 37 anni suonati, ad aver guidato anche le vetture della scorsa generazione, quelle dei primi anni 2000. "E' passato molto tempo ormai, dipenderà dai circuiti. Servono più gare per valutare". Ermetico, come sempre.

Stefano De Nicolo'

 

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