F1 | GP Giappone: una qualifica che vale oro per Antonelli
Un sesto posto molto importante quello di Kimi, che continua nella sua crescita esponenziale alla terza gara in F1.

Il giro mostruoso di Max Verstappen ha fatto passare in secondo piano alcuni aspetti della qualifica giapponese. Tra questi, da sottolineare è il risultato ottenuto da Andrea Kimi Antonelli, sesto a mezzo decimo dal team mate e davanti al suo predecessore sulla Freccia d’Argento, Lewis Hamilton. Il bolognese ha effettuato veramente una grande qualifica su una delle piste più difficili del Mondiale, a dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che il suo talento non può essere messo in alcun modo in discussione.
Kimi: “Sono contento, nelle libere ero perso”
Difficile immaginare una prova più difficile per Antonelli. Alla terza gara in F1, a 18 anni, con ancora (relativamente) pochissima esperienza messa da parte, andare a confrontarsi con un mostro sacro come è la pista di Suzuka può essere molto complicato. Per informazioni in merito, chiedere a Jack Doohan, fuori subito in Q1 dopo il botto tremendo di ieri. E anche il weekend del bolognese, come da lui stesso sottolineato, non era iniziato per nulla nel migliore dei modi.
Le prove libere, infatti, avevano evidenziato un gap importante rispetto al più esperto team mate George Russell, quantificabile più o meno in un secondo sul giro secco e altrettanto consistente nel passo gara. Arrivato in qualifica, però, Kimi ha mostrato tutta la propria maturità, oltre che al proprio talento. Dapprima, si è concentrato sul passaggio di Q1 e Q2, senza troppi patemi, per poi provare ad estrarre il massimo nell’ultimo tentativo, quando occorreva giocarsi il tutto per tutto. Su un tracciato che notoriamente non perdona nulla, Antonelli è stato bravissimo: in primo luogo ha evitato di fare danni, e poi è riuscito a stare vicinissimo a Russell (1:27.555 del bolognese contro 1:27.504 del pilota di King’s Lynn). Un risultato non da poco, e che lo può portare a guardare verso la gara di domani con maggiore serenità.
Sono abbastanza soddisfatto. In prova libera ero completamente perso, sono andato in qualifica con pochissima confidenza. Posso essere contento per la progressione effettuata in qualifica, anche se chiaramente il giro è lontano dall’essere perfetto. Ho ancora tanto da lavorare, stasera analizzerò tutti i dati; non sarebbe male, per noi, se in gara dovesse piovere.
Fiducia ripagata

Ora, è evidente che per trarre le conclusioni a proposito dell’esperienza in F1 di Antonelli è ancora troppo presto ed è preferibile attendere almeno le prime gare europee. Un’idea, però, del percorso intrapreso dal bolognese e dalla Mercedes possiamo iniziare a farcela, e certamente quello che inizia a delinearsi è una qualcosa di assolutamente virtuoso per entrambe le parti. In due weekend disputati, fino ad ora, Kimi ha portato a casa 22 punti, approfittando certo dei problemi altrui, ma soprattutto mettendo in pista prestazioni solide e ricche di consistenza. La qualifica di Suzuka, arrivata per certi versi in modo inaspettato, è l’ennesima dimostrazione che la fiducia data da anni al bolognese è ben riposta, e i frutti da cogliere in futuro potrebbero essere tanti e particolarmente appetibili.
Occorre, però, spendere due parole anche a proposito del lavoro fatto in questi anni da Toto Wolff, Gwen Lagrue e tutto il team della Mercedes Driver Academy. Il programma pensato, preparato e messo in piedi per far crescere nel modo giusto Kimi (e ora anche altri giovani talenti), è qualcosa che veramente andrebbe analizzato e studiato da tutte le altre realtà in F1 che vogliano far crescere in casa i propri giovani piloti. Senza proclami, strepiti, titoloni a fare da corollario, anzi, visto con una certa dose di snobismo da quella parte di appassionati e addetti ai lavori (guarda caso, molti italiani) sempre pronti ad etichettare ogni cosa ancor prima che i dati vengano a galla. Oggi, ma soprattutto nei prossimi Gran Premi e anni, Wolff, Antonelli e tutto il team stanno iniziando a prendersi le proprie rivincite.
La gara di domani sarà certamente complicata, lunga e ricca di insidie. In qualifica, oltre ad Antonelli, anche Hadjar e Bearman hanno fatto veramente bene, confermando le buone cose mostrate in passato. L’italiano, però, pare essere quello messo meglio per quanto riguarda la conquista dei punti mondiali, che varrebbero tanto quanto un podio sulla pista di Suzuka.
Nicola Saglia