F1 | Albon e Sargeant, i due volti della Williams a Montreal
L’ultimo weekend di gara in F1 ha regalato ai fans diversi spunti interessanti e tante sorprese a centro gruppo. Tra queste, una di quelle che ha fatto più piacere è stata il ritorno di Alex Albon e della Williams in lotta per le zone nobili della classifica, con il thailandese settimo al traguardo. A Grove, però, in queste ore dovranno fare i conti con una situazione interna spaccata a metà. Dopo un inizio promettente, infatti, Logan Sargeant sembra essere entrato in una spirale negativa senza fine, e già si rincorrono le voci di una possibile sostituzione con Mick Schumacher.
Alex protagonista già dal Q2, poi perfetto in gara
Il weekend da incorniciare di Alex Albon è iniziato sabato, durante la sessione di qualifiche resa complicata dalla pioggia caduta a intermittenza sul tracciato intitolato alla memoria di Gilles Villeneuve. In F1, si sa, il tempismo e la capacità di osare spesso giocano un ruolo fondamentale. Albon e la Williams, durante il Q2, hanno dimostrato di avere entrambe le qualità, e in questo è parsa evidente la mano del nuovo team principal James Wolves, che per anni è stato a capo delle strategie in Mercedes.
Il thailandese è infatti entrato in pista subito con le gomme morbide da asciutto mentre tutti gli altri adottavano una scelta ben più conservativa, optando per le intermedie. Questo, aggiunto al ritorno della pioggia in seguito, gli ha permesso di far registrare il miglior tempo di una sessione che ha mietuto vittime illustri come Leclerc e Perez.
Domenica, poi, dopo essere scattato in nona posizione, Albon ha tenuto una condotta di gara da manuale, non andando mai a rischiare troppo e tenendosi alle spalle avversari con vetture ben più veloci. Il settimo posto finale è una ricompensa ben meritata, visto quanto di buono mostrato e la grinta messa in pista.
Un pilota messo da parte troppo in fretta?
Sono tanti i transfughi del programma Red Bull che animano la griglia di partenza in F1. Ovviamente, Albon fa parte di questa folta schiera, in compagnia, giusto per fare due esempi, di Gasly e Sainz. Alla luce delle recenti prestazioni messe in pista dal pilota della Williams, specialmente se paragonate a quelle di un sempre più opaco Perez, sono in tanti a chiedersi se lo stesso Albon non sia stato messo da parte troppo in fretta da Helmut Marko.
Difficile dire quali sarebbero i risultati del thai sulla Red Bull attuale, che pare costruita su misura per Verstappen. Proprio lui, tra l’altro, venne gentilmente messo da parte (a fine 2020) per far largo al messicano, che poi, bisogna dirlo, a sua volta ebbe un ruolo fondamentale nella conquista del primo titolo da parte di Max. La sensazione è che Albon la sua pallottola la abbia già sparata, e non abbia colto nel segno, e sarà difficile per lui ottenere un’altra chance in un team di prima fascia.
Logan in difficoltà
Per un Albon in grande spolvero, la gara di Montreal ha messo ancora una volta in evidenza le difficoltà di Logan Sargeant. L’americano di Fort Lauderdale aveva sorpreso a inizio stagione, ottenendo risultati se non soddisfacenti quantomeno positivi e incoraggianti; da alcune gare, però, il trend si è pericolosamente invertito.
Pare proprio che il giovane della Florida faccia fatica a prendere il ritmo, risultando spesso il fanalino di coda nelle varie sessioni. In questo pare aver giocato un ruolo fondamentale l’eccessiva fretta della promozione, dopo un anno non troppo brillante nella categoria cadetta, dettata più che altro dalla volontà di avere almeno un pilota a stelle e strisce in griglia.
Si sa che il Circus della F1 non è troppo indulgente con i suoi protagonisti: non sono ammessi troppi passi falsi. Tant’è che nelle ultime ore sta iniziando a farsi strada tra gli addetti ai lavori una voce molto insistente, che vorrebbe Mick Schumacher al posto di Sargeant già nella prossima stagione. Staremo a vedere gli sviluppi, ma una cosa è certa: il giovane Logan deve trovare al più presto risultati positivi con continuità, altrimenti per lui sarà complicatissimo restare aggrappato al treno della Williams.
Nicola Saglia