Credits: Ferrari FB Official page
Credits: Ferrari FB Official page

Guardando la classifica finale del Gran Premio di Las Vegas, pare quasi che in Ferrari si possa essere soddisfatti. Il podio di Sainz, il quarto posto di Leclerc e i punti guadagnati su McLaren potrebbero sembrare un bottino soddisfacente per la Scuderia di Maranello. Tutto bene, dunque? Assolutamente no, perché tra crolli di prestazione con le gomme gialle, errori di comunicazione, mancato rispetto di ordini di scuderia e team radio “accesi”, di carne al fuoco ce n’è veramente tanta.

La gestione difficile del primo stint 

La gara della Ferrari ha assunto una fisionomia ben precisa già a partire dai primi dieci passaggi, quando Leclerc ha messo in pista una partenza incredibile, andando a portarsi in seconda posizione. Al quinto passaggio, il monegasco ha provato a mettere sotto attacco Russell senza riuscire nel sorpasso, anche a causa di un ordine di gestione gomme tra le curve 9 e 10 che certo non lo aiutato ad avere l’abbrivio ideale per uscire sulla Strip e avere la velocità giusta.

Da qui in poi, è iniziato il calvario di Leclerc, che ha perso completamente il ritmo rispetto a tutti gli altri piloti intorno a lui, con le gomme probabilmente sporche. Da dire, comunque, che anche Carlos Sainz, alle sue spalle, è incappato negli stessi problemi. Evidentemente, le gomme medie a queste temperature non si addicono alla Ferrari, e anche a Las Vegas questo si è visto. Il primo stint così complicato ha certamente segnato quella che è stata la gara delle Rosse, che poi hanno ricominciato a girare su tempi simili alle Mercedes quando era troppo tardi, con le dure. Lo stesso Vasseur, alla fine, ha espresso questo concetto. 

Il primo stint è stato molto difficile, a un certo punto perdevamo due secondi al giro. Abbiamo limitato i danni, oggi, ma chiaramente era il meglio che potessimo fare, con le Mercedes che volavano. Abbiamo 24 punti da recuperare su McLaren, possiamo andarli a prendere, in una stagione come questa che si muove tra alti e bassi. È stata comunque una gara difficile, anche dal punto di vista dei piloti.

Tra pit stop “mancati” e team orders non rispettati: clima interno incandescente

Credits: Pirelli Area Media

Il GP di Las Vegas ha avuto il grande merito di far cadere quel muro di finto buonismo che da tempo immemore è presente in casa Ferrari nei rapporti tra Charles Leclerc e Carlos Sainz. Oggi, i rapporti tra i due hanno forse toccato il punto più basso, ma andiamo con ordine. Al 27° passaggio, lo spagnolo è stato richiamato ai box perché iniziava a perdere il ritmo con le gomme bianche, mentre Charles dietro stava arrivando con un passo simile a quello di Russell. Una volta imboccata la pit, però, Sainz si è sentito dire di dover attendere un ulteriore passaggio, è rientrato in pista prendendosi un rischio enorme (desta stupore la mancata penalità) e si è portato ai box nel giro successivo, perdendo la posizione su Hamilton. Leclerc, invece, si è fermato al 32° giro, e, nel momento di tornare in pista, è stato subito attaccato e superato da Sainz, nonostante ci fossero ordini precisi di evitare scambi di posizione. 

Una situazione complicata, che andrà analizzata anche alla luce di quanto avvenuto nei giri finali e delle parole di Leclerc. Al 42° giro, infatti, Sainz ha passato Verstappen, avendone tanto di più nel ritmo, ma senza allontanarsi, lasciando così il DRS al quattro volte Campione del Mondo. Dietro la Red Bull, però, c’era la Rossa di Leclerc, che ha avuto l’occasione di sorpassare solo dopo cinque passaggi, quando ormai il podio era fuori dalla portata. Una situazione scomoda, che certamente incrina i rapporti tra i due in vista di un finale di stagione in cui sarà cruciale unire gli sforzi. 

Nonostante tutto, difficile fare di più

Il fatto fondamentale, in ogni caso, è che la Ferrari torna da Las Vegas con un podio e tanti punti recuperati su McLaren. Da quello visto in pista, con una Mercedes che veramente volava, il terzo posto di Sainz e il quarto di Leclerc sono molto probabilmente il massimo risultato ottenibile oggi, e lo ha dichiarato anche Fred Vasseur. Certo, quel primo settore lascia aperti diversi punti di domanda; anche se Charles fosse riuscito a superare Russell, infatti, è difficile pensare e immaginare quanto a lungo sarebbe durata quella leadership. 

Insomma, la Ferrari a Las Vegas ha ottimizzato il risultato in pista. Nel box, invece, sembra essere tutto da ricostruire; viene quasi da dire che la fine del rapporto con Sainz, alla fine, possa fare bene sia al pilota che alla Scuderia di Maranello. 

Nicola Saglia