MotoGP | GP Europa, Yamaha: sintesi della perdita di due mondiali
Alla Yamaha in questo GP d'Europa a Valencia non sta solo sfuggendo il titolo piloti, ma anche il titolo costruttori MotoGP 2020. Con Fabio Quartararo a terra ed ultimo all’arrivo, Maverick Viñales costretto a partire dai box e Valentino Rossi ritirato per problema tecnico, solo Franco Morbidelli porta a casa un risultato. Il “Morbido” è però ai marigini della classifica per il titolo, e la Yamaha è ora a 9 punti dalla Suzuki nella classifica costruttori.
TUTTO QUELLO CHE SI POTEVA SBAGLIARE
Il weekend della MotoGP al GP di Europa 2020 per la Yamaha è iniziato nel peggiore dei modi. Il loro metodo di sistemare il problema ai motori è risultato illegale, con conseguente penalizzazione di 50 lunghezze nella classifica costruttori. Per ragioni opinabili nessun pilota è stato penalizzato nel campionato, ma le prestazioni della domenica sono state sufficienti a riparare anche a questa decisione da parte dell’organizzazione (in peggio). Se non bastasse, Viñales è stato costretto a partire dai Box, mentre Rossi è rimasto a piedi ad inizio gara.
NON INCOLPATE FABIO
A questo elenco di disastri evitabili, si aggiunge la caduta di Fabio Quartararo, che però non è da colpevolizzare. La scivolata di Aleix Espargaro proprio a pochi centimetri dal francese lo ha costretto ad una frenata più violenta del previsto, e la sua gomma anteriore non ha retto lo stress. Sono cose che capitano, anche se non dovrebbero succedere in queste situazioni, ma un errore in gara fa parte del gioco. Se poi consideriamo il resto del pacchetto di Iwata, ci sono tutte le giustificazioni del mondo per Quartararo, proprio come per Morbidelli.
TUTTO QUELLO CHE SI POTEVA FARE
A fare da contraltare ad una gestione che lascia perplessi, ci si mette il nostro Franky Morbido che con le unghie e con i denti porta a casa una undicesima piazza che lo tiene ai margini della lotta per il titolo mondiale, anche se solo per un filo. Sono 45 i punti che dividono il “Morbido” da Mir, mentre sono 9 i punti che dividono Yamaha da Suzuki nel mondiale costruttori, ovviamente a vantaggio della casa di Hamamatsu. Nelle ultime due gare si decidera tutto, serve più coesione nel box e una mentalità diversa, anche se la grande assente è comunque la M1.
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Alex Dibisceglia