F1| Hockenheim: il Focus sul Gran Premio di Germania
Inizio senza sorprese: allo start tutto va liscio, senza particolari sorprese o concitamenti. Vettel chiude bene Bottas, cosi come dalla seconda fila Raikkonen tiene a bada l’arrembante Verstappen. La prima curva passa dunque indenne, con le prime file di piloti che transitano nelle stesse posizioni dello schieramento. Decisamente cauto da dietro Hamilton, che non volendosi prendere assolutamente alcun rischio a centro gruppo, perde addirittura una posizione al via e rimane lontano dai guai.
Che ritmo Lewis: nelle prima metà di gara rimane tutto pressochè invariato nelle posizioni di testa. Vettel ha un passo adeguato per tenere lontano Bottas (e forse sta anche risparmiando carburante), mentre Raikkonen anticipa la propria sosta per complicare eventuali pensieri di “guerra” al box argentato. Chi sta dando spettacolo però, è Lewis Hamilton da dietro: il campione del mondo infatti, dopo un inizio in punta di piedi sta letteralmente volando, sopravanzando tutta la griglia nonostante delle gomme più dure degli altri che avevano già macinato una montagna di chilometri.
Pericolo pioggia: poco prima dell’unica sosta di Hamilton (l’inglese ha ritardato apposta il suo pit) incombe il rischio dell’arrivo della pioggia. La minaccia però, alzando gli occhi al cielo, sembra forse un po' pessimistica, e gli uomini di Toto Wolff richiamano dunque dentro Lewis per montargli la mescole Ultrasoft (il compound più performante). Solo due giri dopo incredibilmente inizia davvero a piovere, e le carte in pista iniziano a sparigliarsi: vari piloti (fra cui Verstappen) decidono di giocare il jolly e tentare di fermarsi subito per montare uno pneumatico da bagnato, mentre altri rimangono in pista per cercare di capire come si evolve la situazione. Sono attimi di confusione, ma ben presto appare chiaro che la pioggia non sarà forse così copiosa come ci si aspettava, e che sarà un problema circoscritto solo ad alcune aree dell’autodromo. La cosa migliore da fare dunque è rimanere in pista e non sbagliare, impresa non proprio semplice a causa di un asfalto che ha assunto la consistenza di una lastra di ghiaccio e di pneumatici che in quel frangente e con quegli sbalzi di temperature sembrano fatti di legno.
Shock sul finale: in questa situazione di viscido, anche se per la maggior parte degli italiani sarà doloroso ammetterlo, a fare la differenza è il talento di Hamilton: con pneumatici più performanti e più freschi la freccia d’argento numero 44 ha un ottimo grip sulla pista, e conoscendo la sensibilità e l’esaltazione incredibile di Lewis in simili situazione, viene fuori una combo esagerata. Il quattro volte iridato infatti prende letteralmente il volo, e inizia a guadagnare roba come 2 secondi al giro a tutti (Ferrari comprese). I distacchi iniziano ad assottigliarsi, e pare subito evidente che il “nero” sarà della partita. Ma proprio mentre gli uomini di Arrivabene iniziano a fare calcoli, le inquadratura gelano il sangue di tutti i tifosi di Maranello: Seb Vettel è a muro. L’ex Red Bull, sulla pista di casa sua, perde il posteriore in quello che forse è l’unico punto del circuito dove se sbagli non hai via di scampo, finendo per sbattere irrimediabilmente la propria Ferrari sulla paratie che delimitano la pista. Saranno attimi di totale sconforto per il pilota, che si scuserà subito con la squadra e non potrà far altro che ritirarsi e rimanere a guardare Hamilton rimontare fino alla vittoria.
Considerazioni! Per chiudere i Focus dell’evento, ci sembra doveroso tirare un paio di somme su quanto visto in questa gara: ancora una volta, per quanto faccia male ammetterlo, ci troviamo di fronte all’ennesimo errore di Vettel. Per carità, un pilota immenso, un campionissimo… che però non è esente da momenti di buio. Certo, in condizioni di pista simili sarebbe potuto capitare a chiunque, ma un errore del genere, sulla tua pista di casa, davanti alla tua gente, in un mondiale cosi tirato, mentre sei in testa con la macchina migliore, è forse veramente “imperdonabile”! Poi ovviamente speriamo di essere subito smentiti da Seb nelle prossime gare, ma ad oggi ci sentiamo di dire che se davvero vuoi battere la Mercedes, certe cose non devi farle succedere. Direte voi: “facile parlare da fuori”… e avete ragione. Ma guardiamo Hamilton: avrà anche weekend di bassa prestazione e spesso vede fantasmi dappertutto, ma ha una tendenza all’errore pari a “zero”. Se ci pensate, quando le cose gli girano veramente male lui comunque porta a casa il massimo risultato, evitando guai e dimostrando la mentalità di colui che non pensa alle gare singole ma che guarda direttamente solo verso il mondiale. A ruoli invertiti infatti, cioè con Seb quattordicesimo al via, secondo voi il numero 5 sarebbe stato cosi “attento” al primo giro? Ok, è possibile anche che con un po' più di aggressività Seb avrebbe magari rimontato anche più in fretta di Lewis, ma siamo sicuri che non avrebbe corso forse “troppi” rischi per uno che si sta giocando il mondiale sulla distanza? Pensateci…
Chapeau: nel darvi appuntamento fra pochissimi giorni (si corre infatti subito in Ungheria), crediamo sia anche doveroso rendere “direttamente” omaggio a Hamilton con questo paragrafino dedicato: se infatti parti quattordicesimo, guidi una macchina perfetta che però in questo momento è leggermente “inferiore” a quella del tuo diretto rivale, ti ritrovi su un asfalto viscido dove nemmeno la safety car riesce ad andare dritto, e ti prendi il lusso di vincere la corsa rifilando 2 secondi al giro a tutti… beh ragazzi, #respect!
Daniel Limardi