Mentre il motomondiale fa rotta verso la Riviera Romagnola per il tredicesimo appuntamento della stagione dopo il controverso weekend inglese terminato con la cancellazione delle gare da parte della direzione gara per motivi di sicurezza legati alle condizioni atmosferiche Dorna ha pubblicato il calendario provvisorio della stagione 2019.

Calendario invariato. Il via come accade dal 2007 sarà in Qatar sul circuito di Losail, con la tappa qatariota che resta l'unico appuntamento del motomondiale a svolgersi in notturna, motomondiale che poi volerà in America per il GP Argentino a Thermas de Rio Hondo e negli Stati Uniti dove si tornerà a correre ad Austin, dove Marc Marquez è ancora imbattuto. Dopo una prima pausa di tre settimane si torna a correre in Europa, a maggio, con Jerez e Le Mans, tre appuntamenti invece a giugno dove il circus del motomondiale correrà al Mugello, Barcellona e Assen: quest'anno Mugello e Barcellona sono state il terreno della rinascita di Jorge Lorenzo sulla rossa di Borgo Panigale, l'anno prossimo sulla Honda potrebbe proprio in queste, che sono tre le piste dove il maiorchino ha vinto più gare, diventare il primo pilota a vincere una gran premio con tre case motociclistiche diverse nell'epoca della MotoGP; solo un appuntamento a inizio luglio dove salvo modifiche del calendario si tornerà a correre al Sachsenring, per poi andare tutti in vacanza per un mese rientrando ad agosto per tornare a Brno (che nel frattempo ha rinunciato al WorldSBK, ndr), in Austria al Red Bull Ring, dove Ducati è ancora imbattuta grazie alle vittorie di Andrea Iannone, Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, per poi terminare il mese a Silverstone, con la pista inglese che per la prossima stagione dovrà riasfaltare la pista dopo la brutta figura rimediata poche settimane fa. A settembre l'ormai classico appuntamento di fine estate con il GP di San Marino e della Riviera di Rimini a Misano, prima di volare ad Aragon in Spagna a chiudere quella che è la parte centrale del mondiale. Dopo la trasferta ad Alcaniz, si volerà tutti in Asia per il poker di gare asiatiche con il neonato GP di Buriram che questo autunno vedrà per la prima volta le MotoGP approdare sul circuito thailandese, dopo che la SBK vi era arrivata nel 2015. Dalla Thailandia si volerà in Giappone per andare a correre in casa Honda al Twin Ring di Motegi, solo sette giorni dopo si correrà in Australia sullo storico circuito di Phillip Island, per terminare poi il tour asiatico una settimana dopo in Malesia a Sepang: quattro gare nell'arco di 30 giorni proprio come quest'anno, dove sarà importante per i piloti non incorrere in infortuni, perchè con un calendario così fitto potrebbe costare una o più gare. Il motomondiale poi tornerà in Europa per l'ultima gara della stagione a Valencia il diciassette novembre.

Messico e Finlandia rinviate. Si è discusso molto in questi mesi sull'introduzione di uno o due nuovi gran premi; quello più vicino all'esordio è quello finlandese al KymiRing che è ormai quasi ultimato, ma dovrà attendere ancora una stagione per far tornare il motomondiale in Finlandia. Era infatti il 1981 quando ad Imatra si corse su un circuito cittadino, come era la normalità in quegli anni, l'ultimo GP Finlandese della storia. Aad Imatra si è tornato a correre l'International Road Racing Championship già da un paio d'anni, ed è molto affascinante vedere le Superbike e le superspot moderne, sfrecciare ad oltre 300km/h sul rettilineo del circuito cittadino.
Discorso più complicato invece per il round messicano con la pista che oggi ospita la F1, che richiederebbe grosse modifiche alla sicurezza per poter ospitare il circus del motomondiale, con Chico Lorenzo, papà di Jorge, e Valentino Rossi che si sono già detti contrari a questo appuntamento; non resta quindi che aspettare il prossimo anno per capire se e quando questi due nuovi round si uniranno al calendario.

Mathias Cantarini