Per gli amanti del CIVS, ma anche per i semplici mototuristi, il Passo dello Spino è una di quelle strade indimenticabili, un po' per la bellezza di paesaggi e strada ma soprattutto per una caratteristica unica: la presenza dei cordoli a lato della strada. Da qui parte il racconto del secondo weekend del CIVS 2023, dai 2410 metri della Pieve Santo Stefano - Passo dello Spino. Allo Spino è andato tutto bene, l'organizzazione impeccabile ha fatto si che nonostante ciò che è accaduto a poche decine di chilometri a nord in Romagna. Nel weekend c'è stato anche modo di ricordare Claudio Fioravanti deceduto a causa di una caduta lo scorso anno proprio durante la gara dello Spino.

MALTEMPO ANCORA PROTAGONISTA

La partenza per questo weekend a causa della decisione di non far disputare le libere il venerdì è stata posticipata ad orario di pranzo del venerdì. Il piano è di raggiungere Pieve Santo Stefano nel pomeriggio in modo da poter svolgere tutte le pratiche amministrative entro sera. La via più breve per arrivare a Pieve Santo Stefano prevedeva di percorrere la E45 da Ravenna passando tra le zone più colpite dalle inondazioni di questi giorni.

Tutto sommato a parte l'autostrada chiusa in quel tratto, già venerdì Forze dell'Ordine e Protezione Civile erano riusciti a rendere percorribile tutte le grosse arterie. Vedere però quei campi ma soprattutto quelle case e quei capannoni con l'acqua fino a quasi un metro è stato davvero shoccante. Salendo sulla E45 verso Bagno di Romagna le alluvioni lasciavano posto alle frane che hanno rimodellato diversi fianchi di quelle montagne ricche di boschi e verde. Visto che da qui parte il racconto di quello che è stato a tutti gli effetti un weekend di gara dove spensieratezza e divertimento la fanno da padrone mi sembra doveroso iniziare il racconto del secondo weekend di gara facendo un grossissimo in bocca al lupo a tutti quei romagnoli che in questi giorni hanno visto la loro vita cambiare drasticamente in pochissime ore.

SABATO BAGNATO, QUARTO AD UN PASSO DAL PODIO

La pioggia caduta nei giorni precedenti e in mattinata ha reso bagnato l'asfalto e reso obbligatorio a tutti i partecipanti la scelta della gomma rain. Quindi sveglia presto per andare a cambiare le gomme e poi via su per la prima salita poco dopo le 9:30. Le sensazioni sono state subito molto diverse rispetto a Deruta, l'asfalto nonostante fosse bagnato mi ha dato subito molta più confidenza permettendomi di spingere con facilità. Una sensazione che sul bagnato a Deruta non avevo mai avuto e questo mi ha fatto iniziare subito il weekend con il sorriso.

Scendendo dal parco chiuso verso il paddock, tutta la "carovana" di moto si è fermata alla curva 10. Qui infatti un anno fa il 29 maggio di un anno fa perdeva la vita Claudio Fioravanti. Gli organizzatori hanno voluto dedicare un momento per ricordare Claudio in quel frangente scoprendo anche una targa proprio in quel punto.

Partiti per le qualifiche però l'asfalto nella parte bassa della salita si era completamente asciugato mentre l'ultimo chilometro più coperto dal bosco era ancora vistosamente bagnato. La difficoltà, non sapendo in queste gare le condizioni dell'asfalto fino a che non ci arrivi è stata quella di adattarsi curva dopo curva alle condizioni che si trovavano. Salgo con il 36esimo tempo assoluto ed il terzo di categoria alle spalle, come a Deruta dei soliti imprendibili Friz e Bursi.

PER UN SOFFIO

Proprio mentre pranziamo però ricomincia a piovere a pochi minuti dal via di Gara1. A rallentare lo svolgersi della giornata la caduta di un pilota delle "epoca" che ha obbligato a fermare le salite per quasi un ora. Alla fine erano quasi le 15:30 quando è toccato a noi salire e l'asfalto era nuovamente riasciugato. Ho spinto fin da subito nella parte più asciutta sapendo che poi la parte alta sarebbe stata più difficile da interpretare. Alla fine il cronometro si è fermato in 1'54"27, ero soddisfatto avevo migliorato nuovamente di quattro secondi dalla salita di qualifica ed ero certo di essermi avvicinato a quelli davanti. Purtroppo arrivato al monitor dei tempi ho visto che Luc con la sua Aprilia RS 125 mi era davanti per soli 64 centesimi e che quindi il "podio" di gara1 è sfumato per un soffio.

Tempo di scendere ed è già ora di salire, il ritardo accumulato nelle salite di gara1 ha fatto si che tra la discesa di Gara1 e Gara2 ci fossero solo dieci minuti di attesa. Troppo poco per chi come me ha solo un set di cerchi per cambiare le gomme e metterle in termocoperta. Quindi nonostante Gara2 fosse con l'asfalto ormai completamente asciutto sono salito nuovamente con le rain. Tutti gli altri ragazzi della categoria che sono ormai più esperti del CIVS hanno cambiato i cerchi ed in gara2 sono passati alle slick. Così nonostante abbia migliorato nuovamente scendendo a 1'51"46 il podio si è allontanato ed anzi a me si è avvicinato Tuia con l'altra Aprilia ora solo 9 centesimi alle mie spalle. Con due quarti posti alla fine chiudo il terzo round del CIVS in quarta posizione alle spalle di Friz, Bursi e Luc.

DOMENICA, FINALMENTE IL SOLE

Dopo un sabato dove la pioggia ha condizionato le salite nella giornata di domenica è finalmente uscito il sole a scaldare strada e soprattutto gli spettatori accorsi sui tornanti dello Spino a vedere quella che a tutti gli effetti è considerata una delle cronoscalate più belle e ricche di storia del CIVS. Cambiate le gomme sabato sera prima di cena con quelle da asciutto si parte per la prima salita di libere della domenica. La differenza tra rain e slick si sente subito soprattutto nei curvoni veloci e il cronometro si ferma a 1'49"41. Sono contento, sono migliorato ancora e soprattutto ho sentito molto margine per migliorare nelle salite del pomeriggio.

Parto per la qualifica convinto di potermi avvicinare a Luc che nelle libere era sceso a 48"4 ma invece appena arrivo in cima e vedo il cronometro il monitor mostra 1'52"12. Un secondo più lento di sabato nonostante l'asfalto in ottime condizioni. Ad oggi che è martedì non ho ancora capito dove possa aver perso tre secondi non avendo commesso errori evidenti. Però poco male, è solo la qualifica, non serve ad assegnare punti.

Parto per Gara1 con la voglia di ritrovare il tempo fatto in mattinata durante le libere. Ormai l'asfalto è completamente asciutto e inizio a ricordarmi bene ogni curva prendendo sempre più confidenza con la strada e la moto. Salgo spingendo quasi al limite nella prima parte e soprattutto migliorando nella parte finale che durante la giornata di sabato faticavo a ricordarmi. Il cronometro scende nuovamente sotto il muro del 50" ma sono quinto per soli 15 centesimi alle spalle di Tuia e della sua Aprilia RS125. Questa volta è lui a fregarmi per pochissimo ma sono consapevole che in Gara2 avrò la possibilità di rifarmi.

O LA VA O LA SPACCA

Nei minuti prima di Gara2 sono fiducioso, mai avevo provato questa sensazione di totale controllo di tutto ciò che succedeva sulla moto e per la strada. Sento che posso fare un tempo che mi possa riportare avanti in classifica. Una sensazione strana che però pervade tutto il mio corpo e mi porta a pensare che questa sarà la salita giusta: o la va o la spacca. Parto: prima, seconda, terza, quarta, quinta, sesta. Infilo tutte le marce senza mai chiudere il gas mentre affronto i primi quattro curvoni della salita. Mi sento imprendibile, non ero mai andato così vicino a muretti, guardrail, ginocchio a sfiorare l'erba a lato della strada. Trenta secondi di pura adrenalina, poi la realtà.

Credits: Raff Gardenal

Mentre affronto l'ultima "destra" prima della doppia sinistra che porta al punto panoramico della salita mi accorgo, ormai troppo tardi, che ho portato troppa velocità in curva e che la contropendenza della curva mi sta sparando fuori strada. Non ho altra possibilità che chiudere il gas bruscamente e frenare per cercare di non cadere rovinosamente ad oltre 110km/h. È finita così dopo meno di un minuto la mia salita migliore. Non ho mollato, anzi dalla curva successiva ho ricominciato a spingere nuovamente provando a salvare il salvabile e quantomeno non essere battuto anche da chi era più indietro. Alla fine al netto di quell'errore faccio la salita più bella della mia vita, ho l'adrenalina a mille ma il cronometro recita un impietoso 1'52"37 è nuovamente quinta posizione.

CONFESSIONE PERSONALE

Sono amareggiato, lo ammetto, non volevo finisse così quello che per ora è stato il più bel weekend di gara che ho avuto. Provo emozioni molto contrastanti, perchè se a Deruta nel primo doppio round del CIVS 2023 ero salito sul podio senza aver realmente potuto spingere e divertirmi qui è tutto il contrario. Ho spinto, mi sono divertito come un matto ma un errore preso forse dalla foga mi ha portato a non raccogliere ciò che avrei voluto. Un terzo di stagione è già volato, il terzo weekend del CIVS sarà "sull'Isola" a fine giugno. No, ovviamente non andremo all'Isola di Man, ma ad Isola del Liri (FR), altra classica del CIVS che spero arrivi il prima possibile per dimenticarmi di questo weekend agrodolce.

IL WEEKEND DEL TEAM RCM

Detto del mio quarto posto di sabato e del quinto di domenica è tempo di celebrare la punta di diamante del team di cui faccio parte e che ormai da anni è il punto di riferimento del CIVS: Maurizio Bottalico. Doppietta nella SuperOpen 1000 con doppio miglior tempo assoluto e record della pista nella giornata di domenica. Purtroppo nella SuperOpen 600 a causa della pioggia caduta prima di gara1 del sabato ha raccolto un secondo ed un primo posto. Per il nostro Paolo De Dea con la sua BMW R1250GS un quarto ed un quinto posto nella Crono Climber 1350. Sull'Aprilia RSV1100 non c'era Samuele Bertolasio ma un altro mattatore del CIVS nella categoria Motard: Carmine Matarazzo. Al suo esordio su un 1000 ha raccolto due quarti posti a pari punti con il terzo, venendo escluso dal podio per il maggior valore riservato al punteggio di Gara2.
Credits: Raff Gardenal
Sulla Yamaha #444 dedicata ai noleggi invece questo weekend era presente Fabio Brando. Un volto noto del CIVS visto che aveva già corso qualche anno fa e che ha voluto riabbracciare il mondo delle road race tricolori con il team RCM. Si chiude così anche il racconto della due giorni del Passo dello Spino, un ultimo ringraziamento al team RCM ed ad Axon che permettono di potervi raccontare "da dentro" questo fantastico mondo. Appuntamento a Isola del Liri il prossimo 24/25 giugno.
Credits: Raff Gardenal

Mathias Cantarini