Marc Márquez cade mentre era in lotta per la vittoria a Buriram.
Marc Márquez cade mentre era in lotta per la vittoria a Buriram. Credits: Red Bull Content Pool

Nelle sue condizioni preferite di poca aderenza e di bagnato, e con il miglior tempo ottenuto nel warm-up, Marc Márquez era uno dei grandi favoriti per la vittoria in questo Gran Premio della Thailandia. Il suo ruolo poteva essere chiave nella lotta al titolo tra Bagnaia e Martin e per togliere punti a entrambi, ma così non è stato e dopo due tentativi di sorpasso su Bagnaia all’ultima curva, lo spagnolo è scivolato perdendo l’anteriore mentre era in pressing sul campione del Mondo in carica, togliendosi così, allo stesso tempo, la possibilità di allungare su Bastianini (caduto anche lui) nella lotta per il terzo posto.

Occasione persa per Márquez

Il #93, dopo il lungo di Martin che gli ha regalato la seconda posizione momentanea davanti proprio al pilota di Pramac, ci ha messo poco per riprendere Bagnaia che si era ritrovato al comando della gara e ha avuto un paio di occasioni per attaccarlo alla 12. 

Senza successo, perché Bagnaia ha sempre risposto incrociando la traiettoria e passando in accelerazione sul traguardo. In forte pressing sull’italiano, a metà gara Márquez ha però perso l’anteriore in curva 8, non riuscendo a salvarla anche a causa del cordolo esterno e perdendo così la possibilità di bissare il successo di Phillip Island. Nel dopo-gara, Márquez ha spiegato come le cause della caduta siano da ritrovare nella temperatura alta della gomma anteriore, che gli ha fatto perdere grip davanti, e – soprattutto – nella sua foga di voler passare Bagnaia.

Mi è mancata pazienza, perché dietro Pecco mi sentivo molto forte sul bagnato. Mi sentivo bene, la fiducia e la velocità c’erano. Quando arrivavo dietro Bagnaia, dopo due giri mi saliva la temperatura [della gomma, ndr]. Ho provato quindi a lasciarlo andare e a cercare acqua per abbassare la temperatura. Andavo poi a riprenderlo, ritentavo [di passarlo, ndr], ma sinceramente alla 12 dovevo stare molto attento e andavo sempre lungo. È un attimo sbagliare, e se sbagli prendendo uno di quelli che si giocano il titolo… Alla fine ho sbagliato io, erano 2-3 giri che gli stavo attaccato, la temperatura si è alzata parecchio, l’anteriore si è chiuso alla 8. Si sbaglia, ma se il cordolo fosse stato più lontano di due metri, l’avrei tenuta.

Márquez è poi entrato più nello specifico sul tema grip e temperatura, spiegando anche come il punto nel quale è caduto era il punto dove si stava sentendo meglio.

Il feeling era buono, il problema è che dietro Pecco sentivo che il davanti mancava di grip. In quel punto avevo sempre la tranquillità di lasciarlo andare, raffreddare la gomma e riavvicinarmi. Ho visto che lì ne avevo di più, andavo più forte, non volevo lasciarlo andare, ma mi si è chiusa.

Chiusura con giallo: penalità scontata o no?

Rimessosi in sella, Márquez ha poi recuperato terreno rientrando in zona punti con grande ritmo e una serie di sorpassi. Per uno di questi, su Mir, è stato penalizzato con un “Drop one position” che a fine gara ha scatenato un po’ di panico nella classifica finale. Passato sul traguardo in 11^ posizione, per qualche minuto lo spagnolo è risultato 12° perché la direzione gara non si è accorta del momento in cui il #93 ha effettivamente scontato la penalità. Alla fine, Márquez ha chiuso ufficialmente 11°: in immagini non diffuse dalla regia internazionale, come hanno confermato ufficialmente prima Dorna e poi lo stesso Marc, si vede come Márquez abbia ceduto la posizione nel corso del finale della gara. 

Ho visto che avevo il ‘Drop one position’, ho sorpassato Nakagami alla 3, l’ho lasciato passare e l’ho sorpassato prima alla 4. È vero che la race direction non l’ha visto, per questo mi hanno dato la penalità, ma ho chiesto di rivedere il video e hanno confermato che l’ho scontata.

Così facendo, Márquez ha chiuso 11°: una magrissima consolazione in una gara dove poteva ottenere di più e chiudere ufficialmente il discorso per il terzo posto nel Mondiale: con la caduta di Bastianini (ripartito anche lui dopo la caduta e alla fine 14°), il gap tra i due – a due gare dalla fine – è di 11 punti. Tuttavia, per entrambi, la Thailandia spegne matematicamente i loro sogni iridati.

Mattia Fundarò