Esattamente cento anni fa nasceva Jean Behra, pilota francese veloce e aggressivo che si è saputo distinguere sia sulle due che sulle quattro ruote.

Enzo Ferrari disse di lui: "Jean Behra è stato un pilota d’attacco. Un vero uomo di grande coraggio. Lasciò la Ferrari non trovandosi più d’accordo con il direttore sportivo dell’epoca”.

GLI INIZI E GLI ANNI IN GORDINI E IN MASERATI

Behra comincia la sua carriera nelle moto nel 1938 per poi fermarsi con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Al termine del conflitto, Behra riprende a correre e in sella a una Moto Guzzi vince quattro titoli nazionali tra il '48 e il '51.

Nel 1949, il francese fa la sua prima esperienza con le quattro ruote e partecipa al Rally di Montecarlo e alla 24 ore di Le Mans.

Nel 1950 Behra firma un contratto per correre con la Gordini Simca. L'anno successivo vince il Gran Premio des Sables d’Olonne, ottenendo anche il giro più veloce della gara.

Il 1952 segna il suo debutto in Formula 1 a bordo di una Gordini, ottenendo subito un ottimo terzo posto nel Gran Premio della Svizzera. Nello stesso anno, Behra vince il Gran Premio di Francia di F2 dopo una dura lotta con Ascari.

Il francese corre anche la Carrera Panamerica, dove è vittima di un brutto incidente nella seconda tappa, dopo aver dominato la prima.

Behra ritorna di nuovo in F1 anche nel 1953, ottenendo punti solo in Argentina con il sesto posto. Il 1954 sarà l'ultimo anno in Gordini, nel quale però non segnerà nessun risultato valido per il campionato.

L'anno successivo, Jean lascia la squadra francese e passa alla Maserati e ottiene il terzo posto a Montecarlo condividendo la monoposto con Cesare Perdisa. Il francese inoltre vince tre gare non valide per il campionato: Pau, Bordeaux e Bari.

Il 1956 è la migliore stagione per Behra, che ottiene cinque podi e il quarto posto nel mondiale di F1. Nello stesso anno, vince la 500 km del Nurburgring e la 1000 km di Monza, mentre si ritira alla Mille Miglia.

Il francese partecipa anche alla Tourist Trophy, ma è vittima di un brutto incidente che causa la perdita di un orecchio.

La stagione successiva corre ancora con la Maserati ottenendo come risultato migliore il secondo posto in Argentina.

Fuori dalla F1, Behra ottiene la vittoria alla 12 ore di Sebring e con la BRM la vittoria al Daily Express Trophy.

GLI ULTIMI ANNI E IL TRAGICO INCIDENTE MORTALE

Nel 1958, Behra corre in Argentina con la Maserati 250, mentre le restanti gare le disputa per la BRM, arrivando al traguardo solo in Olanda con il terzo posto e in Portogallo con il quarto. Il francese ottiene anche il secondo posto alla Targa Florio e il terzo alla 24 ore di Le Mans.

Nel 1959 viene ingaggiato da Ferrari per correre al fianco di Tony Brooks. A Montecarlo è costretto al ritiro, mentre in Olanda termina al quinto posto. In Francia, Behra è costretto al ritiro per un errore e per la rabbia prende a a schiaffi il direttore sportivo del Cavallino Rampante Romolo Tavoni.

Dopo questo episodio, viene cacciato dalla Ferrari e per continuare a correre in F1, decide di acquistare e modificare una Porsche per il successivo Gran Premio di Germania.

Al quarto giro della gara, che si tiene sul tracciato dell'Avus, sulla Porsche di Behra cede un supporto, che manda la macchina in testacoda. La vettura tedesca va a colpire una barriera e l'urto è così forte da non lasciare scampo al pilota, morto sul colpo a soli 38 anni.

Behra era un pilota veloce che raccolse in Fomula 1 meno di ciò che meritava per il suo talento e la sua velocità. Nella triste classifica dei piloti che hanno corso tanti giri in testa senza mai vincere una gara, il francese si trova al secondo posto, preceduto solo da Chris Amon .

Chiara Zaffarano