Dopo aver ceduto momentaneamente lo scettro a Fernando Alonso nella mattinata canadese, Lewis Hamilton si è ripreso prontamente il comando delle operazioni nella seconda sessione di prove libere del Gp Canada, in programma domenica sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve. Il britannico ha preceduto il proprio compagno (amico?) di team Nico Rosberg per 175 millesimi, concludendo con un prevedibile uno-due Mercedes il venerdì di Montreal. Eppure, a guardare i distacchi, il dominio delle due Frecce d'Argento sembrerebbe decisamente meno marcato rispetto a quanto andato in scena in altre occasioni. Sono stati ben nove, difatti, i piloti in grado di accusare un gap inferiore al secondo rispetto al campione del mondo 2008, con il primo degli inseguitori, Sebastian Vettel, piazzatosi a 0"455 dal leader di giornata. Proprio il tedesco è riuscito a sovvertire un inizio di giornata decisamente in salita per il team Red Bull, che difatti ha visto Ricciardo soccombere con un misero 12° tempo nella simulazione di qualifica. Per quanto riguarda il passo gara, invece, la supremazia Mercedes è apparsa leggermente più marcata, anche se i rivali sembrano non avere alcuna intenzione di alzare bandiera bianca. A partire dalla Ferrari che, dopo il miglior tempo fatto segnare da Alonso nella FP1, si è ben difesa anche nella seconda sessione, confermando di essersi adattata meglio del previsto alle caratteristiche del circuito di Montreal. Kimi Raikkonen ha preceduto stavolta di 53 millesimi il proprio compagno di squadra, confermandosi in forma anche in ottica gara. I due ferraristi si sono attestati su un distacco di circa mezzo secondo da Hamilton, con il finlandese che sembra essersi trovato a proprio agio con le modifiche introdotte sulla F14T. Molto bene anche le due Williams, con Massa e Bottas immediatamente alle spalle di Alonso con gomma Supersoft, ma fiduciosi in base anche ai riscontri emersi sul passo gara. Nella top ten anche le due McLaren di Magnussen e Button, mentre è stata una giornata travagliata per Toro Rosso (con Kvyat attardato da problemi alla power unit) e Marussia, visto che Bianchi è riuscito a completare un solo giro a rilento. Domani la prova della verità: per capire se il dominio Mercedes può essere (anche solo lontanamente) insidiato dagli avversari, per vedere se la Ferrari saprà confermarsi in crescita, per appurare se la Red Bull di Montreal è quella vistasi con Vettel o piuttosto con Ricciardo.

Marco Privitera

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