Dopo essere stato costretto a disertare la gara inaugurale del Mondiale 2015 a Melbourne, Fernando Alonso è finalmente pronto a tornare in pista per il prossimo appuntamento in Malesia, in programma il prossimo weekend sul circuito di Sepang. Il via libera è arrivato direttamente dai medici dell'Università di Cambridge, i quali hanno verificato le condizioni fisiche del pilota spagnolo attraverso una serie di test specifici su memoria e riflessi.

A questo punto manca solo la conferma definitiva da parte dei medici della FIA (il che dovrebbe essere una formalità) e poi si potrà finalmente rivedere il due volte campione del mondo calarsi nell'abitacolo McLaren per la sua seconda "prima volta" dopo l'esperienza della stagione 2007, ma soprattutto ad oltre un mese di distanza dall'incidente avvenuto durante i test pre-stagionali di Barcellona, le cui cause rimangono ancora misteriose. A tal proposito, il team di Woking è intervenuto sulla questione attraverso un comunicato ufficiale, sottolineando come il pilota sarà regolarmente al via della gara malese ma soprattutto rivelando un nuovo particolare riguardo alla dinamica dell'incidente, il quale non fa altro che aumentare i dubbi e le perplessità in merito a quanto accaduto.

“La McLaren Honda è lieta di annunciare - si legge nel comunicato del team - che a fronte di una definitiva valutazione medica, che si terrà giovedì 26 marzo presso il Circuito di Sepang, Fernando Alonso tornerà nell’abitacolo della sua McLaren MP4-30 per disputare il Gran Premio della Malesia previsto nel prossimo fine settimana.

Dunque, la disavventura per Fernando a questo punto può essere considerata solo come un brutto ricordo, specie a fronte del doppio svenimento accusato nelle fasi immediatamente successive all'incidente e all'amnesia di cui ha sofferto nelle giornate seguenti: "Dopo il suo incidente di Barcellona - ha sottolineato la McLaren - Fernando ha seguito un rigoroso programma di allenamento specializzato, progettato e attentamente monitorato dai principali medici, al fine di garantire un suo ritorno sicuro e tempestivo alle gare".

Eppure, i dubbi rimangono. Alle dichiarazioni (spesso tra loro contraddittorie) del team e dei suoi rappresentanti, fino alle tante voci circolate nel corso delle ultime settimane in merito alle reali cause dell'incidente (dal malore del pilota alla scossa elettrica), ieri si è aggiunto un nuovo, particolare interessante, il quale non ha fatto altro che gettare ulteriori ombre e perplessità su un episodio già di per sé oscuro: "Dal momento che non c’è stato nulla da segnalare analizzando i numerosi dati della telemetriadella vettura, né nulla di anormale nelle successive ricostruzioni e nei test di laboratorio, Fernando ha segnalato di ricordarsi come lo sterzo gli avesse dato la sensazione di essere ‘pesante’ prima dell’incidente. Di conseguenza, la squadra ha montato un sensore aggiuntivo sulla vettura, per aumentare l’acquisizione di dati in tal senso".

Un dettaglio reso noto dalla stessa McLaren, la quale nel tentativo di fare luce su una vicenda dai contorni assai poco chiari ha probabilmente contribuito, una volta di più, a creare ulteriore confusione. Dallo sterzo pesante si dovrebbe quindi dedurre un guasto allo stesso? Piuttosto che un indebolimento del pilota avvertito poco prima di virare inspiegabilmente verso il muretto? Il mistero rimane. Di certo, oltre a pensare a come risuscitare una McLaren in grossa crisi, Alonso a Sepang dovrà cercare di far fronte alle inevitabili domande che lo accompagneranno per tutto l'arco del weekend.

Carlo Luciani - Marco Privitera

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