WorldSSP | Phillip Island, Gara 1: Stefano Manzi regala alla R9 la prima vittoria
L'italiano apre il nuovo corso per la casa di Iwata: l'ultimo a vincere sulla R6 ed il primo a trionfare sulla R9. Booth-Amos e Schroetter sul podio con lui.

È stato l'ultimo a trionfare con la “vecchia” R6, ora è colui che apre il nuovo corso: Yamaha ha fatto bene a puntare su Stefano Manzi, vincitore di Gara 1 del WorldSSP con la nuovissima R9 di Iwata. Il pilota italiano trionfa su Tom Booth-Amos e Marcel Schroetter. Gran peccato per Jaume Masiá, 2° al traguardo ma penalizzato per il pit-stop.
Caos flag-to-flag: sono quattro i penalizzati
Come già ampiamente anticipato, a Phillip Island è stato confermato il format del flag-to-flag per entrambe le classi. I piloti sono dovuti rientrare tra 8°e 10° giro per cambiare la copertura posteriore: il tempo minimo da spendere in pit-lane era di 1'18", ma non tutti hanno rispettato le direttive della Direzione Gara. Su tutti Jaume Masiá: lo spagnolo è stato il primo a rientrare, prendendo un discreto vantaggio su coloro che hanno fatto il pit-stop nello stesso giro dell'ex Moto2. Masiá, dopo il valzer delle soste, si è ritrovato al comando: dopo qualche giro è arrivata la spiegazione, con l'iridato Moto3 penalizzato di 3"510. Lo spagnolo di Orelac Racing è arrivato 2° sul traguardo, ma è 6° dopo la penalità. Masiá non è l'unico ad essere stato penalizzato: penalità molto più leggere per Bo Bendsneyder (0.855) e Lucas Mahias (0.050). Più indietro ma comunque penalizzato Loïc Arbel (0.795).
Stefano Manzi apre il nuovo corso di Yamaha: prima vittoria per la R9
A Jerez de la Frontera Stefano Manzi ha vinto l'ultima gara di una moto leggendaria come la Yamaha R6, che alla fine del 2024 è andata in pensione per lasciare spazio al nuovo modello R9. In sede di presentazione i vertici di Iwata avevano puntato tanto sull'italiano, due volte vice-campione WorldSSP: fiducia sicuramente ripagata. Stefano Manzi è uscito in gara, dato che sia nei test che nel venerdì di Phillip Island non aveva convinto. L'italiano ha sfruttato una buona partenza che lo ha messo fin da subito nelle posizioni di testa, Ten Kate Racing non ha pasticciato al pit-stop e il #62 ha così avuto modo di giocarsi la vittoria in pista. Evidentemente nessuno dei piloti di testa sapeva della penalità inflitta a Masiá, così come testimonia l'attacco quasi disperato fatto da Stefano Manzi nei confronti dell'iridato Moto3 2023 a due curve dalla fine. Nel complicato rampino in discesa Manzi ha lasciato i freni della sua R9, mettendosi all'interno e portando il giovane avversario largo. Primi 25 punti per il pilota Yamaha, una bella sorpresa in ottica campionato.
Quattro marchi davanti, Booth-Amos e Schroetter a podio
Il complicato momento del pit-stop ha lasciato solamente quattro piloti a lottare per la vittoria negli ultimi giri. Se Stefano Manzi ha portato Yamaha sul gradino più alto del podio, anche Triumph e Ducati possono festeggiare. Il costruttore inglese festeggia il secondo podio con Tom Booth-Amos, l'inglese già tra i migliori in occasione del weekend a Cremona nella passata stagione. Booth-Amos, la cui traiettoria è stata “rovinata” negli ultimi metri dall'attacco di Manzi, ha dovuto resistere all'interno dell'ultima curva nei confronti di Marcel Schroetter. L'esperto tedesco ha cercato la volata contro la Street Triple, ma si è dovuto accontentare di una 4ª posizione trasformatasi poi nel gradino più basso del podio dopo la penalizzazione di Masiá. Il tedesco inaugura così al meglio il suo rapporto con WRP Racing, team che può dirsi soddisfatto di aver lasciato Triumph per abbracciare la causa Ducati.
Il quarto marchio presente in graduatoria è MV Agusta con il poleman Bo Bendsneyder, il quale sarà sicuramente il più deluso della griglia WorldSSP. Dopo aver dominato nei test pre-stagionali, l'olandese è parso irriconoscibile nei primi giri di gara. Una partenza infelice ha fatto scivolare il #11 da primo a 11°, salvo poi rinascere dopo il pit-stop. Al rientro in pista Bendsneyder è sembrato il mattatore visto a Phillip Island nei giorni precedenti, capace di far segnare ripetutamente il giro veloce della gara e recuperare sul gruppo di testa. Purtroppo, alla fine della corsa è solo 4° davanti al “gambero” Can Öncü: il turco ha lottato per la vittoria, salvo poi essere vittima di un crollo verticale negli ultimi giri. Il turco precede Masiá, sicuramente tra i favoriti per Gara 2, e la seconda Triumph di Oliver Bayliss. Valentin Debise e Lucas Mahias precedono la Kawasaki 636 guidata da Jeremy Alcoba, ultimo a rientrare ai box per il cambio gomme e 10° al debutto sulla nuova Ninja. Ottimo recupero per Niccolò Antonelli, partito in fondo allo schieramento per la pressione pneumatici non a norma ma 11° al traguardo. Peggio è andata agli altri italiani: Michael Ruben Rinaldi si è dovuto ritirare per un problema tecnico alla sua R9 mentre si trovava nelle posizioni di testa, mentre Leonardo Taccini è stato coinvolto in una caduta con Aldi Sayta Mahendra al primo giro.
WorldSSP | Phillip Island: i risultati di Gara 1

Valentino Aggio
Leggi anche: WorldSSP | Phillip Island, Superpole: prima pole con caduta per Bo Bendsneyder