Mentre il Circus della Formula 1 si accinge ad affrontare il week-end del Gp di Germania sullo storico tracciato di Hockenheim, appare doveroso cogliere l'occasione di ricordare la figura e la carriera di uno dei piloti più veloci di sempre, peraltro scomparso in un incidente proprio sul circuito tedesco, durante una gara di Formula 2. Jim Clark, ribattezzato "lo scozzese volante", è stato in assoluto uno dei massimi interpreti delle quattro ruote, avendo colto successi non solo con le monoposto in Formula 1, ma anche al volante di vetture Turismo, Sport e nella prestigiosa 500 Miglia di Indianapolis. Praticamente imbattibile sul giro in qualifica, possedeva uno straordinario talento naturale che gli consentì di laurearsi per due volte campione del mondo nella massima serie. Enzo Ferrari, nel suo libro “Piloti che gente”, definiva così il pilota scozzese: “Clark era senza dubbio un grande. Uno di quelli che si contano sulla punta delle dita. Me lo dicevano non molto loquace, intelligente, spregiudicato in corsa. Odiava vedersi le ruote intorno. Era un pilota come Alberto Ascari. Partiva in testa e andava via”.

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