MotoGP | GP Spagna, record di cadute nella Sprint: in quindici a terra!
Soltanto sedici piloti hanno visto la bandiera a scacchi nella Sprint di Jerez, con le condizioni dell'asfalto a rappresentare una "trappola"
Una pista resa estremamente insidiosa dalla pioggia caduta in mattinata, con chiazze di umido rimaste in traiettoria a rappresentare un trappola rivelatasi letale per molti. La Sprint della MotoGP a Jerez si è rivelata una vera e propria corsa ad eliminazione, con la maggioranza dei piloti che hanno finito per saggiare l'asfalto o (peggio) la ghiaia del circuito andaluso. Alla fine dei conti sono stati ben 15 piloti su 26 a cadere nel corso delle dodici tornate di gara, mentre solo sedici moto hanno visto la bandiera a scacchi.
Podio tutto spagnolo nel valzer di cadute a Jerez
Le condizioni della pista non hanno perdonato la benché minima sbavatura a Jerez. La classifica finale a sorpresa scaturita dalla Sprint parla chiaro da questo punto di vista, con Pedro Acosta e Dani Pedrosa ad accompagnare Jorge Martin sul podio per una tripletta tutta spagnola, complice anche la penalità inflitta nell'immediato post-gara a Fabio Quartararo. Ma se per l'alfiere Pramac era lecito attendersi un successo, decisamente più sorprendente è stato vedere transitare nelle prime posizioni piloti non certo abituati ad avere a che fare con le parti alte della classifica. Merito di una vera e propria ecatombe di cadute, per fortuna tutte rivelatesi senza conseguenze fisiche per i piloti, ma che hanno comunque tolto di scena gran parte dei protagonisti.
Espargarò apre le danze, Binder “elimina” Bagnaia
Ad aprire le danze ci ha pensato Aleix Espargarò al primo giro, con lo spagnolo impossibilitato a domare la propria Aprilia imbizzarrita. A proseguire il valzer delle vittime “illustri” della Sprint di Jerez ci ha poi pensato Pecco Bagnaia, finito in ghiaia in curva 1 a seguito di una manovra decisamente aggressiva da parte di Brad Binder, ritenuta però non punibile dalla Direzione Gara. Queste le parole del campione del mondo a fine gara:
Rispetto la decisione della Direzione Gara, ma secondo me un pilota non può pensare di passarne altri due transitando sul cordolo. Lo spazio non c'era. E inoltre bisogna considerare che nei primi due giri c'erano state già altre manovre simili, pertanto credo che Binder abbia adottato una strategia un tantino aggressiva
Una volta uscito di scena il campione del mondo, l'attenzione si è concentrata sul duello al vertice tra Jorge Martin e Marc Marquez, con quest'ultimo che era riuscito a prendere la testa della corsa prima di finire in ghiaia e ripartire attardato. Una rimonta che lo ha visto comunque terminare al settimo posto, sicuramente favorito dalle cadute altrui e non senza qualche polemica per un contatto con Joan Mir.
Caduta in “simbiosi” per Binder, Bastianini e Alex Marquez
A fare scalpore è stata senza dubbio la triplice caduta verificatasi a quattro giri dalla conclusione, che ha visto come protagonisti Brad Binder, Enea Bastianini e Alex Marquez in curva 5. Complice un passaggio su una macchia di umido quasi impercettibile, i tre si sono ritrovati improvvisamente nella ghiaia dicendo addio alle proprie speranze di lottare per la zona podio. Questo il parere del pilota KTM:
Ho visto Alex cadere di fronte a me e per un attimo mi sono disunito. Tanto è bastato per farmi finire a terra, non c'era nulla che potessi fare. Il contatto con Pecco? La mia è stata una normale manovra, come si può vedere dalle immagini.
Questa la versione di Enea Bastianini:
Mi dispiace perchè il feeling era buono ed il podio era alla nostra portata. La caduta? C'era una chiazza di umido, non abbiamo potuto fare nulla e siamo caduti tutti e tre. Sinceramente non ho nulla da rimproverarmi. Oggi abbiamo fatto in ogni caso uno step positivo e siamo ottimisti per domani.
Out anche Bezzecchi dopo un inizio di giornata promettente
Quasi contemporaneamente, anche Marco Bezzecchi ha dovuto alzare bandiera bianca per una caduta, avvenuta dopo un inizio di gara piuttosto in salita:
Ho fatto qualche errore di troppo nei primi due giri e ho perso qualche posizione, ma sono comunque contento delle nostre prestazioni nel complesso. La manovra di Binder? Ho sentito solo una gran botta…preferisco non esprimermi visti i precedenti, pertanto è giusto che le decisioni le prendano gli Stewards. Le condizioni della pista erano molto difficili, perché le chiazze di umido non si vedevano ed in certi punti era un po' pericoloso.
Nelle battute conclusive, a chiudere anzitempo la propria gara sono stati anche Maverick Vinales, Stefan Bradl e Luca Marini. Sono riusciti invece a vedere la bandiera a scacchi nell'ordine Zarco, Di Giannantonio, Miller, Rins e Savadori, seppur ampiamente attardati dopo le rispettive cadute di una “pazza” Sprint del GP Spagna.
Marco Privitera