Lewis Hamilton 10. Un altro rispetto a Montecarlo e lo si vede da come, il sabato, aggredisce la pista per andare a conquistare la pole position numero 65 ed eguagliare il mito Ayrton Senna. In gara, galvanizzato dal casco del brasiliano avuto in omaggio, grazie ad un’ottima partenza incanala la situazione subito sui binari a lui preferiti, andando a trionfare indisturbato per la sesta volta in carriera sul tracciato di Montreal, con tanto di giro veloce e conseguente hat-trick.

Valtteri Bottas 7. Lo si nota solamente allo start quando sopravanza Vettel, venendo però superato da Verstappen. Poi, forse, per “coprirsi” dalla strategia di Ricciardo, la copia concludendo in seconda posizione. Anonimo, ma porta a casa punti pesanti per il Mondiale Costruttori.

Daniel Ricciardo 7,5. Agevolato dai guai altrui, l’australiano conquista un altro ottimo podio con una gara attenta e decisa da una strategia differente rispetto al resto della truppa. Strategia che paga e che gli permette sia di replicare il piazzamento di Monaco, sia di salvare l’onore di una Red Bull tremendamente in difficoltà.

Sebastian Vettel 8. Ad inizio gara sarebbe da 4 secco. Poi grazie alla strategia coraggiosa del muretto box e al suo sorpasso (veramente bello) su Ocon artiglia un 4° posto che, viste le premesse iniziali, è manna dal cielo. Ma la sensazione di aver perso un’ottima occasione rimane, eccome…

Sergio Perez 7. A metà tra il torto e la ragione. Discute un ordine del proprio muretto vanificando la posizione del compagno di squadra a dispetto della gloria personale, ma di contro difende le sue legittime ambizioni di piazzamento a podio. Risultato? Entrambe le Force India superate dalla Ferrari di Vettel.

Esteban Ocon 7. Sempre più una piacevole sorpresa. Rimane incollato per tutto il tempo al posteriore della vettura gemella di Perez, senza mai provare l’affondo in maniera decisa. Una volta constatato di non aver ricevuto aiuto dal muretto è troppo tardi per accorgersi che Vettel, con una manovra strepitosa, gli ha preso la posizione.

Kimi Raikkonen  6,5. Al via non è un fulmine di guerra, ma almeno si tiene lontano dai guai. Nel prosieguo della gara cerca di recuperare su chi lo precede, ma quando davanti a lui vede le Force India un problema ai freni lo costringe a tirare i remi in barca, riuscendo comunque a portare la macchina fino al traguardo.

Nico Hulkenberg 7. Altra top 10 centrata sia in qualifica che in gara. E’ il primo dei non doppiati, con qualche rimpianto per aver concluso a poco meno di due secondi da Raikkonen.

Lance Stroll 8. L’aria di casa deve aver fatto bene al giovane canadese che a Montreal disputa la miglior gara della stagione, condendola con sorpassi puliti e decisi e con un piazzamento a punti che gli darà sicuramente tanto morale.

Romain Grosjean 6,5. Visto da dove partiva (14° posto) l’essere arrivato a punti in una gara dove la Haas ha sofferto terribilmente è davvero un buon risultato.

Jolyon Palmer 5. Arriva a ridosso della zona punti più per meriti altrui che propri. L’ombra di Kubica si fa sempre più minacciosa.

Kevin Magnussen 5. Anche il danese è in formato gambero in Quebec. Non riesce nei turni di libere a trovare un assetto ottimale, pagando la cosa nelle qualifiche. In gara è piuttosto anonimo e non va oltre il 14° posto.

Marcus Ericsson 5,5. L’unica soddisfazione (e sai che soddisfazione...) è rappresentata dall’essere arrivato davanti a Vandoorne. Ma è davvero troppo poco…

Stoffell Vandoorne 5. E’ rimasto a Monaco perché in tutto il weekend le prende in maniera decisamente sonora da Alonso, venendo surclassato dallo spagnolo sia in qualifica che in gara.

Pascal Wehrlein 5. Parte già ad handicap fin dall’inizio, causa la sostituzione del cambio danneggiato con un botto nel corso della Q1. In gara le cose non migliorano per niente e chiude desolatamente in ultima posizione.

Fernando Alonso 7,5. Con la solita sagacia e tenacia che lo contraddistinguono stava portando la derelitta Mclaren in zona punti, prima che il suo motore Honda decidesse di fargli fare un bagno di folla tra i tifosi assiepati sulle tribune. Dategli una vettura competitiva!

Daniil Kvyat 6,5. Nonostante il drive through risale con un gran ritmo fino alla 9° posizione, ma poi per un problema al pit stop deve ritirarsi abbandonando mestamente il Gran Premio.

Max Verstappen 7. Parte a fionda come sempre non riuscendo, però, a tenere il ritmo dell’indiavolato Hamilton. L’ennesimo problema alla sua power unit lo priva di un podio che era alla portata.

Felipe Massa s.v. La sua gara dura poche curve dato che viene travolto dalla Toro Rosso di Sainz. In qualifica aveva portato, per l’ennesima volta, la sua Williams in top 10.

Carlos Sainz 3. Come le posizioni di penalità in griglia che riceverà a Baku. In un colpo solo rovina la gara sua e di Massa ed è un peccato, visto il passo mostrato dal compagno di squadra.

Vincenzo Buonpane

 

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