Credits: McLaren Racing Media
Credits: McLaren Racing Media

A Suzuka la McLaren ha perso la possibilità di conquistare la terza vittoria su tre gare venendo fermata dalla Red Bull e da Max Verstappen, capace di vincere in Giappone per la quarta volta consecutiva massimizzando la pole straordinaria fatta ieri. Il team di Woking, sul podio con Norris e Piastri, non è riuscita a fare bottino pieno, mantenendo la leadership in entrambe le classifiche iridate e scegliendo di non prendere una decisione rispetto alle posizioni in pista per concedersi un’opportunità per mettere pressione a Verstappen.

McLaren ha deciso di non decidere: scelta conservativa?

Analizzando il ritmo gara di Norris e Piastri, si nota come nel secondo stint, quello svolto su gomma dura a partire dal 21° e 22° giro rispettivamente, i due hanno girato su ritmo molto simile, con Piastri che è stato più rapido di Norris in 18 giri dei 31 complessivi dello stint. Nello specifico, Piastri è stato più veloce dell’inglese tra il giro 28 e il giro 43 (ad eccezione del 29°, 38° e 41° giro), con il 33° giro momento in cui l’australiano guadagna mezzo secondo sul compagno di squadra. 

È una fase chiave nel GP ed è proprio nel corso del 43° giro che Piastri si apre in radio al team segnalando di dire a Norris di accelerare e aggiungendo di avere il ritmo per prendere Verstappen, anche a seguito della conferma del muretto box di come Norris non stesse gestendo ma stesse spingendo anche lui al massimo. McLaren non ha optato per uno swap nonostante l’evidenza nel cronologico dei tempi e ha scelto di non decidere, preferendo mantenere lo status quo delineato dalla pista, con Norris primo inseguitore di Verstappen. In merito, Piastri nel dopo gara non ha nascosto come la situazione in pista, nella quale lui si è trovato a dover inseguire sia Norris sia Verstappen, non lo abbia favorito nell’ottica del risultato finale.

Ho detto ciò che pensavo [di avere il passo per prendere Max, ndr], credevo di essere molto veloce ma mi mancava la posizione in pista per farlo vedere, sfortunatamente, ed è dovuto alla qualifica. Ci sono comunque molti lati positivi, negli ultimi anni questa non è stata una pista positiva per me in gara, oggi invece sento di aver fatto vedere un bel ritmo. Il risultato non è stato quello che volevo, ma comunque c’è soddisfazione. Penso che preferirei avere una carenza di risultati ma avere un buon ritmo invece del contrario. In un mondo perfetto sarebbe ottimo avere entrambi, ma sento di essere sulla strada giusta, ho fatto tre buoni weekend per iniziare l’anno e anche se i risultati non sono stati quelli che avrei voluto, ci sono comunque molti aspetti positivi. 

Una decisione che da una parte ha tolto al team la possibilità – non verificata – di lottare per la vittoria con Piastri e che dall’altra rinvia a tempi futuri la necessità del team di prendere le parti di uno o l’altro pilota per la rincorsa al titolo Piloti. Tuttavia, quella del team inglese è sembrata a prescindere una scelta conservativa considerando la superiorità numerica nei confronti di Verstappen. 

Per Norris “gara persa al sabato”

Per Norris, che con questo terzo podio su tre gare si è confermato al comando del campionato, la vittoria è svanita per quei 12 millesimi che gli sono costati la pole position ieri e la condotta di gara perfetta dell’olandese non gli ha permesso di avere chance per superarlo. Nemmeno la girandola di soste è stata a suo favore. Norris si è fermato al 21° giro, esattamente come Verstappen, e in uscita dai box ha provato a superare l’olandese, ma non avendo spazio al suo fianco è finito sull’erba vedendosi costretto a mantenere il secondo posto. 

Non è successo molto, abbiamo fatto quello che potevamo. Penso di averla persa ieri in qualifica, Max oggi ha corso bene e non ha fatto errori, quindi, non c’è stato nulla su cui provare a capitalizzare. Se penso al fatto che potevamo essere più veloci sì, guadagnavo sul dritto e perdevo nelle curve, non penso che il passo fosse perfetto alla fine. Non è stata una gara divertente, ma comunque sono buoni punti. Sulla sosta, i ragazzi hanno fatto un gran pit stop, più veloce degli altri, ci hanno dato una buona chance ma Max aveva la linea ed era in una posizione migliore. Queste sono le corse.

Nemmeno il tentativo di ingannare Red Bull nei giri precedenti all’effettiva sosta ha permesso a Norris di poter superare l’olandese, con Christian Horner che, in merito, ha confermato come il gioco di strategia della McLaren è stato facilmente decodificato dal suo team.

Il loro bluff non aveva senso, perché sarebbero usciti nel traffico e non ci siamo cascati. Dopo aver fermato Oscar per primo, era chiaro che si sarebbero fermati con Lando il giro dopo. Cosa avrei fatto io al loro posto per uno swap? È difficile da dire, anche in base al comportamento delle gomme, è impossibile giudicare le chiamate che hanno fatto. L’unica chiamata alla quale non abbiamo, giustamente, reagito è il bluff che hanno provato a usare per ingannarci. Oggi erano velocissimi.

Mattia Fundarò