Pecco Bagnaia accarezza la moto in griglia prima del via.
Pecco Bagnaia accarezza la moto in griglia prima del via. Credits: Ducati Media House

Anche in Malesia, spalle al muro dopo la caduta di ieri nella Sprint, Pecco Bagnaia ha conquistato la vittoria nella gara lunga, portando a 10 il numero di successi stagionali sulle 19 gare disputate sinora. Un risultato storico per il pilota della Ducati, che paradossalmente può non bastare per conquistare il titolo iridato nell’ultima gara – dati i 24 punti di ritardo su Jorge Martin. Per Bagnaia una beffa dopo una stagione tiratissima, sulla quale però pesano molto gli errori fatti, ultimo quello della Sprint di ieri.

Duello tirato con Martin

Che sarebbe stata lotta vera – la prima, tra loro due in queste due stagioni – lo si era capito sin dalla prima partenza, con Martin che è entrato duro su Bagnaia alla prima staccata per prendersi la prima posizione.

Sforzo vanificato dalla bandiera rossa causata dall’incidente (senza conseguenze) tra Binder, Quartararo e Miller. Nella seconda partenza, Bagnaia è scattato meglio non consentendo a Martin di affiancarsi e di ripetere la situazione precedente. Cosa che però non ha impedito a Bagnaia e Martin, nei primi 3-4 giri, di lottare con il coltello tra i denti per mantenere la prima posizione con 11 sorpassi tra loro in questo spazio temporale. Duello vinto da Bagnaia, che ha aperto poi un gap andando a prendersi la vittoria con margine nonostante un calo di ritmo nella fase finale della gara, del quale Martin non è riuscito poi ad approfittare. Una vittoria che conferma la superiorità di Bagnaia alla domenica e che allo stesso tempo – nonostante le sei vittorie nelle Sprint – mostra come sia la Sprint il vero punto debole di Pecco.

La domenica non è un nostro problema, è dove siamo più forti. Anche oggi sapevo di averne di più, sapevo di poter andare via, l’unica cosa è che anche ieri doveva essere la stessa situazione ma faccio molta fatica al sabato, sempre, ad avere la stessa competitività. Ieri in più ho preso una buca dove mi sono steso, tra l’altro l’ho presa anche oggi, più volte e non è successo nulla. A volte capita, ma tutto sommato abbiamo fatto un grande lavoro tutto il weekend. Capiremo cosa fare nei sabati per riuscire ad essere veloci ed aggressivi come alla domenica. La gara è stata come mi sarei aspettato, non faccio mai le cose d’istinto, seguo sempre quello che è il mio potenziale e quello che mi aspetto di poter fare e sapevo, prima del via, che se al terzo o quarto giro fossi riuscito a stare davanti ne avrei avuto di più. Però è stato divertente, perché Jorge ci ha provato fino alla fine. È stata una lotta bella aggressiva, ma pulita. Non c’è stato mai un contatto, è stato bello. In ogni caso, vincere 10 gare in stagione è qualcosa di incredibile. 

Pecco in un club ristrettissimo

Con il 10° successo dell’anno, Bagnaia entra nel prestigioso club dei piloti che sono andati in doppia cifra in una stagione, unendosi ad Agostini, Doohan, Rossi, Stoner e Márquez. Uno sforzo che rischia di essere vano, perché Bagnaia è consapevole che le Sprint – e i ritiri accumulati nel corso dell’anno – hanno avuto (e stanno avendo) un peso specifico notevole sul destino della sua disperata rincorsa iridata.

Purtroppo, adesso ci sono le Sprint che contano, è un peccato, ma è quello che è e bisogna migliorare lì, comunque è un onore essere tra loro. Cancellare le Sprint? Firmerei anche per cancellare quelle di quest’anno, subito. Pensa l’ironia: ho lo stesso gap su Martin che lui avrebbe se contassimo solo le gare della domenica. Bisogna accettare la realtà dei fatti, sono stato steso tre volte che mi hanno tolto dei punti, ma è necessario migliorare per non trovarci più in queste condizioni.

Mattia Fundarò