MotoGP | Solidarity GP Barcellona, Martin: ora sei davvero #Mart1nator!
Allo spagnolo basta il terzo posto in gara per laurearsi Campione del Mondo al termine di una stagione stellare, ai limiti della perfezione
Un podio dal sapore d'oro per Jorge Martin, a cui basta un terzo posto nel Solidarity GP di Barcellona per laurearsi per la prima volta Campione del Mondo MotoGP. Una stagione da sogno per lo spagnolo, che chiude nel migliore dei modi la sua avventura con Ducati e il team Prima Pramac.
E adesso chiamatelo #Mart1nator
Una giornata che Jorge Martin aspettava da tempo e che finalmente è arrivata: è il lui il Campione del Mondo MotoGP 2024. Un titolo più che meritato, arrivato al termine di una stagione stellare in cui ‘Martinator’ - anzi, Mart1nator - ha conquistato un totale di 10 vittorie, di cui 3 nelle gare domenicali e 7 nelle Sprint, a cui si aggiungono la bellezza di 32 podi, equamente divisi (16 e 16) tra Sprint e gare lunghe, e 7 pole position. Un 2024, dunque, caratterizzato da grande maturità e - soprattutto - costanza, elementi che hanno fatto la differenza nella lotta con Bagnaia.
Difficile contenere la gioia al termine della gara, come dimostra un Jorge Martin visibilmente emozionato ai microfoni di Sky Sport:
Non volevo guardare i giri che mancavano, ero molto concentrato. Ma a 8/9 giri dalla fine ho iniziato a rivedere tutta la mia vita, mio papà, mia mamma, la mia mia fidanzata… Lì è stato difficile, ma grazie al lavoro mentale che ho fatto mi sono subito riconcentrato, mi sono detto ‘non è ancora finita, devi continuare’. Poi il distacco con quelli dietro è aumentato e mi sono tranquillizzato.
Una giornata che ‘fa paura!’, come dice sempre Jorge quando qualcosa gli piace molto. E che chiude finalmente un cerchio:
Vediamo in futuro, ma finora ho realizzato il sogno della mia vita. Ringrazio tutto la squadra e la mia famiglia. Ma ringrazio moltissimo anche Ducati per avermi dato la possibilità di lottare con un grande Pecco. Hanno avuto sempre fiducia in me e quindi dico grazie a Ducati per avermi la moto giusta per vincere il Mondiale.
Il lavoro psicologico e la felicità
Una stagione, come detto, in cui Martin ha dato prova di grande maturità, molto più che in passato. Un cambiamento importante, che può essere d'esempio per molti, e non solo in pista:
Si può cambiare, certo. Il messaggio che posso dare e che a me è servito è ‘vivere il presente e imparare dal passato’. Rimuginare sul passato non serve a nulla, al contrario: impari, non ripeti lo stesso errore e vai avanti. Il futuro nessuno lo conosce, quindi quello che conta è vivere il presente.
Quel che colpisce della sua stagione è senza dubbio la grande reazione post-Mugello, quando Ducati gli ha dato ‘picche’ per il 2025 (preferendogli Marquez), costringendolo - di fatto - a scegliere Aprilia, che l'anno prossimo potrebbe ritrovarsi col #1 sul cupolino proprio grazie allo spagnolo:
Il #1 in carena l'anno prossimo? Vediamo, adesso ho un po' di mesi per pensarci [ride]
Impressionante anche il grande atteggiamento delle ultime gare, quando la lotta per il titolo è entrata davvero nel vivo e Jorge ha saputo crearsi la sua “bolla”, concentrandosi solo su sé stesso e sul suo lavoro:
Questo è lavoro mentale, avevo più voglia di vincere che paura di perdere. L'anno scorso ho perso e la vita è andata avanti, quindi… Quest'anno volevo davvero questo titolo per me e la mia squadra e questo mi ha fatto concentrare al massimo.
Non è poi mancato anche un messaggio in diretta di Paolo Campinoti, patron di Pramac Racing, che ha voluto ringraziare Jorge ricordandogli un fatto:
Quando 2 anni fa non andò nel team ufficiale [Ducati], mi chiamò un po' triste e mi disse: ‘Capo non ti preoccupare perché faremo la storia’. E così è stato, sono molto orgoglioso di lui e credo che se lo meriti tutto. Jorge è stato con noi quattro anni, per noi è stato bellissimo, e ora andrà in Aprilia, lo mandiamo da Rivola… ma tanto tra due anni lo riprendiamo perché non può stare senza di noi [ride]
Giorgia Guarnieri
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