F1 | Le prestazioni della Haas generano polemiche e "sospetti" nel paddock
Force India e McLaren sono stati i primi due team a lamentarsi per i risultati ottenuti dalla Haas nella prima uscita stagionale in Australia. Le due scuderie inglesi vorrebbero che venisse avviata un'indagine dalla FIA sul rapporto di collaborazione che unisce gli americani alla Ferrari.
A Melbourne le VF-2018 hanno monopolizzato la terza fila, complice anche la penalità inflitta a Daniel Ricciardo nella prima sessione di libere. Un risultato incredibile se paragonato a quelli che si era soliti vedere nel 2017. Ma le sorprese non si sono limitate al sabato, poiché durante la gara, con un ottimo spunto dalla griglia, Kevin Magnussen e Romain Grosjean sono riusciti a piazzarsi rispettivamente in quarta e quinta posizione, sfruttando il testacoda di Verstappen che stava inseguendo proprio Magnussen.
La doccia gelata che ha bruscamente interrotto il sogno è arrivata per due errori fotocopia in fase di pit-stop, dove i meccanici non hanno fissato in maniera corretta una ruota su entrambe le vetture, costringendo i piloti a ritirarsi. Ma quello che rimane negli occhi di tutti è l'incredibile prestazione di cui si stavano rendendo protagonisti prima dello sciagurato ritiro le "ferrarine", (come le ha definite Fernando Alonso), le quali riuscivano a girare su tempi interessantissimi, quasi a livello di Red Bull.
Ed è proprio questo ritmo forsennato che ha fatto storcere il naso a più di una persona nel paddock. Molte domande sono state sollevate in merito al rapporto di collaborazione tra la Haas e la Ferrari. La scuderia di Maranello fornisce agli statunitensi quasi tutte le parti che, da regolamento, non è obbligata a costruirsi da sé. Inoltre, sempre secondo questi accordi, la ditta italiana Dallara, che realizza per Haas il telaio, è autorizzata ad utilizzare la galleria del vento del Cavallino.
Otmar Szafnauer, Chief Operating Officer della Force India, ha affermato che solleverà la questione in occasione del prossimo incontro dello Strategy Group, allo scopo di garantire il rispetto delle restrizioni sul trasferimento delle informazioni e del personale utilizzato.
"Non so come hanno fatto, è magico" ha detto. "Non è mai stato fatto prima in Formula 1. Semplicemente, non so come possa succedere che qualcuno che è in Formula 1 solo da un paio d'anni possa realizzare una macchina del genere... Succede per magia? Beh, se è così, voglio la loro bacchetta magica".
In risposta a queste dichiarazioni sono arrivate quelle di uno dei due piloti di Haas: Romain Grosjean. Il francese ha spiegato come l'utilizzo delle sospensioni anteriori Ferrari, cosa pienamente autorizzata dal regolamento tecnico, abbia per forza di cose spinto lo sviluppo aerodinamico di tutta la vettura in una direzione simile alla Rossa, a causa del modo in cui i flussi d'aria scorrono sul resto della vettura.
Zak Brown, team principal della McLaren, ha detto di non essere in possesso di alcuna prova per affermare che in Haas stiano "giocando" con il regolamento, ma ha poi aggiunto: "Sappiamo tutti che hanno un'alleanza molto stretta con la Ferrari e penso che dobbiamo solo assicurarci che non sia troppo stretta. Potrebbe esserci un po' della loro influenza, perché alcune parti sembrano molto simili alla Ferrari dell'anno scorso. Ma è compito degli ingegneri e della FIA andare a verificare la cosa più da vicino".
Szafnauer ha detto che vorrebbe che la FIA spiegasse il processo che garantisce che le linee guida vengano rispettate. "Le verifiche tecniche dicono solamente se una vettura è conforme ai regolamenti o meno. Ma se l'idea è tua o di un'altra squadra? E' questa la vera domanda. E non conosciamo la risposta al momento. Forse le idee sono loro e sono solo sospetti, ma come puoi acquisire certe conoscenze senza la storia, senza gli strumenti e le persone giuste?".
In attesa del prossimo incontro dello strategy group, non possiamo far altro che aspettare per capire come si evolverà la questione della "ferrarina", che, almeno per il momento, dobbiamo rigorosamente chiamare Haas VF-18, oltre a dire che va davvero molto forte.
Alessandro Gazzoni