Domenicali: "L'importante è che Felipe stia bene"
All'indomani del travagliato week-end di Monaco, il Team Principal Ferrari Stefano Domenicali tira le somme di una gara da archiviare in fretta. Solo sei punti conquistati con Alonso, una macchina distrutta due volte nel giro di ventiquattr'ore da Massa e soprattutto tanti nuovi dubbi sul potenziale della F138, proprio a due settimane di distanza dal trionfo di Barcellona. Ma per il team e per tutti gli appassionati la notizia importante è che il pilota brasiliano sia uscito praticamente incolume dal doppio botto monegasco: “Non possiamo dirci felici di questo fine settimana, sia per l’esito della gara di Fernando, sia per i brutti incidenti occorsi a Felipe. Fortunatamente possiamo dire che nonostante il violento impatto sta bene, è già tornato a casa e credo che nel giro di qualche giorno potrà tornare in perfetta forma, pronto per la gara di Montreal. Al di là della sorte è stata una corsa complicata, condizionata da qualche problema di natura tecnica. Adesso è importante capire perché qui non siamo riusciti ad essere competitivi come nelle gare precedenti e cercare di reagire già dal Canada. Gli obiettivi sono sempre di migliorare in qualifica e cercare di ritrovare quel rendimento che abbiamo visto sinora”. Un punto di visto condiviso anche da Pat Fry: “Innanzitutto sono contento che Felipe stia bene. L’incidente di oggi potrebbe sembrare molto simile a quello accaduto nel terzo turno di libere, ma in realtà i due episodi hanno una natura molto diversa. A differenza di ieri, sembra che la causa sia da attribuire ad un problema riscontrato sulla parte anteriore sinistra della vettura. È ancora presto per poter dire con precisione cosa sia accaduto e nei prossimi giorni a Maranello cercheremo di capire esattamente quali siano state le cause. Per quanto riguarda la gara, non credo sia stato il Gran Premio di Monaco che tutti si aspettavano di vedere e dove solitamente i piloti scendono in pista per correre al limite. Oggi è sembrata più una gara di contenimento, il cui ritmo lento è stato imposto dal gruppo di testa: è abbastanza evidente come il raggruppamento delle vetture abbia diminuito di conseguenza le opportunità di strategia degli inseguitori. Era impossibile trovare uno spazio per effettuare una sosta e rientrare senza traffico, soprattutto perché il passo nelle ultime posizioni era simile a quello delle prime. In più le varie safety car e le bandiere rosse hanno consentito che lo stesso ragionamento fosse applicato nella seconda metà di gara ed è quindi stata una processione che per tutta la durata della gara ha concesso poche ma rischiose opportunità di sorpasso”. In ogni caso, a Maranello si guarda già in direzione Montreal per regalare a tutti i propri tifosi un pronto riscatto dopo la cocente delusione monegasca.