MotoGP | GP Germania, Espargaró: “In Aprilia lavoro finito, HRC ottima opportunità”
Ufficializzato il suo passaggio in HRC come test rider dal 2025, Aleix Espargaró spiega le ragioni per le quali ha deciso di lasciare Aprilia.
Uno degli ultimi annunci arrivati nella movimentata Silly Season della MotoGP è stato quello del passaggio di Aleix Espargaró in HRC come test rider dal 2025. Una mossa importante quella di Honda, conscia delle capacità di Espargaró di far crescere dei progetti tecnici come ha dimostrato prima in Suzuki e poi in Aprilia nelle ultime 10 stagioni. Su queste capacità, HRC conta per poter tornare al top il prima possibile visti gli ultimi anni difficili.
“A Honda manca tutto”
Espargaró trova così un nuovo progetto nel quale tuffarsi nella veste inedita di pilota collaudatore, esattamente come suo fratello che da quest’anno ricopre il ruolo di test rider in KTM. Un modo per conciliare il suo percorso professionale con la vita privata e un’opportunità per trovare nuove motivazioni.
È per questo che ho firmato, è un’ottima opportunità, sono onorato di unirmi a HRC, ho parlato con i top manager e credono in me e per questo ho deciso. Non è solo da un punto di vista tecnico (la sfida, ndr), dove cercherò di alzare il livello della moto, come con Aprilia, ma cercherò anche di essere un team player, cercherò di lavorare con i piloti, di essere al box. Proverò a portare il mood che ho avuto in questi 8 anni con Aprilia. Sento che il mio lavoro in Aprilia sia finito, ho lavorato duramente per 8 anni per aiutarli ad arrivare al top e adesso sento di aver chiuso. Hanno un ottimo test rider in Savadori, sta facendo bene. Per me è una buona opportunità, se posso aiutare HRC a tornare al top sarebbe fantastico.
Secondo Espargaró, in questo momento la situazione in HRC è ben lontana da quella che vivevano nel periodo d’oro dei successi con Márquez e Pedrosa, per questo Aleix cercherà di ricreare quanto fatto con Aprilia nel corso della sua esperienza lunga
A loro manca tutto, pensa quanto sia difficile per un team come HRC che qualche anno fa vinceva sempre e che adesso fa fatica persino ad andare a punti. Questo è uno shock, dal punto di vista emozionale. Mir è un campione del mondo e adesso fatica a finire le gare. Posso aiutarli molto, cercherò di portare il mood di Aprilia che è il box migliore del paddock. Quando Pol è andato lì l’anno prima vincevano, gli ultimi 3-4 anni sono stati difficili anche mentalmente per loro. Hanno capito che devono cambiare, hanno fiducia in me. In piano e nel contratto ci sono delle wild card ma non è la cosa più importante, se devo correre posso farlo, sono ancora veloce anche se ho 34 anni. La cosa più importante sono Joan e Luca, cercherò di aiutarli.
La reazione di Marini e Mir
E proprio tra Marini e Mir, i titolari, c’è grande soddisfazione per l’arrivo di Espargaró in HRC. Al Sachsenring Marini ha ammesso che non vede l’ora di vedere lo spagnolo salire sulla RC213V per vederne la reazione, conscio del fatto che quello sarà solo un punto di partenza prima di vederlo effettivamente al lavoro sul progetto.
Ci siamo mandati qualche messaggio, ma non abbiamo ancora parlato in modo approfondito, i contratti si firmano presto ma c’è ancora più di metà campionato, è ancora di Aprilia ed è molto concentrato sul suo lavoro. Voglio solo vedere quando proverà la moto, aspetto quel momento e spero che possa provarla il prima possibile. Porterà un bel know-how da Aprilia, ne ha vissuto la crescita in prima persona e speriamo che possano arrivare anche degli ingegneri.
Anche Mir – nonostante in ottica 2025 non abbia ancora definito nulla, per sua stessa ammissione – elogia la scelta di HRC di prendere Espargaró per il metodo di lavoro che Aleix ha e perché “è una persona che vuoi avere in squadra".
Sono contento che Aleix si unisca a noi, ha molta esperienza, ha fatto un ottimo lavoro in Aprilia e Suzuki. È chiaro nel dare informazioni, se dev’essere aggressivo nel box è capace di farlo, è una persona che vuoi avere in squadra. Sono contento per lui e per Honda. Abbiamo bisogno di essere chiari con le informazioni, nel team tutti vogliono vincere, è necessario vedere che tipo di lavoro farà nel team.
Mattia Fundarò