F1 | GP Belgio, l’analisi tecnica delle novità viste a Spa: ali e motore
Dopo la pausa estiva il Circus della Formula 1 ritorna in azione e lo fa con le due piste più veloci del campionato: Spa Francorchamps e Monza. Si parte dal circuito belga, da tutti considerato l’università dell’automobilismo, dove ci sono curve da percorrere in pieno, come il complesso Radillon-Eau Rouge, dove il pilota deve fidarsi ciecamente della messa a punto della propria monoposto, alternati a tratti più guidati dov’è fondamentale un’ottima trazione per accelerare rapidamente. Il layout del tracciato consiglia di utilizzare un carico medio/basso sia sulle ali anteriori che posteriori, anche se, grazie al maggior carico generato dal fondo piatto, tutti i team cercano di ridurre l’incidenza alare mostrando nei box delle vere e proprie mini-ali, alcune delle quali provate in vista di Monza.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});Un ruolo importante a Spa lo riveste anche la Power Unit, molto stressata perché utilizzata per gran parte del circuito (circa il 78%) con relativo consumo, della parte endotermica, e carico-scarico della parte elettrica. Ma andiamo a scoprire cosa hanno portato in Belgio i vari team.
Mercedes Il team tedesco ha portato degli adattamenti aerodinamici in vista delle due piste veloci: dapprima sulle frecce d’argento è stato utilizzato un alettone posteriore da medio carico in versione Baku, per poi (nel corso delle seconde prove libere) vedere un alettone con corda ridotta. Nello specifico, il profilo principale presenta un bordo d’attacco più pronunciato (freccia rossa) con un leggero rigonfiamento centrale; anche il flap dell’ala mobile è più piccolo mentre è stata mantenuta il taglio a V centrale (freccia gialla) anche se, rispetto all’altra soluzione, appena accennato. Confermata la presenza della Deck-Wing svergolata posta sullo scarico del motore.Ovviamente per equilibrare l’assetto anche l’alettone anteriore è stato alleggerito dal punto di vista aerodinamico. (Foto: @MercedesAMGF1)
Ferrari Il team di Maranello ha lavorato duramente durante la pausa estiva per farsi trovare preparata in vista delle due piste più veloci del Mondiale: obiettivo non dichiarato cercare di colmare il gap dal vertice e conquistare la tanto agognata prima vittoria stagionale. Sono diverse le modifiche portate sulla SF90: si parte dall’alettone anteriore, che riprende i concetti aerodinamici già visti in Canada (altra pista da basso carico), con il flap superiore molto scarico (freccia gialla e verde) per gestire al meglio l’outwash. Per testare l’efficacia della soluzione durante le prime prove libere è stato montato, sulla vettura di Vettel, un sistema di rilevamento di pressione per vedere il comportamento dell’ala sia alle alte, che alle basse velocità.
Per bilanciare l’alleggerimento aerodinamico sull’asse anteriore si è intervenuto anche al posteriore: eliminando la Deck-Wing al termine del cofano motore (cerchio verde) e montando un alettone da basso carico con il profilo principale e quello del DRS a corda ridotta (freccia azzurra) per generare meno resistenza all’avanzamento, mantenute invece le paratie laterali dotate di frange e feritoie.Per quanto riguarda il tanto vociferato step evolutivo della Power Unit pare sia stato rimandato a seguito della scarsa affidabilità palesata sul banco prova; ma la Shell è venuta in soccorso portando un nuovo carburante in grado di migliore le performance di qualche cavallo, che su di un circuito di motore non è assolutamente da disprezzare. (Foto: @samu_fassiF1; @AMuS)
Red Bull Il team dei bibitari ha portato in Belgio principalmente due interessanti novità: la prima riguarda gli specchietti retrovisori ormai diventati una vera e propria appendice aerodinamica. Nello specifico la soluzione è d’ispirazione Mercedes, con il supporto principale ancorato da sopra l’abitacolo (freccia gialla), mentre la calotta del retrovisore vero e proprio è più avvolgente rispetto alla soluzione finora utilizzata (cerchio rosso); l’obiettivo è sempre il medesimo: cercare di pulire la zona superiore delle fiancate per gestire al meglio i flussi.Sul posteriore è stata montata un’ala da bassissimo carico (freccia verde) con un rigonfiamento centrale al mainplane per cercare di scaricare la zona sui lunghi rettilinei, piccola anche la corda del profilo del DRS; mentre le paratie laterali non presenta nervature o soffiature vistose.Da segnalare che sulla monoposto di Alexander Albon sarà montata la Power Unit Spec 4 che, secondo il costruttore nipponico, garantirà circa dieci cavalli in più (all’incirca due decimi sul giro) mentre prossimamente, verosimilmente fra Sochi e Suzuka, verranno portati upgrade sulla parte lubrificanti e benzina. (Foto: @AMuS)
Renault Il costruttore francese sta vivendo una stagione molto delicata dal punto di vista delle performance in pista, prima di questo weekend è stato ufficializzato l’ingaggio di Esteban Ocon al posto di Nico Hulkenberg per la prossima stagione.Per quanto concerne la parte strettamente tecnica, sul circuito di Spa sulla RS 19 si sono visti due alettoni anteriori con un differente mainplane: nello specifico uno era maggiormente arcuato verso l’esterno rispetto l’altro (freccia rossa), per cercare di incanalare maggior aria nel sotto vettura. (Foto: @samu_fassiF1)
Haas Nessuna novità tangibile per le vetture del team americano se non che, dopo diversi Gran Premi, entrambi i piloti monteranno la configurazione aerodinamica di Melbourne. Segno che a volte gli sviluppi aerodinamici possono prendere strade sbagliate e rovinare l’equilibrio aerodinamico inizialmente studiato dai tecnici in galleria del vento.
McLaren Il team di Enstone ci riprova con la sospensione anteriore a Bracket: la soluzione che prevede, oltre al pivot per il braccio superiore, anche il puntone del terzo elemento non più ancorato direttamente al portamozzo, ma al bracket (cerchio verde), per gestire la geometria delle sospensioni e l’altezza da terra nelle curve diminuendo così il rollio. Questa soluzione, sperimentata per la prima volta in Francia, è stata montata solamente sulla monoposto di Lando Norris, vedremo se il giovane inglese deciderà di utilizzare per la prima volta anche in gara. Penalizzazione per Carlos Sainz che, montando la Power Unit Renault Spec C, verrà retrocesso di cinque posizioni in griglia.
Per quanto riguarda la veste aerodinamica la MCL34 presenta un nuovo alettone posteriore di basso carico con il profilo principale quasi piatto, abbinato a un profilo del DRS di corda quasi maggiore che presenta il taglio a V. Gli endplate non presentano le nervature, mentre sono state mantenute le soffiature e le frange. (Foto: McLarenF1)
Racing Point F1 Rivoluzione per il team con sede a Silverstone: dopo diversi Gran Premi e diverse evoluzioni sono scomparsi i fori sul musetto (cerchio azzurro), che fecero il loro debutto nel 2015, creando scuola nei vari team. I tecnici hanno deciso di abbandonare la soluzione a doppio convogliatore per cercare di massimizzare la portata d’aria nel sotto vettura già nel primo impatto aerodinamico: migliorando anche la pulizia dei flussi e la resistenza all’avanzamento (e relativo bloccaggio aerodinamico). Il nuovo musetto lavora in stretta sinergia con i nuovi piloni che presentano tre soffiature in stile Ferrari (freccia verde) per portare aria nel sotto scocca a loro volta direzionata dai turning vanes (freccia gialla), di conseguenza sono state abbandonate le zanne, in stile Mercedes, apparse in Canada. Altra modifica all’anteriore riguarda le due orecchie, di derivazione Mercedes, poste sopra il terzo elemento della sospensione per pulire il flusso (cerchio rosso).A completare il pacchetto sul posteriore è comparso il nuovo alettone da basso carico: dotato di due mini profili sia per quanto riguarda il mainplane che il flap mobile (freccia gialla). (Foto: @samu_fassiF1; @RacingPointF1)
Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano