F1 | La questione termocoperte e cosa può insegnare il WEC
Le gomme e la loro finestra di utilizzo in termini di temperatura, hanno giocato un ruolo chiave nella recente 6 Ore di Spa-Francorchamps, gara valida per il WEC: l'assenza delle termocoperte e le temperature basse hanno infatti generato alcune situazioni peculiari, Ferrari di Fuoco a muro subito dopo il cambio gomme su tutte, lasciando strada libera a questioni legate proprio al non impiego delle termocoperte, materia attuale di discussione per i regolamenti di F1 dal 2024 in poi.
Come noto, da qualche tempo la F1 ha nei propri piani l'introduzione di un divieto per l'utilizzo delle termocoperte dal 2024. Nel WEC il divieto rappresenta la realtà attuale e la scelta affonda le proprie radici nella politica ambientale della Serie. Dietro a tale politica (francamente discutibile) troviamo la FIA, impegnata nel far diventare i propri campionati più sostenibili sotto molti aspetti.
Cosa succederà in F1?
La F1 ha in serbo da tempo il divieto delle termocoperte: attualmente l'approvazione è in discussione per il 2024 e la votazione, con maggioranza semplice, dovrebbe avere luogo entro e non oltre il 31 luglio. La questione risulta complessa per una serie di motivi e quanto visto a Spa-Francorchamps con il WEC non fa altro che rendere la situazione più tesa.
Fondamentalmente una vettura da corsa del peso e con le prestazioni aerodinamiche di una F1 ha bisogno di gomme adeguatamente in temperatura per non diventare un'esperienza di guida sul ghiaccio. Lewis Hamilton, per fare un solo nome del Circus, ha criticato l'idea di abolire le termocoperte. Effettivamente la generazione attuale di piloti (inclusi Hamilton ed Alonso) di fatto non ha esperienza recente con monoposto che montano gomme non innescate al minimo. In un certo senso questo rappresenta il più alto fattore di rischio per i piloti, visto che dovrebbero costruire gli "strumenti" per affrontare questo scenario.
Pirelli
Dal punto di vista produttivo, Pirelli ha ammesso che il fattore chiave per una specifica di pneumatico utilizzabile in pista rimane il fornire una buona aderenza fin dall'uscita dai box. Una gomma da bagnato che non avrà bisogno di termocoperte troverà introduzione dal GP dell'Emilia Romagna alla fine di questo mese e, fino ad oggi, tale specifica ha ricevuto il plauso da parte di chi ha avuto modo di testarla.
La Casa milanese porta avanti un programma di sviluppo mirato per avere tutta una gamma di pneumatici utilizzabili senza l'ausilio delle termocoperte, ma non esistono garanzie che i test portino alla produzione del risultato sperato. Anche perché le prove, a meno che il lavoro non abbia luogo a ridosso dell'inverno, non possono controllare la simulazione di condizioni di temperatura di asfalto "estreme".
Temperature minime
Cosa intendiamo con temperature di asfalto "estreme"? Il WEC ci aiuta perché fondamentalmente i problemi di Spa-Francorchamps hanno preso forma con le temperature basse trovate sull'asfalto. A Portimao la temperatura sull'asfalto aveva raggiunto il valore di 49,8 °C, mentre in Belgio la massima registrata sedeva nell'intorno dei 15 °C.
Considerando che la F1 corre seguendo nel globo la bella stagione, difficilmente potrebbero concretizzarsi scenari simili, tuttavia il meteo rimane una variabile...non completamente sotto controllo da parte del Circus. In ultima analisi la responsabilità sulla gestione delle gomme in qualsiasi fase di gara viene demandata al pilota, ma, considerato quanto detto prima, esiste un rischio intrinseco che non sposa quel concetto di "sicurezza" che inibisce la F1 ad esempio nelle gare dove la sede stradale risulta più umida del previsto.
Le Mans, prossima tappa del WEC, potrebbe fornire ulteriori elementi al Circus, per quanto i due mondi automobilistici in questione siano molto diversi. La F1 dovrà poi decidere come procedere e questo, inevitabilmente, avrà anche delle ripercussioni sul tender delle gomme da fornire nel momento in cui l'attuale contratto con Pirelli troverà naturale scadenza.
Luca Colombo