F1 | GP Brasile: lo start abortito, Norris e i… “soliti furbetti”
Solo una reprimenda e una multa per Lando Norris e Mercedes dopo quanto avvenuto ieri allo start del GP.
Il Gran Premio del Brasile di F1 ha mostrato la superiorità di Max Verstappen sotto tanti punti di vista. Ma la gara di Interlagos ha anche messo in evidenza tutte le debolezze e le mancanze dello sfidante principale dell’olandese, Lando Norris, e anche di una Race Direction che ancora una volta non è parsa così ineffabile. La confusione allo start è qualcosa di raramente visto sulla griglia di partenza di un GP, e alla fine tutte le investigazioni in merito sono finite a tarallucci e vino. Ben più grave quello che ha fatto Mercedes con le pressioni delle gomme, ma anche qui gli uomini in grigio se la sono cavata con un buffetto sulla guancia.
Stroll in ghiaia e partenza abortita
Durante il giro di formazione, Lance Stroll era finito contro le barriere alla Descida do Lago, andando a rompere la propria ala anteriore. Il canadese era riuscito ad inserire la retromarcia e a cercare di ripartire, andando però inspiegabilmente ad insabbiarsi nella via di fuga invece di seguire il nastro d’asfalto che lo avrebbe riportato in pista senza particolari problemi. A questo punto, sono dovuti entrare in pista i commissari e i mezzi di soccorso, rendendo impossibile continuare la regolare procedura di partenza.
Niels Wittich, il Direttore di Gara, ha quindi deciso di abortire lo start, accendendo i semafori gialli lampeggianti sopra quelli rossi dello start e mandando il segnale di partenza abortita sui ledwall a lato. Qui è nato il misunderstanding con il poleman Norris, che ha male interpretato i segnali. Il pilota di Bristol, infatti, ha pensato, pur non vedendo la scritta “Extra formation lap”, di dover effettuare un ulteriore giro di formazione, traendo in inganno buona parte del gruppo dietro di lui, che lo ha poi seguito. Questo ha creato una situazione di pericolo non indifferente, vista la presenza delle gru a bordo pista in uno dei punti in cui si arriva a velocità maggiore, peraltro sotto il bagnato. Per questo, Norris e gli altri sono stati messi sotto investigazione e, dopo la gara, si è optato per una reprimenda nei suoi confronti e una multa, mentre tutti gli altri sono stati graziati perché “tratti in inganno”. Una decisione singolare, se non altro per quanto riguarda gli altri piloti, nonostante l’indicazione fosse stata data ai team in diretta. Il comunicato ufficiale ha lasciato comunque abbastanza perplessi.
Il direttore di gara della FIA ha avviato la procedura di Aborted Start, indicando che i piloti non devono lasciare la griglia. Questo messaggio era necessario in quanto c'era un'auto fuori pista in curva 4 che doveva essere recuperata. Sebbene il segnale sia stato opportunamente dato al pannello luminoso illuminato come prescritto, e alle squadre notificate dal sistema di messaggistica, il conducente ha lasciato la griglia e ha proceduto su un giro che egli presumeva fosse un giro in formazione extra. Poiché il pilota era in prima fila sulla griglia, ciò ha indotto i seguenti piloti a intraprendere un'azione simile. Il direttore di gara, rendendosi conto che per ragioni pratiche tutte le vetture avrebbero dovuto fare un giro in formazione supplementare, ha dato istruzioni ai team affinché tutte le vetture procedessero e tornassero alla griglia di partenza seguendo la corretta procedura di partenza. Secondo i commissari Norris ha precipitato l'azione dei piloti sulla griglia direttamente dietro di lui.
Insomma, Norris multato e agli altri niente. Un nuovo modo di intendere leggi e regolamenti, ma andiamo oltre.
Mercedes varia le pressioni in griglia: multato anche il team di Brackley
Durante la procedura abbreviata di partenza, i team sono potuti tornare sulle piazzole per assistere i propri piloti. Mercedes, in questo frangente, è andata a modificare la pressione degli pneumatici montati sulle vetture di Russell e Hamilton, operazione non consentita dal regolamento. Proprio per questo motivo la scuderia è stata multata al termine del GP. Non sono state prese ulteriori decisioni, dal momento che “le pressioni rilevate erano comunque dentro i range stabiliti”.
La Federazione, però, si è preoccupata di stabilire che quanto avvenuto non può essere considerato un precedente, dal momento che avvenuto in circostanze straordinarie. Almeno questo, verrebbe da dire, ma è comunque una situazione che lascia perplessi, e che è passata in sordina con tutto quello che è successo.
La sostanza è che, ancora una volta, un team ha tentato di fare il “furbetto”, facendo una cosa non consentita, peraltro in griglia di partenza e sotto gli occhi dei delegati tecnici. Poco importa che i parametri fossero comunque nei range prestabiliti e che la situazione fosse qualcosa di straordinario. Dare 10.000 euro di ammenda (5.000 per macchina) è poco più di un buffetto sulla guancia alla squadra in questione, soprattutto considerando quanto siano importanti le pressioni delle gomme in condizioni di bagnato.
Ancora una volta, dunque, la Direzione Gara ha mostrato i propri limiti, e fa specie, nello stesso GP, vedere l’inflessibilità con cui è stato applicato il regolamento nel caso di Hulkenberg (squalificato dopo essere stato aiutato dai commissari) paragonata alla “leggerezza” usata nei confronti di altri protagonisti. Il tutto aspettando di capire come si evolverà la questione “acqua nelle gomme”, che potrebbe coinvolgere tanti degli attori di questa F1.
Nicola Saglia