Sebastian Vettel 10. Torna alla vittoria dopo ben quattro mesi (era il Gp d’Ungheria) sfruttando una Ferrari veloce e soprattutto affidabile. In partenza brucia Bottas, poi deve solo amministrare fino al traguardo riuscendo anche a neutralizzare il tentativo di undercut della Mercedes in occasione della sosta ai box.

Valtteri Bottas 5. Si prende la pole position, favorito dall’uscita di pista di Hamilton, ed è l’unico acuto di un weekend dove poteva dimostrare di non essere solo il “secondo” ma che, a conti fatti, rimarca ancora di più le gerarchie future del team.

Kimi Raikkonen 8. Competitivo fin dal venerdì, in qualifica si prende la terza piazza che poi allo start riesce a difendere dagli attacchi di Verstappen. Con il passare dei giri dà  l’impressione di poter attaccare Bottas, mentre nel finale riesce a contenere senza patemi d’animo la rimonta di Hamilton a cui nega la gioia del podio.

Lewis Hamilton 8. Commette un errore non da lui nelle qualifiche che lo costringe a dover partire dal fondo dello schieramento. In Mercedes fanno di necessità virtù e sfruttando la possibilità di poter rompere il regime di parco chiuso, rivoltano come un calzino la vettura n°44 che il neo Campione del Mondo porta fino al 4° posto, con una rimonta che lo elegge meritatamente Driver of the day.

Max Verstappen 6,5. Il Messico sembra lontano anni luce. Fin dalle prime prove libere si capisce che per le “lattine” ci sarà poco da fare. Lui ci prova in partenza cercando di sorprendere Raikkonen, poi deve solamente gestire le gomme fino alla fine, ottenendo come unica consolazione di giornata il piazzamento davanti al teammate Ricciardo.

Daniel Ricciardo 7. Anche lui deve partire ad handicap causa dieci posizioni di penalità e in aggiunta è coinvolto nelle fasi concitate del via in un contatto con Magnussen e Vandoorne. Non si perde d’animo e a suon di sorpassi risale la classifica, ottenendo il massimo risultato possibile.

Felipe Massa 7. A differenza dell’anno passato ottiene un piazzamento a punti ed un giro d’onore (meritatissimo) dinanzi al suo pubblico. Con lui si chiude l’era dei piloti brasiliani nel Circus: grazie Felipe!

Fernando Alonso 7. Battaglia con Massa e centra una zona punti precedendo vetture più potenti della sua. Bellissimo gesto dopo il traguardo nei confronti del collega brasiliano con cui ha avuto degli screzi in passato.

Sergio Perez 6. Meno appariscente del solito, riesce a farsi notare solamente nel finale quando si avvicina al duo Alonso-Massa in lotta tra loro. Ma è troppo tardi per provare un attacco…

Nico Hulkenberg 6. Fa il minimo sindacale con una Renault impegnata in ben altre “lotte”.

Carlos Sainz 5,5. Finisce immediatamente dietro al compagno di squadra, ma in generale brilla poco per tutto il weekend.

Pierre Gasly 6. Si impegna e lotta con tutte le sue forze, ma con questa Toro Rosso non può difendersi.

Marcus Ericsson 5,5. Finisce davanti al compagno di squadra ed è l’unica nota lieta del weekend.

Pascal Wehrlein 5. Sembrano lontani gli anni luce in cui si diceva un gran bene di lui.

Romain Grosjean 4,5. Perde la macchina in curva 6. Risultato? Rovina la sua gara e pure quella dell’incolpevole Ocon.

Lance Stroll 5. Si mette da parte per tutto il weekend, quasi a voler lasciare tutta la scena al compagno di squadra Massa.

Brendon Hartley 5,5. Viene richiamato ai box per preservare la vettura, ma fino a quel punto non è che avesse così entusiasmato.

Esteban Ocon 6. Grazie a Grosjean interrompe la sequenza di piazzamenti a punti. Che avrebbe centrato sicuramente anche in Brasile.

Stoffell Vandoorne 5. Coinvolto nella carambola iniziale, si ritira dopo poche curve.

Kevin Magnussen 5. Dopo pochi metri anche lui deve dire addio ai sogni di gloria. Ma un po' di cautela in più allo start, no?

Vincenzo Buonpane

 

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