F1 | Magnussen, un ritorno nel Circus da urlo
Alzi la mano chi se lo sarebbe aspettato, un Kevin Magnussen così in forma in questo 2022! Il danese, chiamato in extremis a sostituire Nikita Mazepin al volante della Haas, sta mettendo a tacere tutti i dubbi sul suo conto, regolando costantemente il team mate Schumacher, con la sola eccezione dell’Australia. Un avvio di stagione assolutamente positivo, aiutato da una vettura finalmente in grado di lottare per le posizioni a centro gruppo.
Una carriera fatta di alti e bassi, con un carattere difficile
Il figlio d’arte danese, in realtà, ha sempre dimostrato di avere talento, grinta e il piede destro al posto giusto. Il podio conquistato al debutto in Australia nel 2014 su McLaren fu qualcosa di clamoroso, che già faceva intendere lo spessore di Magnussen. Purtroppo per lui, però, prima la casa inglese e poi la Renault, che lo aveva lanciato nelle formule minori, si rivelarono foriere di ben pochi successi, anzi.
Dal 2017 al 2020, poi, ecco la prima parte del suo percorso in Haas, dove tiene testa ad un compagno di squadra veloce e difficile come Romain Grosjean. È proprio in questo periodo, però, che vengono fuori i limiti di Magnussen, in particolar modo caratteriali. Spesso insultato in pista per manovre al limite della scorrettezza (se non oltre), anche all’interno della squadra diventano ben noti i diverbi con Gunther Steiner, con Netflix a fare da cassa di risonanza più del necessario.
Dopo un’ultima stagione avara di sorrisi, il 2021 vede Kevin fuori dal Circus, costretto a lasciar spazio ai giovani Schumacher e Mazepin. Certo, non si può dire che nel frattempo se ne stia con le mani in mano; vince infatti a Detroit in IMSA con la Cadillac del team Ganassi, disputa la 24 Ore di Le Mans in LMP2 in coppia con il padre Jan, e si toglie lo sfizio di essere leader per alcuni giri in Indycar a Road America, nell’unica gara disputata nella categoria.
Una cosa però è certa: fino a pochi giorni dall’inizio della stagione 2022, Kevin resta un disoccupato di lusso, senza contratto nonostante i risultati. Poi, gli scenari geopolitici mondiali cambiano, come tutti noi purtroppo ben sappiamo, ed ecco che il nome di Magnussen torna inaspettatamente alla ribalta.
Mazepin out, Kevin subito in macchina in Bahrain
Quando il team Haas decide di dire addio allo sponsor russo che paga praticamente il sedile di Mazepin, ecco che sono tanti i nomi che vengono fatti per il sostituto. Quello giusto, però, non lo fa praticamente nessuno, e l’annuncio arriva a sorpresa: Kevin Magnussen sarà pilota ufficiale per il 2022, a partire dagli ultimi test in Bahrain.
I riscontri nelle giornate di prova sono positivi; la macchina è tutta un’altra storia rispetto a quella vista negli ultimi due anni, e Kevin riesce a portarla al limite senza commettere errori. Il risultato finale ha del clamoroso; dietro a Ferrari e Mercedes, infatti, sotto la bandiera a scacchi transita la vettura bianca numero 20, guidata dal pilota di Roskilde, che stacca di venti secondi il team mate, 11°.
E non si tratta di un fulmine a ciel sereno: la settimana successiva, quando Mick va a sbattere pesantemente in qualifica, Magnussen porta ancora la Haas a punti, conquistando un nono posto che gli porta altri due punti in classifica. Certo, la macchina è buona, ma bisogna pur riconoscere al danese che il talento non manca, e probabilmente il lavoro fatto su sé stesso per smussare qualche spigolo ha dato i frutti sperati.
Ancora a punti a Imola e top ten in classifica
L’Australia fa segnare una battuta a vuoto nel ruolino di marcia, ma Imola lo rivede prontamente tra i migliori. Il miracolo vero Kevin lo fa il venerdì pomeriggio, nelle qualifiche che determinano la griglia di partenza della Sprint Race. La quarta posizione artigliata su una pista bagnata e insidiosa, che ha già tradito più di un protagonista, è frutto di una prestazione da incorniciare. Davanti a lui solo, nell’ordine, Verstappen, Leclerc e Perez; difficile chiedere di più.
L’ottavo posto finale nella Sprint e il nono del GP, poi, gli consentono di restare in top ten in classifica, con 15 lunghezze all’attivo. Un risultato che va ben oltre le aspettative iniziali, soprattutto per le basi da cui è partito; non dimentichiamo che fino al 24 di febbraio Magnussen era praticamente senza un sedile per la stagione 2022. Il disoccupato più veloce del mondo verrebbe da dire!
C’è un dato che fa riflettere: Mick Schumacher è ancora a quota zero! In queste prime quattro uscite stagionali, il tedesco della Ferrari Driver Academy è rimasto davanti al compagno di squadra solo a Melbourne, peraltro senza fare segnare punti iridati. È vero, siamo ancora a inizio stagione, e Mick ha sempre dimostrato di essere uno che impara in fretta, ma il parziale è quantomeno preoccupante per lui, e galvanizzante per Magnussen.
Insomma, quella del danese, tra le tante che il motorsport ci sta regalando in questa prima parte di stagione, è forse la storia più bella. Poco amato, spigoloso, spesso antipatico per certe sue uscite; ma la sua forza pare proprio essere quella di non dover piacere per forza, in un mondo di star e prime donne. Lui forte ci sa andare, e lo sta dimostrando al mondo intero. Se il 2022 dovesse mantenere le promesse fatte fino ad ora, le soddisfazioni arriveranno sicuramente, per lui e per tutto il team Haas!
Nicola Saglia