F1 | Il calo degli ascolti di Monza deve far riflettere
Mezzo milione di ascolti in meno per il GP d'Italia F1 sono un dato preoccupante e che deve far accendere un campanello d'allarme
Il Gran Premio d’Italia di F1 è stato un trionfo per la Ferrari e per Charles Leclerc, che ha portato a casa un successo insperato per la maggior parte dei tifosi. Un grande trionfo anche per l’autodromo (almeno stando ai numeri ufficiali pubblicati, tutti da verificare), che ha parlato di più di 350.000 presenze complessive nell’arco di tutto il weekend. Nel contempo, però, il dato degli ascolti televisivi in calo di 500.000 unità rispetto al 2022 e 2023 non può essere nascosto, e deve in qualche modo far riflettere tutti gli addetti ai lavori.
“Effetto Charles” in pista, non a casa; Sky parla comunque di grande successo
I dati degli ascolti televisivi parlano chiaro, e vanno a confermare quanto visto nel 2023 e nella prima parte di stagione. Certo, al di là di tutti i… fiumi di parole spesi dai protagonisti, c’è poco da essere ottimisti e speranzosi. La vittoria di Leclerc ha portato, numeri alla mano, un totale di 3.766.000 di spettatori davanti allo schermo, sommando i dati di Sky, TV8 (che ha trasmesso l’evento in diretta) e Sky Go, incluso nel conteggio da parte dell’emittente televisiva.
Ora, i numeri di per sé possono anche dire poco. I dubbi iniziano ad arrivare facendo un raffronto con il 2023, anno che ha visto Max Verstappen ottenere a Monza la decima vittoria di una stagione di F1 dominata, e con le due Rosse praticamente mai in lotta per il titolo. Nonostante ciò, il numero di spettatori in TV fu di 4.1 milioni, quasi 500.000 presenze in più rispetto al 2024. Per non parlare poi del 2022, con 4.7 milioni di italiani incollati allo schermo e, molto probabilmente, all’ultimo barlume di speranza per la conquista del titolo.
Insomma, “effetto Charles” sì, ma non in televisione. Nonostante questo, Sky sembra non essere minimamente preoccupata dai dati appena elencati, anzi. In un articolo pubblicato sul proprio sito, si parla di “grandi ascolti” e di “domenica perfetta”, andando a integrare i dati complessivi di F1, Serie A, MotoGP, US Open e Louis Vuitton Cup. Sarà, ma una cosa è certa: se anche una Ferrari che vince (partendo dalle prime file) non trascina gli ascolti, c’è qualcosa che non va.
Un problema da non sottovalutare
Il discorso degli ascolti per quanto riguarda la F1 è comunque lungo e complesso. Ne avevamo già parlato a fine 2023: invertire il trend in questo momento storico pare molto complicato, soprattutto in Italia. La fetta di pubblico disposta a vivere un GP in diretta pagando un abbonamento (perché TV8 trasmette live solo Imola e Monza) è sempre più ridotta. I fattori sono tanti, a partire dai costi e dal fatto che, almeno per quanto riguarda il pubblico italiano, Ferrari non sia in lotta per il titolo incide certamente. C’è però un aspetto su cui continuiamo a martellare, e che è fondamentale: la comunicazione della F1, inutile negarlo, ha virato sempre più verso il mondo social, lasciando da parte tutto il resto, televisione compresa.
Non staremo qui a discutere se questo sia un bene o un male, perché sarebbe una disquisizione che abbiamo già affrontato più volte sulle colonne di Livegp.it. Chi ci segue sa benissimo da che parte stiamo, e quali battaglie stiamo portando avanti, questione (scandalosa) accrediti inclusa. È però una situazione che va considerata, perché incide sugli ascolti. Oltre a ciò, va detto che il pubblico è sempre meno “educato” a seguire un evento temporalmente lungo come una gara F1; se su IG e Tiktok vanno forte i reels, un motivo ci sarà. La F1 si è accodata a questa filosofia, si è inventata le Sprint Race, e la comunicazione ha seguito a ruota.
A farne le spese, però, sono gli ascolti e di conseguenza i professionisti del settore e le televisioni. Anche quelle che fanno un lavoro egregio, lo volgiamo sottolineare a scanso di equivoci, che però ci piacerebbe fossero un po’ più… “cattive”, ecco. Chi di dovere faccia due conti, prima che sia troppo tardi.
Nicola Saglia