Volkswagen: 2,8 milioni di auto coinvolte nel diesel-gate, Müller nuovo A.D.
Lo scandalo Volkswagen sta tenendo banco negli USA e in Europa. L'EPA ha annunciato che modificherà i test per la verifica delle emissioni nocive delle autovetture. Nel frattempo Alexander Dobrindt, Ministro dei trasporti tedesco, ha dichiarato che nella sola Germania i veicoli coinvolti sarebbero addirittura 2,8 milioni, visto e considerato che sarebbero truccati anche i motori 1.200 cc e 1.600 installati sui furgoni. Lo stesso Dobrindt ha definito illegali le manomissioni ai test.
Dal board di Volkswagen, convocato per sostituire il dimissionario A.D. Martin Winterkon, è scaturito il nome di Matthias Mueller, già membro del CdA Volkswagen in qualità di Amministratore Delegato della Porsche. "Il mio compito più urgente - ha detto Mueller nel corso di una conferenza stampa - è quello di riconquistare la fiducia del Gruppo Volkswagen con la massima trasparenza. Sotto la mia guida, la Volkswagen farà tutto il possibile per sviluppare e attuare gli standard di conformità e di governance più rigorosi nel nostro settore. Se riusciamo a raggiungere questo obiettivo il gruppo con la sua forza innovativa, i suoi marchi forti e, soprattutto, il suo team competente e motivato ha la possibilità di uscire da questa crisi più forte di prima".
La CNBC ha rivelato che anche Wolfgang Hatz e Ulrich Hackenberg, rispettivamente di Porsche ed Audi, potrebbero dimettersi seguendo l'esempio di Winterkorn. A quest'ultimo, secondo Bloomberg, spetterebbe una pensione d'oro che ammonterebbe a 28,6 milioni di euro oltre a due annualità, per un totale di ben 33 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione di VW potrebbe modificare queste cifre.
Non solo la Germania vuole fare chiarezza ma anche la Norvegia. Il paese scandinavo, infatti, ha fatto sapere che indagherà per capire "se siano state condotte attività criminali in Norvegia, e se la frode abbia comportato delle conseguenze per le auto importate nel Paese", lo ha dichiarato la divisione della polizia specializzata per reati di natura economica.
Lo scandalo VW sta mietendo gravi conseguenze economiche per il gruppo tedesco. Moody's vede negative le prospettive sul rating di Volkswagen anche se il giudizio resta A2.
La Francia, dal canto suo ha annunciato che sottoporrà le autovetture a test casuali su un "centinaio di auto": a dichiararlo è stato il Ministro dell'Ambiente, Segolene Royale, che ha spiegato come la scelta avverrà per sorteggio e previo assenso dei proprietari.
Nel frattempo il Guardian ha fatto notare che Francia, Germania e Regno Unito hanno "fatto lobby alla UE per mantenere l'escamotage nei nuovi test delle vetture, così da consentire le emissioni reali del 14% superiori". I tre paesi adesso, però, fanno sapere che apporteranno modifiche ad un sistema che risale al 1970. Un comportamento ambiguo che dovranno chiarire.
Il PM Raffale Guariniello della Procura di Torino ha aperto un fascicolo da qualche giorno ed insieme a lui ad indagare ci sono i NAS. I reati ipotizzati sarebbero diversi e tra questi anche frode in commercio e disastro ambientale. Non solo VW sotto la lente di ingrandimento della procura torinese, ma anche altre case automobilistiche.
"Quello che è veramente necessario ora è avere una fotografia chiara della situazione di quanti veicoli ci sono in Europa con il software ingannevole": queste le parole della portavoce della Commissione Ue, Lucia Caudet, che ha annunciato un incontro tra tutte le autorità nazionali deputate all'omologazione.
Reuters scrive che ad aprile scorso ai possessori di Volkswagen ed Audi residenti in California è stata recapitata una lettera per "un richiamo per problemi di emissioni" per "ottimizzarle e renderle efficienti": praticamente un'ammissione di colpa da parte del costruttore.
Massimo Nordio, A.D. Volkswagen Italia, ha scritto al Ministro per l'Ambiente Gian Luca Galletti che i motori EU6 Diesel in vendita in Europa "inclusi quelli in vendita sul mercato italiano, sono tutti rispondenti alla normativa europea per i gas di scarico EU6". Ha anche annunciato controlli su altri propulsori. Lo scandalo continua, e potrebbe ancora allargarsi.
Fabrizio Crescenzi