Sebastian Vettel: voto 10. E ci risiamo. Un altro week-end perfetto, da dominatore assoluto. L'unica leggerezza, se così si può chiamare, la commette quando, verso la fine delle qualifiche, scende in anticipo dalla macchina rischiando di farsi beffare nella lotta per la pole. Ma è un lusso che solo i grandi possono concedersi. Per il resto fa decisamente quello che vuole: attacca, gestisce, sicuramente si diverte. Al punto da sorridere di fronte ai fischi che si becca nuovamente sul podio.

Fernando Alonso: voto 9. In prova continua ad essere poco incisivo, sottolineando che da tutta la stagione la macchina gli consente di partire tra la sesta e l'ottava posizione (cosa non esattamente vera...). In gara è come al solito straordinario al via: trova il varco giusto e guadagna subito quattro posizioni. Per il resto, è bravo a gestire assieme al team gomme e vettura per una tattica basata sulle due soste. Visti i risultati delle prove, il secondo posto è quasi come una vittoria.

Kimi Raikkonen: voto 8. In prova la sua schiena fa le bizze, tant'è vero che recupera in extremis da un forfait che ad un certo punto sembrava probabile. Rimonta dalla tredicesima posizione finale grazie ad un'azzeccata strategia ed a un passo gara competitivo: il suo sorpasso su Button nel finale è il più bello dell'intera gara. A Singapore si è rivisto il Raikkonen che sembrava essersi smarrito da qualche tempo. Non brilla per eleganza nelle dichiarazioni rese nei confronti del suo attuale team: ma lui è fatto così, prendere o lasciare.

Nico Rosberg: voto 8. Dopo parecchio tempo torna a pescare un week-end in cui risulta complessivamente più performante del proprio compagno di squadra. Dopo aver sfiorato la pole al via scatta come una molla ma difende la prima posizione solo per una curva. Poi è costretto ad una tattica su tre soste che sicuramente non lo premia come avrebbe meritato.

Mark Webber: voto 7. Durante le libere sembra potersi esprimere sugli stessi livelli di Vettel, lottando per un posto in prima fila. Peccato che poi, al momento decisivo, Seb riesca a tirare fuori quel qualcosa che a lui manca. In gara, dopo la tattica sui tre pit-stop, sarebbe potuto arrivare sul podio se non avesse dovuto abbandonare all'ultimo giro per un guasto tecnico. Che, ovviamente, in Red Bull capita quasi sempre e soltanto a lui.

Jenson Button: voto 7. La McLaren fa un altro passettino in avanti e lui riesce a portarla in zona podio sino a pochi giri dal termine, se non fosse che il degrado gomme lo costringe ad un comunque dignitoso settimo posto finale. Il team non può fare a meno di lui se vuole ritrovare nel 2014 la strada della competitività perduta.

Nico Hulkenberg: voto 7. Dopo l'exploit di Monza porta nuovamente la Sauber in zona punti, dimostrando che la vettura è cresciuta ma che lui è un gran pilota. E' libero sul mercato: tutti lo vogliono ma nessuno (al momento) sembra prenderlo. Lui attende fiducioso a suon di belle prestazioni.

Romain Grosjean: voto 7. Velocissimo in qualifica, ci si attendeva da lui una gara tutta all'attacco. Invece, come spesso accaduto durante questa stagione, sembra correre con il timore di commettere qualche errore, memore delle tante lavate di capo e delle voci di mercato che lo riguardano. Sfortunato per il guaio tecnico, che gli costa un probabile piazzamento sul podio.

Felipe Massa: voto 6. Porta a casa il compitino con un sesto posto finale frutto più delle disavventure altrui che dei meriti propri. Durante tutte le sessioni di prove libere naviga lontanissimo dai primi, per poi trovare il giro perfetto al momento decisivo battendo nuovamente Alonso. La gara è lo specchio del motivo reale per cui la Ferrari ha deciso di sostituirlo: rispetto allo spagnolo è semplicemente troppo lento per poterlo aiutare.

Lewis Hamilton: voto 6. E' apparso un pò annebbiato a Singapore, lontano dai suoi tipici standard. Nelle qualifiche non va oltre il quinto tempo, mentre il suo compagno di squadra lotta per la pole. In gara poi sbaglia la partenza e si fa beffare persino da Massa. Per il resto corre in maniera regolare fino al quinto posto finale ma da lui ci si aspetta sempre di più.

Sergio Perez: voto 6. Lui dice che per la firma del contratto 2014 mancano solo pochi dettagli, ma fossimo in lui non rimarremmo tanto tranquilli. La sua stagione è stata complessivamente al di sotto delle attese, complice una vettura che è stata il vero flop dell'anno. Per il prossimo Mondiale tutti sono alla ricerca di piloti esperti, e lui non sembra in grado di fornire le garanzie (a parte quelle economiche) adatte per rimanere in un top team.

Adrian Sutil: voto 6. Al termine di un week-end non facile, complice una monoposto alle prese con una evidente mancanza di sviluppi, porta a casa un punticino: ovvero il massimo risultato possibile in simili condizioni.

Esteban Gutierrez: voto 6. In prova è la sorpresa positiva del week-end: per la prima volta riesce nell'impresa di battere Hulkenberg entrando addirittura in Q3. In gara conferma di non riuscire a mantenere un ritmo costante e regolare, complice qualche escursione di troppo: alla fine raccoglie solo un dodicesimo posto. Deludente, viste le premesse iniziali.

Pastor Maldonado: voto 6. Nel circuito in cui un anno fa era riuscito a conquistare la prima fila, stavolta esce già nel corso del Q3. Durante tutto il week-end si distingue per essere colui che commette il maggior numero di errori, forse perchè continuamente alla ricerca di andare oltre il limite impostogli dalla monoposto. Nonostante tutto, alla fine sfiora anche la zona punti, mancandola per una manciata di di secondi.

Jean-Eric Vergne: voto 5. Lontano da Ricciardo in prova, compie una gara tutto sommato anonima nonostante le migliorie tecniche apportate sulla Toro Rosso. Ci si chiede quando riuscirà a fare il salto di qualità che in molti attendono.

Valtteri Bottas: voto 5. La Williams lo definiva "un fenomeno" a inizio anno. Sono passate tredici gare, ma di sensazionale finora si è visto ben poco. Almeno ha già il contratto in tasca per l'anno prossimo.

Charles Pic: voto 5. In qualifica è il migliore tra i team "piccoli", ma la sua gara è condizionata da una serie di problemi: termina ultimo e sconsolato.

Giedo Van Der Garde: voto 5. Col passare delle gare ha assunto quella regolarità che decisamente gli mancava all'inizio del campionato. Certo, tutto è relativo quando sei alla guida di una Caterham.

Jules Bianchi: voto 5. In prova ha la meglio sul compagno soltanto per un decimo: poco, rispetto a quanto ci aveva abituati in passato. In realtà non vede l'ora che la stagione finisca, anche se per l'anno prossimo la sua prospettiva migliore è quella di rimanere in Marussia.

Max Chilton: voto 5. A Singapore l'anno scorso aveva vinto in Gp2, ed evidentemente è un circuito nel quale si trova a suo agio visto che si qualifica a ridosso del suo compagno di squadra. Peccato sia l'unico con cui abbia realmente la possibilità di lottare.

Paul Di Resta: voto 4. Terzo incidente nelle ultime tre gare. Il fatto di non essere preso in considerazione, nemmeno per il prossimo anno, da qualche top team sta avendo in lui effetti peggiori del previsto.

Daniel Ricciardo: voto 4. Ha il merito di portare ancora la Toro Rosso nel Q3. Per il resto, il suo week-end è da dimenticare: sbaglia (ancora una volta) la partenza, e questo in Red Bull potrebbe essere un problema. Poi termina la gara contro le barriere in seguito ad un suo errore, come da lui stesso confermato: anche per questo, in Red Bull difficilmente l'avrebbe passata liscia.