MotoGP | Ducati, chi al fianco di Bagnaia? La scelta tra mercato e lotta per il titolo
Martin, Márquez e Bastianini si giocano la sella ufficiale al fianco di Bagnaia, con un occhio alla lotta per il titolo iridato.
Ducati ha “il lusso di poter aspettare”, ma ormai si avvicina l’ora di prendere forti decisioni sul suo futuro e sui piloti che comporranno la flotta d’attacco di Borgo Panigale nei prossimi due anni. Ducati ha delle certezze che hanno il nome di Francesco Bagnaia e Fermin Aldeguer e dei grossi punti interrogativi che hanno il nome di Jorge Martin, Marc Márquez ed Enea Bastianini. Tre pezzi da novanta che puntano alla sella ufficiale. Tre nomi che fanno “tremare le gambe” a Gigi Dall’Igna.
Le certezze: Bagnaia e Aldeguer
Come già scritto, Ducati ha due punti fermi. Il primo è quello rappresentato da Francesco Bagnaia, che alla vigilia del Mondiale 2024, forte dei due titoli iridati conquistati nel 2022 e nel 2023, ha firmato un nuovo biennale valido fino al 2026 con ritocco dell’ingaggio più che meritato. Pecco è la rappresentazione perfetta dell’ideale Ducati: l’approdo in Pramac dalla Moto2, il passaggio in ufficiale, la crescita e i trionfi iridati che ne hanno cementato lo status ad intoccabile. Il secondo punto fermo è quello di Fermin Aldeguer, già annunciato in arrivo dalla Moto2 per il 2025 con un biennale siglato direttamente con Ducati che ora deve solo decidere dove piazzarlo. Gresini, VR46 e – soprattutto – Pramac devono decidere il loro futuro nonostante un contratto che lega i tre team a Ducati anche per l’anno prossimo. Una situazione tutta in divenire di cui abbiamo parlato qui.
Martin: l'ufficiale è un'ossessione
L’attuale leader del Mondiale è stato chiarissimo e nel weekend di Jerez ha dichiarato apertamente di volere il team ufficiale per proseguire la sua avventura in Ducati, altrimenti si guarderà intorno e cercherà un’altra casa che possa offrirgli una sella e una “squadra tutta sua”.
Lo spagnolo va quindi all-in e spera di ottenere quella sella che due anni fa, nell’unico anno in MotoGP nel quale ha toppato per mancanza di feeling con la GP22, si è visto soffiare da Enea Bastianini che con la GP21 del team Gresini si portò a casa 4 vittorie e il terzo posto nel Mondiale. Che Martin meriti il salto in ufficiale per le prestazioni fatte vedere negli ultimi 12 mesi è ormai assodato. Ma se l’anno scorso si misero di mezzo i contratti – in particolare quello di Bastianini e quello che Ducati ha con Monster Energy (Martin è un pilota Red Bull) – a impedire lo scambio e permettere allo spagnolo di vestire di rosso, quest’anno i fattori in campo sembrano più ingombranti. Martin punta legittimamente su Ducati – come Ducati fece con lui nel 2020 – e spera di poter contare sulla certezza, a livello tecnico, di potersi giocare il Mondiale anche nei prossimi anni: le alternative sul mercato – che attualmente sono rappresentate maggiormente da Aprilia e Honda – hanno infatti più incognite che vantaggi.
Márquez, dalla consapevolezza alla speranza
Il fattore più ingombrante principale è rappresentato dalla new entry di casa Ducati Marc Márquez. L’otto volte campione del Mondo è attualmente – a livello statistico – il pilota più vincente della griglia e per Ducati avere sotto lo stesso tetto Bagnaia e Márquez sarebbe sicuramente un colpo importante dal punto di vista mediatico. Un punto, questo, che in Ducati ammettono di considerare, come affermato a Sky Sport MotoGP da Mauro Grassilli.
La decisione è aziendale ed è rivolta anche a un discorso di marketing, è una decisione presa a 360°.
E considerando il marchio, il volto e il valore di Márquez, questo è sicuramente un punto a suo favore se messo in confronto con Jorge Martin che, nonostante i risultati, non riesce a imporsi come personaggio fuori dalla pista. MM93 ha ormai già raggiunto l’obiettivo di valutare la sua competitività contro gli attuali top del campionato: Portimao, Austin e Jerez sono state grosse conferme sul suo attuale status che permettono a Marc di guardare a una sella ufficiale come confermato anche da lui nel weekend di Jerez. E quella di Ducati è, ovviamente, quella più appetibile. Più difficile un ritorno in Honda al posto di Mir vista la situazione tecnica attuale, mentre KTM – più volte a Márquez collegata lo scorso anno – sembra a posto vista l’esplosione di Acosta e la conferma giunta lo scorso anno di Binder.
Bastianini è l'attuale inquilino a rischio sfratto
Chi è più defilato in questa lotta a tre è Enea Bastianini, l’attuale proprietario della seconda sella ufficiale della Ducati. A sfavore di Bastianini c’è tutto il 2023, costellato da grossi infortuni che gli hanno impedito di trovare continuità e feeling con il team ufficiale. Sicuramente il 2024 è stato più positivo, con Bastianini che ha trovato subito feeling con la GP24, velocità e costanza, nonostante gli manchi quel qualcosa in più che nel 2022 gli aveva permesso di strappare a Martin la sella ufficiale. Il riminese è comunque consapevole di come questo inizio di stagione sia decisivo per il suo futuro.
Un po’ di pepe è normale che lo metta, ma sono molto tranquillo. Per me era importante non strafare in questa prima fase, riprendere gli automatismi. La mia guida finora non era perfetta, non sono riuscito a tirare fuori il 100%. Però comunque i miei risultati sono riuscito ad ottenerli, ma da ora in avanti è importante fare di più.
Quali sono le alternative? Aprilia lo ha nel mirino, ma deve anche capire cosa vorrà fare Aleix Espargaró in ottica futura. Altre alternative credibili tra le selle ufficiali non ce ne sono ed Enea, assieme a Carlo Pernat, dovrà valutare anche dei team clienti.
Come si riflette sulla corsa al titolo
È ovvio che quanto avviene all’esterno avrà grossi riflessi anche sulla lotta al titolo. Martin e Bastianini sono primo e terzo in classifica mentre Márquez è sesto a -32 dalla vetta. Tutti – e qui includiamo anche Bagnaia, attualmente secondo a -17 da Martin – hanno lasciato per strada dei punti in più occasioni. Sembra quindi che sia, quella per il titolo di quest’anno, una lotta a chi sbaglierà di meno. Non conterà solo la velocità, che Martin, Bagnaia e Márquez hanno già ampiamente dimostrato di avere e con Bastianini che invece ha puntato più sulla costanza, ma da considerare ci sarà anche il fattore mentale. E in questo senso avere la mente libera, con una situazione già chiara sul proprio futuro, potrà aiutare i tre contendenti sul lungo periodo.
Il borsino
Attualmente non sembra esserci un chiaro favorito, sebbene lo stato attuale delle cose ci faccia pensare che tra i tre piloti in lizza, Bastianini sia quello con meno chance proprio per il difficile 2023 passato con l’ufficiale. Per Martin c’è il 2023 e l’attuale leadership del Mondiale a parlare, mentre Márquez fa sicuramente valere il suo status e il suo inserimento tra le fila di Borgo Panigale.
Jorge Martin – 40%
Marc Márquez – 40%
Enea Bastianini – 20%
Mattia Fundarò