F1 | Flashback: c’era una volta il numero “zero”
Con il ritiro (improvviso e non pronosticabile) di Nico, in molti hanno pensato che il suo successore in Mercedes sarebbe sceso in pista nella prossima stagione con il numero “zero”. Non sarà così, in quanto dall’avvento della Formula Hybrid (2014) la Federazione ha deciso – sulla falsariga di quanto avviene in MotoGP – di dotare i piloti di numeri fissi. Ma in quante occasioni i piloti sono scesi in pista con lo “zero”? In questa nuova puntata della rubrica Flashback andremo a ripercorrere tutti i casi in cui alcune monoposto hanno portato sul proprio musetto il numero sinonimo di valore nullo.
Per trovare il primo pilota in pista con lo “zero” bisogna fare un salto indietro nel tempo di 43 anni, ovvero alla stagione 1973. Stiamo parlando di Jody Scheckter (campione del mondo con la Ferrari nel ’79) che nei Gran Premi di Canada e Stati Uniti, disputati rispettivamente a Mosport e Watkins Glen, decise di gareggiare con lo “zero” applicato sulla sua McLaren. Una scelta, quella del sudafricano, presa però senza particolari motivi.
Questo al contrario di ciò che avvenne nel biennio 1993-94. Al termine delle stagioni 1992 e 1993 Nigel Mansell e Alain Prost dopo aver vinto il Mondiale con la Williams decisero di porre fine alla loro esperienza in Formula Uno. Il britannico emigrò negli Stati Uniti, per disputare il campionato Cart, tornando però nella top class nel 1994 per sostituire in alcune gare il compianto Ayrton Senna, mentre il francese pose definitivamente fine alla sua carriera dopo il primo addio “strategico” del 1991.
Con il numero uno impossibile da assegnare per ovvi motivi, si pensò di dotare la Williams dello “zero” che rappresentava in graduatoria il numero più basso oltre al due. Questo nonostante all’epoca l’assegnazione dei numeri, eccezion fatta per la scuderia del pilota campione del mondo, non seguiva ancora l’ordine di classifica ottenuto dalle scuderie nei costruttori, il quale sarebbe entrato in vigore soltanto qualche anno dopo.
E così lo “zero” toccò a Damon Hill che gareggiò con questo numero sia nel 1993 che nel 1994. Un numero fortunato per l’inglese, che con esso centrò la prima vittoria in carriera sul tracciato magiaro dell'Hungaroring il 15 agosto 1993, a cui fecero seguito altri otto successi.
Questa in sintesi la storia dello “0” in Formula Uno. Un numero che con i nuovi regolamenti non è possibile ammirare in pista, anche se la storia recente della classe regina del motorsport ci ha insegnato che i regolamenti non durano per sempre. Anzi, tutt’altro. E chissà che un giorno non si possa tornare a rivedere lo “zero” in pista...
Piero Ladisa