Roger Williamson, la cometa britannica
La storia di Roger Williamson rimane intrinsecamente legata, nella memoria degli appassionati, alle drammatiche immagini del rogo che pose fine alla sua vita nel Gran Premio d'Olanda 1973. Ma in realtà colui che fu protagonista, suo malgrado, di una delle pagini più atroci nella storia della Formula 1, era anche un giovanotto di belle speranze nonché una giovane promessa dell'automobilismo britannico.
Nato il 2 febbraio 1948 ad Ashby-de-la-Zou, nel Leicestershire, Williamson esordì all’età di otto anni in una gara di mini-auto a Leicester Stadium e quattro anni dopo ebbe il suo primo kart, iniziando a girare nei pressi Narborough Road South, a Breustone.
Cominciò a partecipare alle prime gare a 12 anni, su un kart costruito da suo padre, Dodge Williamson, un ex-pilota di speedway; prese parte a diverse competizioni, bruciando le tappe nei successivi quattro anni e facendo registrare nel 1966 ad Oulton Park la velocità di 114 mph, ovvero a quei tempi la più alta mai raggiunta da un kart. Durante questo periodo vinse la bellezza di 125 trofei, terminando la sua ultima stagione con i kart nella Classe 4 con il titolo di campione della Gran Bretagna.
Nel 1967, dopo aver preso la patente, passò a correre nelle competizioni Mini e con l’amico Chris Randell mise a punto una berlina 850, totalizzando 14 vittorie e sei giri veloci su 18 gare in campionato. Quell'anno la sua vettura prese fuoco durante una gara a Snetterton, al punto che dovette utilizzare una Mini da 1300cc per il resto della stagione.
Nel 1968 guidò una Ford Anglia nelle competizioni Mini ottenendo una vittoria, due secondi posti e un terzo posto a Mallory Park. Su questo circuito ebbe anche la possibilità di mettersi alla guida di una Cooper T27 finendo per ritirarsi, per poi distruggere l’auto a Cadwell Park.
Nel 1969 continuò a gareggiare con l’Anglia vincendo a Mallory Park (quattro gare) e Thruxton, ottenendo due secondi posti a Brands Hatch e Silverstone e finendo terzo a Snetterton, Castle Combe e Mallory Park.
Nel 1970 si laureò Campione sulle Mini sempre correndo con un'Anglia: vinse tre volte a Oulton Park e Brands Hatch, due a Mallory Park e Castle Combe, una a Mondello Park, Crystal Palace e Thruxton.
Nel 1971 fece il suo debutto nel campionato di Formula 3 con la March 713M: la sua stagione di esordio fu trionfale al punto che conquistò al primo colpo il titolo di Campione inglese di Formula 3, ottenendo la vittoria sul circuito di Brands Hatch in quattro occasioni, e ripetendosi a Crystal Palace (due successi), Thruxton e Oulton Park. Durante la stagione gareggiò contemporaneamente con buoni risultati nella scuderia di Steve Thompson nella F3 European Cup, concludendo il campionato in quinta posizione. Vinse inoltre il premio Grovewood, oltre ai premi BP Man e Driver of the Year del British Racing and Sport Car Club.
Nel 1972 conquistò il Forward Trust Championship con 50 punti e il Shell Championship con 78 punti, diventando così campione di F.3 in entrambe le categoria. Arrivò inoltre sesto in Formula Atlantic a Brands Hatch, settimo a Oulton Park a bordo di una March 772 in Formula 2 mentre sempre sullo stesso tracciato ottenne un settimo posto in F.5000 su una Kitchmac.
Nel mese di Febbraio dell’anno 1973 venne chiamato per svolgere dei test con la BRM di Formula 1, riuscendo a migliorare i tempi realizzati in precedenza dalla P180; successivamente provò anche la P160 continuando a fare segnare ottimi riscontri. Il ragazzo nel frattempo venne notato dalla Tyrrell per un possibile ingaggio in vista della stagione 1974. Iniziò la stagione 1973 partecipando ad alcune gare di F.3, per poi passare in F.2 prima con una Wheatcroft-backed GRD 273 e poi con una March 732; con questa vettura vinse il Gp Lotteria di Monza e ottenne un settimo posto a Pau e un ottavo a Thruxton, mentre al Nurburgring finì in nona e undicesima posizione.
Sempre nel 1973 fece il suo debutto in Formula 1 nel nono appuntamento stagionale, in occasione del Gran Premio di Silverstone a bordo di una March 731 alimentata da un motore Cosworth. In qualifica si classificò ventiduesimo, riuscendo in gara a percorrere solo un giro essendo uno dei nove piloti coinvolti nella maxi-carambola innescata dal pilota della McLaren, il sudafricano Jody Scheckter.
Williamson partì così alla volta di Zandvoort, in Olanda, per affrontare il secondo Gran Premio della sua carriera. Nelle prove, sempre a bordo della March 731, si piazzò in diciottesima posizione. All’ottavo giro della gara, l'esplosione di un pneumatico fece schiantare la vettura del britannico ad alta velocità contro le barriere; la monoposto si ribaltò e dopo un volo di oltre duecento metri prese fuoco. Con la March in fiamme capovolta a bordo pista nessuno pensò di fermare la gara; solo David Purley, compagno di marca di Williamson, si fermò nel disperato tentativo di prestare soccorso allo sfortunato collega. I pochi commissari accorsi sul posto, terrorizzati dal fuoco, rimasero pressoché immobili, mentre Purley strappò dalle mani di uno di loro l'unico estintore disponibile, tentando poi di capovolgere da solo la macchina; alcuni spettatori tentarono di entrare in pista per aiutare l'inglese ma furono respinti con i cani dalla polizia. Il gesto eroico di Purley risultò vano: l'estintore si rivelò insufficiente e l'inglese fu portato via dal luogo, mentre gli altri piloti continuavano a darsi battaglia in pista, avendo forse scambiato Purley per il pilota protagonista dell'incidente. Alla fine, il camion dei pompieri giunse sul posto solo dopo diversi minuti, avendo dovuto percorrere un intero giro della pista nel senso di marcia delle vetture, visto che la gara non era stata fermata nonostante una vettura stesse bruciando a bordo pista. Williamson morì soffocato dalle fiamme e solo a fine gara il suo corpo fu estratto dalla vettura.
Nel 2003, una statua di bronzo dedicata al ricordo di Roger Williamson è stata inaugurata presso il circuito di Donington Park alla presenza di Barbara Upton, sorella dello sfortunato pilota.
Roger Williamson era un giovane di grande talento, veloce sin dai tempi del kart e che avrebbe potuto avere una carriera di alto livello nel mondo della Formula 1. Ma come è purtroppo accaduto sovente ad altri piloti, egli è stato vittima di una cultura della sicurezza ai tempi ancora pressoché inesistente.
Luogo e data di nascita - morte | Leicester (Regno Unito) 2/2/1948 - Zandvoort (Olanda) 29/7/1973 |
Debutto in F1 | Gp Gran Bretagna 1973 |
Gp disputati | 2 |
Vittorie | - |
Pole Position | - |
Giri veloci | - |
Miglior risultato | - |
Stagioni di attività | 1973 |
Scuderie | March |
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