2008, Gp Canada: il trionfo di Kubica
Il Gp del Canada 2008, svoltosi l'8 giugno sul circuito di Montreal, è stato caratterizzato dalla vittoria di Robert Kubica, l'unica ottenuta in carriera del polacco, il quale solo un anno prima era uscito pressoché incolume da un terrificante incidente avvenuto proprio sullo stesso tracciato. Durante le qualifiche del sabato, però, a spuntarla su tutti è Lewis Hamilton, il quale conquista la pole position con facilità e mantiene il comando nelle fasi iniziali della gara. Il britannico tenta la fuga sui diretti inseguitori e comincia ad accumulare un certo margine su Kubica e Raikkonen, ma al diciassettesimo giro il ritiro di Sutil provoca l'entrata in pista della safety car con conseguente azzeramento dei distacchi. Al diciannovesimo giro i piloti di testa effettuano il pit stop ed all'uscita della pit lane avviene il patatrac: Hamilton non nota la presenza del semaforo rosso e tampona Raikkonen, mentre da dietro anche Rosberg arriva di gran carriera toccando leggermente la McLaren. Il pilota della Mclaren ed il campione del mondo della Ferrari sono costretti al ritiro, mentre il tedesco può proseguire, anche se sia quest'ultimo che Hamilton verranno penalizzati a fine gara. Quando la safety car rientra ai box, al comando troviamo la BMW Sauber di Heidfeld, mentre il suo compagno di squadra Kubica è solo decimo, ma si è già fermato ai box a differenza dei piloti che lo precedono. Quando tutti poi si devono fermare dopo la metà della corsa per fare rifornimento, le Toyota proseguono ancora cariche di benzina, mentre al quarantanovesimo passaggio Kubica rientra per la seconda volta e supera il compagno, lanciadosi in tal modo verso la vittoria. Due giri più tardi, l'altra Ferrari superstite di Felipe Massa tenta di portarsi in zona podio, ma dopo aver effettuato un doppio sorpasso spettacolare è costretto a fermarsi di nuovo ai box. Dunque Kubica vince il suo primo e unico Gp della carriera, portandosi al comando della classifica piloti. Completano il podio il compagno Heidfeld e David Coulthard.
Carlo Luciani
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