A spiegare i motivi che lo hanno portato ad una simile scelta, dopo ben diciassette stagioni in Formula 1, è stato lo stesso pilota spagnolo, che nel prossimo anno cederà il sedile della sua McLaren al connazionale Carlos Sainz: "E' stata una decisione a cui ho iniziato probabilmente a pensare già dallo scorso anno. In questa stagione però ci siamo presentati al via con molte novità, tra cui un nuovo motore, pertanto ho pensato valesse la pena rimanere un altro anno. Mi piace molto guidare queste macchine, con le nuove regole e le gomme più grandi, e credo di essermi divertito molto quest'anno. Ma allo stesso tempo ho maturato alcune decisioni e delle priorità sono cambiate, anche grazie al contemporaneo impegno nel WEC, pertanto alcuni mesi fa sono giunto a questa conclusione. Questo perchè mi sento ancora forte ed in grado di poter guidare su buoni livelli, e preferisco salutare ora piuttosto che quando non sarò più in grado di farlo. Ho preferito prendere la mia personale decisione ed affrontare nuove sfide che la Formula 1 non è in grado di offrirmi in questo momento".

In merito ad un suo possibile ritorno in futuro, l'asturiano non ha chiuso definitivamente le porte a quella che per tanti anni è stata la sua "casa": "Per adesso, credo che si tratti di un addio. Ma, come si sa, la vita può cambiare molto rapidamente. In passato ho imparato come le cose possano evolversi molto rapidamente, anche nell'arco di pochi mesi. Come ho detto nell'annuncio ufficiale le porte rimangono aperte, poiché non ho la sfera di cristallo e non so cosa potrà accadere in futuro".

Con l'erede designato  Sainz seduto proprio al fianco del pluri-campione asturiano, ad Alonso è stato quindi chiesto che tipo di vettura cederà a fine stagione nelle mani del giovane connazionale: "Lui guiderà il prossimo anno e spero che la nuova vettura potrà consentirgli di raggiungere migliori risultati. Questo è il nostro obiettivo per le restanti nove gare: preparare la vettura 2019 nel migliore modo possibile, anche se è troppo presto capire quali potranno essere le performance. In ogni caso, una cosa è certa: il team è al 100% un gruppo di lavoro fantastico, la seconda migliore scuderia nella storia di questo sport, e questa è una sensazione che si avverte subito nel momento in cui si entra in fabbrica".

Dunque, Fernando Alonso si appresta ad affrontare quello che sarà (l'ultimo?) Gran Premio del Belgio della sua carriera: una gara che paradossalmente non è mai riuscito a conquistare nel corso della sua carriera, pur essendo salito tre volte sul podio. Un piccolo tabù che lo spagnolo ben difficilmente riuscirà a sfatare in questa occasione...

Marco Privitera

 

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