Credits: Formula 1 / X.com
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Il weekend del GP Emilia Romagna di Formula 1 ad Imola si è concluso con tante emozioni, non solo esclusivamente sportive: all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari si è svolto anche il lungo programma di eventi per il trentesimo anniversario della tragica scomparsa di Ayrton Senna e Roland Raztenberger nel Gran Premio del 1994. A guidare il programma, niente di meno che Sebastian Vettel, tornato in Italia come ospite e “pilota d’eccezione”, nonché simbolo del ricordo di Senna (e Ratzenberger) in quel di Imola.

Dalla corsa sotto la pioggia all'uscita con la macchina di Senna

Il tedesco quattro volte campione del mondo di F1 ha condotto prima del weekend di gara una corsa tributo insieme ai 20 piloti del Mondiale 2024 e alle maggiori personalità del paddock: tutti hanno corso a piedi sul circuito dove Ayrton divenne immortale, indossando una maglietta celebrativa con i colori del campione brasiliano (tranne nel caso di Verstappen e Bottas a cui, stando alle voci nel paddock, sarebbero state rubate).

Senna Raztenberg 30 anni Corsa Imola Giovedì F1 2024
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Un momento toccante, avvenuto tra l’altro sotto la pioggia, che ha visto insieme tutta la comunità della Formula 1 nel ricordo della leggenda brasiliana, ma anche del pilota austriaco, scomparso il giorno prima di Ayrton (e per questo spesso dimenticato), ricordato egualmente insieme a Senna con il suo casco. Gli stessi colori di Ayrton Senna si sono visti anche nei “passamontagna” che i 20 piloti di F1 hanno indossato sotto i loro caschi per tutto il fine settimana di Imola (Gasly ha accompagnato il suo casco speciale di tributo al brasiliano).

Alla domenica il momento clou del programma: Sebastian Vettel, prima del via del Gran Premio, è salito sulla McLaren-Ford MP4/8 guidata da Senna nella stagione 1993 e ha fatto quattro giri sull’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Tali tornate sono state accompagnate dal suo casco speciale, che ha visto da una parte i colori di Ayrton e dall’altra lo schema di Seb e i colori della bandiera austriaca, e dalle due bandiere del Brasile e dell’Austria che Seb ha sventolato a bordo della MP4-8 nella demo run.

Un fiume in piena di emozioni prima del via

Come ciliegina sulla torta, dopo i classici “donut” di rito sul rettilineo, Vettel scende dall’abitacolo e, come fece alla sua RB8 al GP India 2013, si mette in ginocchio e si inchina più volte alla monoposto di Senna: immagini che avvengono prima dell'evento principale, ossia la gara, ma che faranno innegabilmente la storia di questo sport.

Vettel McLaren Senna 1993 Imola F1 2024
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Lo stesso Seb, intervistato dai microfoni di F1.com dopo la fine dell’evento dimostrativo, si è lasciato andare all’emozione:

Un momento incredibile ma anche molto oscuro nel tempo: 30 anni fa ci fu questo orribile weekend ed essere qui, oggi, sulla sua auto a ricordare sia Ayrton che Roland è sicuramente molto emozionante. E’ così bello vedere tante persone, la loro gioia ed eccitazione mentre guardano la macchina e le bandiere che ho portato fuori… erano esplose le emozioni, stavo urlando i loro nomi sotto il casco e sicuramente è uno dei momenti più emozionanti che abbia mai vissuto al volante.

Sappiamo che Ayrton quel 1 maggio aveva la bandiera austriaca sulla sua macchina, quindi sembrava che non fosse solo qualcosa che sai sempre fare tenendo alta la bandiera brasiliana, ma anche mettere quella austriaca dentro… ho definitivamente pensato a loro due. Abbiamo fatto una bella corsa giovedì dove tutti i piloti si sono uniti e… guardando in cielo penso che possiamo vederli entrambi.

La macchina è così bella da guidare, vorrei poter viaggiare indietro nel tempo e correre con quei ragazzi sulla griglia. Sono auto fenomenali da guidare, così giocosi che ti diverti davvero, penso che anche alla gente piaccia il suono, è fantastico riportare la macchina ed è fantastico poter mantenere vivi questi ricordi e ricordare le persone come Ayrton e Roland, ma Ayrton in particolare, che era uno dei veri eroi del nostro sport per molte ragioni.

Penso che ovviamente ora sia la mia macchina, una volta era la sua, ma sicuramente è stato un momento speciale. Pensando a lui e avevo le immagini nella testa di quando ero bambino e lo guardavo sul podio in Brasile, poi ero in salotto con mio padre quando è successo l’incidente, quindi dovevo ancora concentrarmi sulla guida e volevo anche divertirmi, ma come ho detto, specialmente quando ho portato le bandiere fuori, penso sia stato allora che tutto ha cominciato a girare ed è stato bello vedere così tanto sostegno dalle persone che saltavano su e giù, è uno di quei momenti che ti piacerebbe congelare e tenerlo ancora un po’, ma ovviamente è un’opportunità incredibile ed è fantastico ricordare loro due.

Andrea Mattavelli