Nelson Piquet, temperamento carioca
E' stato il primo pilota a conquistare il Gran Premio d'Ungheria, grazie ad un sorpasso rimasto nella storia ai danni dell'odiato connazionale Ayrton Senna nell'edizione 1986. Ma è stato soprattutto capace di conquistare tre titoli mondiali, affermandosi come uno dei grandi protagonisti degli anni '80 ed entrando di diritto nel firmamento dei più grandi di sempre. Nelson Piquet, oltre alla grande velocità in pista, si è sempre distinto per il suo carattere dalle molteplici peculiarità: goliardico e scanzonato (tra le "vittime" preferite dei suoi scherzi il giornalista Ezio Zermiani durante le dirette Tv), ma anche rancoroso e talvolta aggressivo (ne sa qualcosa il "povero" Salazar, preso a pugni sul casco nel Gp di Germania 1982), nonché capace di utilizzare con grande abilità e furbizia i mezzi di comunicazione a proprio vantaggio (come nella rivalità con Senna).
Nelson Piquet Souto Maior nasce il 17 Agosto 1952 a Rio de Janiero, ultimo figlio di Estacio Souto-Mayor, un medico che diventò ministro della sanità durante il governo di João Goulart, e di Clotilde Piquet.
Seguendo la passione del padre, campione regionale di tennis, Nelson inizia anch'egli a seguire questa disciplina, ma ben presto manifesta una passione per i motori iniziando a scrivere il nome “Piket” anziché Piquet sul proprio kart al fine di tenere nascosta la sua attività ai genitori, diventando campione di kart nel 1971 e nel 1972.
Nel 1974 muore improvvisamente il padre e Nelson comincia a correre delle gare di Super Formula Vee: in tale contesto ha il suo primo vero contatto con la Formula 1, riuscendo ad entrare nei box e avvicinando il tecnico Gordon Murray, il quale gli permette di sbrigare alcune faccende e di pulire il casco a Carlos Reutemann, che sarebbe stato il suo rivale per il titolo nel 1981.
Due anni dopo diventa campione di Formula Super Vee brasiliano e l’anno dopo tenta la fortuna in Europa trasferendosi in Italia, a Novara: partecipa al Campionato Europeo di Formula 3, vincendo due gare e arrivando terzo nella classifica finale.
Nel 1978 corre nel campionato di Formula 3 inglese, vincendo il campionato BP e arrivando secondo a quello nel Vandervell. Nello stesso anno debutta in Formula 1 nel Gran Premio di Germania con la Ensign, ma è costretto al ritiro. Corre dopo tre gare da privato con la Mclaren M23, ritirandosi in Austria e Olanda e terminando il Gran Premio d’Italia in nona posizione. Proprio nell’appuntamento monzese riesce a trovare per la stagione successiva un accordo con Bernie Ecclestone, padrone della Brabham, grazie anche alla birra brasiliana Brahma (che sponsorizzava anche un altro pilota brasiliano, Carlos Pace), battendo la concorrenza di Elio de Angelis e diventando il compagno di scuderia di Niki Lauda.
Al volante della Brabham Alfa Romeo, Nelson Piquet riesce a cogliere i suoi primi punti iridati solamente nel Gran Premio d’Olanda con il quarto posto, concludendo in campionato al quindicesimo posto con tre punti. L’esperienza con Lauda (che si ritira dopo il Gran Premio d’Italia e non prenderà parte alla gara in Canada) sarà comunque utile a Nelson, come dimostra questo divertente episodio con il suo mentore Emerson Fittipaldi capitato durante il weekend di Long Beach nel 1980:
Fittipaldi: “Oggi spero nelle gomme da tempo per migliorare.”
Piquet: “Io preferisco le gomme dure perché la macchina altrimenti diventa troppo morbida e saltella.”
Fittipaldi conclude che forse ha ragione Nelson e se ne va.
Piquet confida subito dopo a Cevenini di Autosprint: “Non è vero niente, ma ho imparato dagli altri a dire sempre il contrario della verità, in particolare da Lauda ho imparato a dire queste bugie. Niki l'anno scorso con le sue bugie sui giri del motore mi ha fatto cambiare 6 contagiri”.
Nella seconda stagione con la Brabham BT49, motorizzata dai Ford Cosworth, conquista il primo podio in carriera con il secondo posto ottenuto nella gara inaugurale in Argentina. Dopo il ritiro nella gara di casa, ottiene il quarto posto in Sud Africa e ottiene la prima vittoria in carriera sulla pista di Long Beach. Nel proseguimento della stagione, Nelson ottiene la vittoria in Olanda e in Italia, il podio a Montecarlo e in Inghilterra, oltre che altri piazzamenti a punti che lo aiutano a rimanere in lotta per la conquista del titolo fino alla penultima gara in Canada con l’australiano Alan Jones dove però si ritira in seguito ad un contatto al via che innesca una mega-carambola. Si ritira pure nell’ultima gara e conclude al secondo posto a soli tredici punti dall’australiano.
Si consola parzialmente diventando campione nell’ultima edizione del campionato ProCar, un monomarca riservato alle BMW 11, succedendo a Niki Lauda.
Il 1981 vede Nelson Piquet conquistare il suo primo titolo mondiale arrivando primo in Argentina, San Marino e Germania, secondo in Olanda, terzo negli Stati Uniti dell’Ovest, Francia e Austria, quinto in Canada e Las Vegas e sesto in Italia. Dopo la vittoria del titolo contro l’argentino Reutemann, Piquet ricorda proprio l'episodio avvenuto nel 1974, quando si ritrovò a pulire nei box il casco proprio al pilota argentino, con quest'ultimo che lo apostrofò: "Ragazzo, non sai nemmeno come pulire un casco!"
Quando Piquet ottiene il suo primo campionato del mondo a scapito di Reutemann, Nelson gli risponde per le rime: "Non ero degno di pulire il tuo casco, ma forse adesso tu puoi pulire il mio, ora che sono campione del mondo!".
Nella stesso anno del suo primo titolo mondiale, il brasiliano ottiene anche la vittoria nella prestigiosa 1000 km del Nurburgring.
La stagione successiva è transitoria per lo sviluppo dei nuovi motori e Nelson Piquet ottiene punti solamente in tre occasioni: con la vittoria del Gran Premio d’Olanda, il quarto posto del Gran Premio della Svizzera corso sulla pista francese di Digione ed il quinto posto in Belgio. Questa stagione viene ricordata soprattutto per due episodi accaduti durante il Gran Premio di Germania a Hockenheim. Durante le prime qualifiche, il brasiliano è uno dei primi a soccorrere il francese Pironi nell'incidente che mette fine alla sua carriera e proprio in quell'episodio definisce (memore di quanto accaduto a Villeneuve) la Ferrari come “una bara a quattro ruote”, facendo infuriare il Drake. Durante la gara, Nelson, ancora scosso per l’incidente, finisce fuori dalla gara per un contatto con il doppiato Eliseo Salazar, finendo per aggredirlo in mondovisione a suon di pugni e calci.
Nel 1983 è primo in Brasile, Italia e Europa, secondo in Francia, Montecarlo e Gran Bretagna, terzo in Austria e Sud Africa, quarto in Belgio e negli Stati Uniti: diventa con 59 punti per la seconda volta campione del mondo con la Brabham BT52, primo pilota a conquistare il titolo con il motore turbo.
La stagione successiva vede Nelson Piquet conquistare nove pole position, ma la mancanza di affidabilità del motore BMW lo porta fuori dalla lotta per il titolo. Riesce a vincere il Gran Premio del Canada e degli Stati Uniti Est, ottenendo il podio in Austria (secondo posto) e in Europa (terzo posto). Conclude al quinto posto in classifica con 29 punti.
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